- Io, te e la ragazzina romana -

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<<dovremmo parlare della Grande Profezia. Anche i Romani la conoscono, vero?>>
Reyna annuì <<noi la chiamiamo "Profezia dei Sette". Ottaviano, la conosci a memoria?>>
<<Naturalmente. Ma Reyna...>>
<<Recitala, per favore. Ed evita il latino>>
Ottaviano sospirò <<sette mezzosangue alla chiamata risponderanno. Fuoco o tempesta il mondo cader faranno...>>
<<... con l'ultimo fiato un giuramento si dovrà mantenere...>> continuò Annabeth <<...e alle Porte della Morte i nemici armati si dovran temere>>
Tutti la fissarono con gli occhi sgranati. Tutti tranne Leo, che aveva costruito una girandola con i fogli d'alluminio dei tacos e cercava di farla girare infilandola tra le aurae di passaggio.
Annabeth non sapeva perché avesse tirato fuori così all'improvviso i versi della profezia. Le era venuto spontaneo.
Frank si sporse un po' in avanti. La guardava affascinato, come se le fosse spuntato un terzo occhio in fronte <<è vero che sei una figlia di Miner... cioè, di Atena?>>
<<si>> confermò lei, sulla difensiva <<perché è così sorprendente?>>
Ottaviano fece un verso di scherno <<se sei davvero figlia della dea della saggezza...>>
<<Ottaviano>> quello di Reyna suonava tanto come un ammonimento, un chiaro invito a non concludere la frase <<non è il momento>>
Annabeth la guardò confusa, senza capire, e poi vide che anche Percy aveva lo stesso sguardo omicida di Reyna che stava trucidando Ottaviano. C'era qualcosa che non le stavano dicendo
<<no, per favore>> intervenì <<se c'è qualcosa che non va...>>
<<altroché se c'è qualcosa che non va>> borbottò Ottaviano, fissandola truce. Sembrava che avesse voglia di smembrarla come faceva con i suoi orsacchiotti di peluche. Annabeth rabbrividì al solo pensiero.
Percy chiuse di scatto la mano nel pugno. L'acqua nel suo bicchiere mulinò in un tornado in miniatura. <<chiudi il becco, Ottaviano>>
Jason abbassò di scatto lo sguardo, serrando la mascella per trattenere una smorfia divertita. Quando rialzò lo sguardo, Annabeth lo stava interrogando con gli occhi. Jason scosse impercettibilmente la testa, come per dirle di lasciar perdere.
Annabeth, però, continuava a non capire e questo fatto la turbava <<che sta succedendo? Che c'è di male nell'essere figlia di Atena?>> li sollecitò.
<<assolutamente niente>> sibilò Percy, precedendo qualsiasi mossa dell'augure.
<<Percy, finiscila>> mormorò Annabeth, stufa del suo strano comportamento da fidanzato possessivo  <<se c'è qualcosa che devo sapere, ditemela e basta>>
Percy stava per controbattere ma un gesto imperativo della mano di Reyna lo costrinse a stare in silenzio.
Allora la bionda si rivolse di nuovo a Ottaviano, sperando che i suoi occhi gli comunicassero quanto volesse ucciderlo in quel momento <<cosa c'è che non va?>> chiede allora, fin troppo rude.
Ottaviano raddrizzò la schiena, sorridendo come un gatto che aveva appena messo all'angolo la sua preda <<beh, se vogliamo metterla in questo modo, c'è qualcosa che dovresti sapere, Figlia di Atena>>

••••

Piper tirò lo sciacquone del bagno un'altra volta <<adesso ti senti meglio?>> le chiese.
Annabeth si tirò a sedere sui talloni, appoggiando i gomiti ai bordi della tazza. Era pallida come un lenzuolo, fatto eccezione per la sfumatura verdognola sulle guance <<mi odiano. I Romani mi odiano>> gemette.
Piper le tenne indietro i capelli, sfuggiti dall'elastico,  con la mano libera <<guarda che non nessuno ti odia>> le rispose con dolcezza.
Annabeth tossì, dopo essersi svuotata lo stomaco per la terza volta anche se non aveva toccato cibo per tutta la durata del pranzo <<si, invece. Soprattutto Ottaviano. Dei, quanto lo detesto quel tipo!>>
Piper fece un risolino contenuto, tossendo per coprire il suono della risata, non sicura che l'amica avrebbe gradito <<se ti fa sentire meglio, lo odio anche io>> era da quando erano arrivati al Campo Giove che Ottaviano non faceva che squadrarli con occhio critico e lanciargli occhiate degne di un assassino.
<<ma te puoi odiarlo. Anche Leo può. Nessuno si aspetta che a voi piaccia... senza offesa>> si lamentò Annabeth <<ma io devo far finta di sopportarlo. E comunque adesso non ha più importanza perché ormai mi odiano tutti>>
L'amica sbuffò <<per l'ennesima volta, nessuno ti odia...>>
Annabeth voltò la testa talmente in fretta che le venne un capogiro <<quel maledetto di un augure mi ha appena fatto presente, esplicitamente e senza mezzi termini, che io non dovrei esistere e che, secondo i loro assurdi principi romani, sono il frutto del tradimento di Minerva. In pratica, ha dato a mia madre della...>>
Piper la fece voltare un'altra volta, inorridita <<grazie, Annabeth, hai reso chiaramente l'idea. Non serve che tu finisca la frase>>
La ragazza sprofondò la testa tra le braccia, mentre sentiva la nausea acida risalire lo stomaco <<ho passato giorni a studiare la loro cultura insieme a Jason eppure non ho prestato attenzione a questo dettaglio. Avrei dovuto sapere che i Romani hanno un concetto di verginità diverso da come lo intendiamo noi. Mia madre resta pur sempre una dea casta anche se partorisce dalla testa!>>
<<questo non lo metto in dubbio>> la rassicurò Piper. L'argomento non era dei migliori da affrontare in un bagno <<non puoi sapere sempre tutto. Ed ecco spiegato il motivo per cui Jason ti fissava in modo strano quando ancora non ricordava niente di questo posto>> aggiunse, sorpresa.
<<di questo passo non si fideranno mai di me. E come faccio a salvare il mondo se i Romani mi considerano uno "Sbaglio della Natura"?>> biascicò Annabeth, come se non avesse sentito le ultime parole dell'amica.
Piper alzò gli occhi al cielo, esasperata <<io non conosco come sono fatti i Romani. L'unico che abbiamo come esempio è Jason. Ma non credo proprio che potrebbero arrivare ad odiarti solo perché sei figlia di una dea romana vergine...>> silenzio di tomba <<...non è vero, Hazel?>>
La chioma riccioluta della Figlia di Plutone sbucò all'improvviso, sbirciando da dietro la porta della cabina aperta ma restando abbastanza distante in modo da lasciare loro spazio <<oh...certo che no!>> teneva le mani in grembo, che ogni tanto strofinava sui jeans per togliere il sudore che le imperlava i palmi,e si dondolava a disagio sui talloni, come una bambina spaventata <<...oh, cielo, no, nel senso che non è un motivo valido per odiare qualcuno... tranne per Ottaviano, forse>>
<<oddei!>>
Piper si voltò a guardarla, fulminandola con lo sguardo <<non sei propriamente d'aiuto, Hazel>>
La ragazzina squittì, facendo un passo indietro. Forse era spaventata dai Greci tanto quanto loro lo erano dei Romani.
<<se i Romani finiranno per odiare qualcuno>> riprese poi la Figlia di Afrodite, sentendo le ginocchia indolenzirsi a forza di stare puntellata sul pavimento di marmo <<quella sarò io. Penso di aver offeso il tuo ragazzo in greco antico una decina di volte. E mi pare di capire che sia una figura importante qui dentro>>
Quando prima Annabeth si era alzata, Percy le era corso dietro, ignorando Reyna che gli diceva di sedersi.
Piper era stata, quindi, costretta a sbattergli la porta del bagno sul naso mentre gli gridava "questo è il bagno delle donne, imbecille!" o qualcosa giù di lì.
L'unica persona che aveva fatto entrare era stata Hazel, credendo che la presenza di un'altra femmina l'avrebbe fatta sentire meglio. Ma per il momento non stava procedendo granché bene...
<<ben gli sta>> mormorò la bionda, tenendosi la testa dolente tra le mani <<ci penserà due volte la prossima volta che gli verrà in mente di farmi apparire vulnerabile. E lui lo sa quanto lo odio>>
Piper stava giusto per dirle che sicuramente non era stata quella la sua intenzione.
Mentre loro erano lì a parlare nel bagno, lui probabilmente stava tentando di affogare Ottaviano utilizzando un bicchiere d'acqua, di certo non un impresa ardua per un Figlio di Poseidone.
Ma finalmente Hazel fece un passo avanti e parlò, alzando la voce per apparire sicura <<non ci sei apparsa per niente debole. Soprattutto non quando hai steso Percy per terra con una sola mossa di karate. Approposito, devi assolutamente insegnarmela>>
Annabeth, ancora con la faccia tra le mani, rise <<quello sì che è stato divertente>>
Piper ringraziò la ragazzina con una rapida occhiata <<visto? Rimani lo stesso la Spaventosa Annabeth. E Minerva potrà anche essere una dea romana vergine ma non ti metteranno di certo al rogo per questo>>
Piper attese sgomenta una risposta da parte di Hazel
<<oh, no!... certo che no, sono secoli che Roma non utilizza più il rogo...>>
Annabeth tirò su la testa <<questo è rincuorante>> commentò sarcasticamente.
<<...e in più ci vorrebbe l'autorizzazione del Senato e di entrambi i pretori... >>
Piper stava iniziando a perdere la sensibilità alle ginocchia e non le piaceva dove il discorso di Hazel stava andando a parare <<che ne dite se ce ne andiamo? Penso che gli altri sfonderanno quella porta se non...>>
<<... e con tutto quello che Percy ha raccontato di te a Reyna...basterebbe solo quello a farti ricevere una medaglia al valore o...>>
Annabeth rizzò la testa, improvvisamente più pallida di prima e non per la nausea <<aspetta... Percy ha parlato di me a Reyna? È da quando sono arrivata c'è questo dubbio che mi ronza in testa che ancora non riesco a spiegarmi>>
Hazel arrossì per l'imbarazzo, guardandosi attorno a disagio, cercando qualcosa con cui deviare la conversazione <<beh...>>
<<come ha fatto Percy — Percy, un greco purosangue — a scalare la vetta politica così velocemente e diventare addirittura pretore? Non ne so molto, ma da quello che mi ha detto Jason sembra una carica importante e...ehm, Percy non è il massimo in fatto di organizzazione. La vostra missione è stata senza dubbio incredibile, ma c'è ancora qualcosa che non mi quadra in tutto questo...>> qualcosa le illuminò lo sguardo e spalancò gli occhi, come se avesse appena avuto un lampo di genio. Non per niente era una figlia di Atena <<oh no. Non dirmi che...>>
Hazel annuì, colpevole <<si...beh...Reyna potrebbe averci provato con lui... e credo sia per questo che le ha parlato di te>>
Annabeth sentì montare la nausea un'altra volta <<oddei>> mormorò. Ecco perché aveva avuto una strana sensazione approposito della figlia di Bellona.
Piper represse un verso di stizza <<era proprio necessario dirglielo?>> disse, rivolta verso Hazel.
La ragazzina entrò nello spazio ristretto con passi incerti prima di inginocchiarsi accanto a Piper <<mi dispiace, ma mi ha messo alle strette>> rispose abbassando la voce <<le sue argomentazioni erano molto valide>>
Piper alzò gli occhi al cielo, tornando a rivolgersi alla bionda per affrontare il nucleo del problema stesso <<senti Annabeth, Jason mi ha detto che Reyna ci ha provato anche con lui al tempo di quando era ancora pretore, eppure non ha mai mostrato il minimo interesse per lei>>
<<e questo dovrebbe farmi sentire meglio?>>
Hazel si spostò sulle ginocchia per avere la ragazza di lato e non più di fronte <<anche se Reyna avesse avuto intenzioni serie — e non è detto che le abbia avute — questo non vuol dire che lui ci sia cascato. E poi parliamoci chiaro: Percy sarà anche un grandissimo eroe ma non è molto, uhm, come dire... perspicace. E poi quando si affeziona a qualcuno diventa più fedele di un cagnolino.
Reyna non avrebbe avuto speranze con lui anche perché non faceva altro che parlare solo e soltanto di te, anche quando non ricordava niente del suo passato. E io e Frank dovevano sorbirci tutto. E intendo proprio tutto>> le posò una mano su una spalla, vedendo che le sue parole avevano fatto centro <<davvero, non preoccuparti né di questo né della questione della castità. Ottaviano se la farà passare...>>
<<...o possiamo sempre chiedere a Frank di trasformarsi in un elefante e di calpestarlo finché non implora pietà>> aggiunse Piper con un'alzata di spalle, prendendo questa opzione fin troppo seriamente.
Annabeth sorrise e alzò la testa, allontanandosi con una smorfia di disgusto dal gabinetto, come se si fosse appena resa conto di dov'era <<grazie, Hazel... e si, grazie anche a te, Piper. Ora che so che non dovrò morire bruciata sul rogo, mi sento meglio.... ma di preciso quanto vi ha raccontato Percy su di me? Ci sono certe cose compromettenti, non proprio degne di una figlia di Atena come si deve>>
La ragazzina sorrise compiaciuta <<beh...sappiamo abbastanza sul tuo conto>>
Poi lei e Piper si alzarono e le tre uscirono dalla cabina, ritrovandosi nell'atrio, davanti ad una sfilza di lavandini e specchi illuminati.
<<mi dispiace, per prima>> disse la figlia di Plutone, abbassando lo sguardo sulle proprie scarpe <<sono un po' impacciata con le parole e tutte queste situazioni sono nuove per me. Sapete, non ho mai avuto delle vere amiche nella mia vecchia città e qui pensavano tutti che una figlia di Plutone andasse allontanata, quindi... >>
<<ehy>> Piper le passò un braccio sulle spalle a la tirò vicina contro il fianco <<adesso ce le hai. Facciamo parte della stessa squadra, no? Puoi contare su di noi. Potrai dire di avere una... ehm, figlia di Afrodite Per Metà e il frutto del Tradimento di Minerva a guardarti le spalle>>
Annabeth si legò i capelli biondi in una coda alta, sofferente <<questo è un colpo basso, McLean. Me lo rinfaccerai per tutta la vita, non è vero?>>
<<puoi contarci che lo farò>>
Poi qualcuno bussò alla porta del bagno delle femmine <<ehm... ragazze, siete ancora vive o dobbiamo preoccuparci?>>
Leo. Sempre il solito Leo!
<<va tutto bene, Leo>> rispose Piper <<avevamo solo bisogno di farci una bella chiacchierata
pre-apocalittica tra ragazze>>
<<uh, bene>> disse Leo, la voce ovattata dalla porta che stava chiusa tra loro <<penso che sia meglio se tornate. Percy e Jason stavano per fare a cazzotti e, ehm, c'è solo il ragazzone cinese a fare da cane da guardia... e, Piper, hai fatto sanguinare il naso di Percy Jackson, ringrazia piuttosto che non sporga denuncia>>

𝐄𝐫𝐨𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐥𝐢𝐦𝐩𝐨 ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗDove le storie prendono vita. Scoprilo ora