Cloe's pov.
Quella mattina il mio papino non c'era, non c'era nemmeno mio zio Edoardo quindi non mi dovevo allenare.
"Che noia"
Dissi tra me e me.
Volevo allenarmi, mi stava iniziando a piacere tantissimo.
Specialmente sparare.
Mi alzai dal letto, uscii dalla camera e vidi la porta della cameretta del mio papino e della mia ex mammina aperta.
Colsi l'occasione per entrare lì dentro e recuperare i vestiti che avevo lasciato lì.
Tra quelli c'erano i miei jeans preferiti.
Quelli che mi avevano fatto compagnia durante la brutta esperienza vissuta in Africa.
Appena li vidi sorrisi e li presi insieme agli altri vestiti.
Subito li misi, e mi accorsi di qualcosa nella tasca sinistra.
Lo tirai fuori e vidi che si trattava del documento di quella signora strana.
Avevo solo quattro anni vero, ma riuscivo a ricordarmela bene.
Erano passati pochi giorni e io le avevo fatto una promessa.
Dovevo mantenerla.Scesi le scale velocemente e piombai senza chiedere permesso nell'ufficio di mio nonno.
Don Salvatore's pov.
Qualcuno piombò nel mio ufficio quando proprio quando ero collegato al mio pc a svolgere un lavoro morto importante.
-CHI SFACCIM È TRASUT SENZ O PERMESS MIJ?-
Chiesi urlando non spostando il mio sguardo dallo schermo.
-Nonno sono i-io.-
Balbettò Cloe intimorita.
Subito mi girai verso di lei.
-Pccrè scusa, stavo facendo una cosa molto importante. Ti manca qualcosa? Chiedimi tutto quello che vuoi.-
Dissi preoccupato.
-Nonnino quando stavo in Africa, c'era una signora che era italiana, ma aveva perso la memoria. Il mio viso e il mio nome le erano famigliari, ma non riusciva a ricordare. Non si ricordava più nemmeno come si leggeva.-
Mi disse con la sua vocina tutta d'un fiato.
-Va bene pccre c'è qualcos'altro?-
Lei annuì.
-Mi ha dato il suo documento. Ha detto che se lo faccio vedere a qualcuno, magari viene riconosciuta. -
Disse porgendomi una carta di identità.
Un po' scocciato presi il documento.
Avevo troppo lavoro da sbrigare, se fosse stato qualcun altro l'avrei già mandato a quel paese è buttato fuori dall'ufficio.
Ma si trattava di Cloe, la mia piccola bambina.
Non potevo trattarla così, Clara non l'avrebbe mai voluto.
Appena lo vidi, mi cadde dalle mani.
Clara
Esposito.
Nella foto aveva sempre il suo raggiante sorriso, che la rendeva stupenda e tremendamente sexy.
La amavo con tutto me stesso-Nonnino la conosci?-
Cloe interruppe i miei pensieri.
-Si amore mij. Era una mia vecchia amica.-
Dissi con le lacrime agli occhi.
Non riuscivo a credere ai miei occhi.
Clara
Era lei.
Era la ragazza che mi aveva rubato il cuore.
-Perché piangi?-
Chiese Cloe.
-Perché mi è mancata tantissimo, pensavo fosse morta.-
-Non piangere nonno, il pianto è per i deboli.-
Mi sorpresi dall' esclamazione di Cloe, si vedeva che era proprio mia figlia.
-Amore di nonno, sto piangendo di gioia, tu non puoi capire quanto sia felice. Il mio cuore sta scoppiando dalla felicità. -
Dissi emozionato.
Però ancora non ci credevo.
presi il telefono.
Chiamai Giuseppe.
Appena rispose urlai:
•Giuse, è viv •
•C stai ricen? Chi?•
Chiese confuso.
•È viv, CLAR È VIV•
•Salvo, ij nun c crer. Hann fatt o funeral •
Disse
•è assolutament vnì a vrè, vieni a casa mia mmo•
•Vabbò arriv, cazz anche sij pens ca è asciut pazz cumpagnù mij•
•Attento a come parli Giuseppina•
Era un nomignolo che utilizzavo per prenderlo per culo.
Non gli avrei mai fatto del male.
Era più di un fratello per me, mi aveva aiutato tanto nei momenti difficili, lui era degno di stare al mio fianco, di essere il mio braccio destro, se non fosse stato per l'odio che provava per questa vita e per la sua passione per la scrittura che l'ha spinto anche a scrivere il libro dedicato a me e Clara.___________
-Lucrezia preparc o caffè.-
Ordinai alla cuoca mentre mi trovavo seduto in cucina insieme a Giuseppe.
-Ma pcché Afric?-
Chiesi io.
-Fors centr è Russ ann mannat pur a Cloe la-
-Cloe mi ha detto che la donna con cui ha parlato era la donna della foto, aveva perso la memoria, ma il nome Cloe e gli occhi di Cloe le sembravano famigliari.-
Poi aggiunsi.
-Giuse ij arapress a tomb -
-Ma sij scem ? E sij è mort? È un luogo sacro, nun o fà-
-Se questo è l'unico modo per scoprire se Clara è viva, ij aggià fa . Nun m n fott, io per lei mi farei cavate anche gli occhi.-
Giuseppe mi porse il libro che aveva scritto su noi due.
-Assaij ca stu libr me fatt mbarà a leggr?-
-Lo so? Prima eri un'alfabeta scemo. Ora, almeno, sei un po' più colto. -
Sorrise e lo stesso feci io.
-Allora sei con me? Staser intenn.-
-Me lo chiedi pure? Io ti devo un favore enorme, grazie a te sono riuscito a realizzare i miei sogni e a legarmi di dosso la camorra e tu mi chiedi se sono o non sono con te?-
-Grazie mille Giuse, sapevo che su di te potevo contare.-
-A staser-
-A staser-
Dissi prima di vederlo andare via.Mentre stavo riandando nel mio ufficio, il campanello suonò incessante.
C'era Claudia che piangeva e che insieme ad Edoardo cercavano di reggere Ciro che sembrava stesse per perdere i sensi da un momento all'altro.
-Don Salvato, 6 uommn re Russ ann rat nguoll a Cir, chiammat o mierc-
-O chiamm, ma tu mo m spieg chell che succies -
Edoardo intimorito annuii mentre Claudia e Ciro andarono nella stanza di sopra.
Ciro si reggeva su Claudia, che a sua volta faticava a non cascare.-E così Luca ha fatto e fatt o'nfam?-
Chiesi ad Edoardo ovvio.
Ero un po' incazzato per il fatto che mi avessero tenuto all'oscuro su tutto.
-Er a pnsà primm, chill è n'omm senza pall, sul granz a Claudia Ciro è ancor viv -
-C vo ricr ngraz a Claudia ?-
Chiesi più che confuso.Heyy che ne pensate di questi capitolo?
Secondo voi Clara è viva?
Ciro ce la farà?
Vi adoro ❤️.
Ci tengo sempre a precisare che questa storia è una collaborazione con nunzia123_
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C&C (Ciro Ricci)
RomanceClaudia Esposito, una ragazza di 16 anni, vive a Napoli con la sorellina Cloe e con il padre Enzo. Subisce maltrattamenti dal padre alcolizzato da ormai 4 anni, ovvero, dal giorno in cui sua madre morì. Claudia abbandona gli studi per lavorare come...