- Bro -

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Tranquillità.
Parola priva di senso. Almeno era così per Percy. Era stato fantastico essere pretore... o almeno lo era stato per 24 ore.
Avrebbe dovuto immaginare che non sarebbe durato a lungo. Aveva sconfitto Alcione, aveva ripreso l'aquila e aveva liberato Thanatos, ma ovviamente non era stato abbastanza. Aveva appena finito di pranzare con Frank e Hazel e stava tornando sulla Via Praetoria per incontrare Reyna, quando si sentí chiamare - Ehy, amico! -
Percy si voltó e sussultó per la sorpresa. C'era un messaggio Iride davanti a lui e nello schermo c'era una persona che non aveva mai visto prima: era un ragazzo, e sembrava piuttosto alto; aveva i capelli biondi tagliati corti e gli occhi azzurro ghiaccio; sul labbro aveva una piccola cicatrice. Non l'aveva mai visto, ma appariva troppo familiare - Ciao? - poi gli venne l'illuminazione - Aspetta un attimo, io ti ho già visto! Su alcune foto nel Principia -
- Woah - commentó il tipo, aggiungendo una punta di sarcasmo alla sua frase - Annabeth aveva ragione: hai uno speciale senso dell'intuito - si passó una mano nei capelli biondi - Comunque, io sono Jason Grace, e tu devi essere il famoso Percy Jackson di cui tutti parlano -
Percy spalancó la bocca - Jason Grace? Allora sei vivo. Qui non fanno che parlare di te, amico -
Jason si sedette a gambe incrociate - Qui al Campo Mezzosangue pure. Percy Jackson di qui, Percy Jackson di là. È tutto un parlare di te -
Percy si inginocchió e scrutó oltre le spalle del ragazzo. Jason doveva essere nel boschetto di querce, da lì riusciva a vedere il molo e... - E quello che cos'è? -
Jason seguì il suo sguardo verso l'enorme nave da guerra alle sue spalle - Oh, quella? È l'Argo II. Approposito, salperemo fra qualche minuto per il campo Giove e ti pregherei di dire a Reyna di non colpirci -
Percy era ancora sbalordito - Eh? Si, certo, non vi abbatteremo. Hai chiamato solo per dirmi questo? -
Jason Grace si strinse nelle spalle - Si, ma già che ci siamo dovrei farti una domanda - si guardó attorno per accertarsi che non ci fosse nessuno - come fai a non farti ammazzare da Annabeth? Dico sul serio, amico, quella ragazza è una macchina da guerra -
Percy scoppió a ridere - Mi sono guadagnato il suo rispetto, in un certo senso. E poi... sono irresistibile -
- Capisco. Proprio irresistibile -
Quel tipo sembrava simpatico.
- Ieri - riprese il ragazzo - Il mio amico Leo, per scherzare, l'ha chiamata Annie. È dovuto intervenire Chirone per evitare che Annabeth gli staccasse un braccio -
Percy sorrise: quanto le mancava. - Chiunque riesca a starle vicino senza rischiare di rimetterci la pelle, ha il mio completo rispetto -
Il figlio di Poseidone si sentiva lusingato - Bro -
- Bro -
- Bro -
- Bro -
- Okay basta -
- D'accordo -
Entrambi risero. Percy si guardó attorno - Come va al campo? -
Jason scrolló le spalle - Sono qui da 6 mesi e mi sembra che vada tutto bene. E tu, invece? -
Percy indicó il distintivo di pretore - Bene. Sono qui da due settimane e già mi hanno nominato pretore -
Jason sgranó gli occhi - Pretore? Accidenti, amico, congratulazioni! - Non sembrava geloso.
- Sono stato aiutato - si illuminó - Senti, una domanda da uomo a uomo... quando Reyna ti gira intorno, vuol dire che le piaci? -
Jason alzó le braccia al cielo - Non mi dire, ci ha provato anche con te? Pensavo di essere l'unico a pensarlo -
Percy sorrise - Oh, no amico. È stata la prima cosa che ho pensato appena mi si è avvicinata -
Risero di nuovo.
- Comunque, i romani sono brava gente, come Frank, Hazel e Reyna - disse il giovane pretore - A parte Ottaviano. Quel tipo è una palla al piede -
- lo conosco da tanto, troppo tempo, e sospetto ancora che aspetti il momento migliore per uccidermi - aggiunse Jason, rabbrividendo.
- Appena mi ha visto, mi ha distrutto il panda di peluche -
Il figlio di Giove piegó la testa di lato - Cosa ci facevi con un panda di peluche? -
- Non ne ho idea. Ero così spaventato e spiazzato che, lì per lì, mi è sembrata una cosa normale -
Jason sospiró - Posso capirti. Io mi sono svegliato in uno scuolabus con quella che doveva essere la mia ragazza e con quello che doveva essere il mio migliore amico -
Percy fece una smorfia di dolore - Mi spiace, bro. Che modo terribile di svegliarsi -
Il biondo si avvicinó - Ma scommetto che tu abbia dovuto girovagare per mezza America in cerca del campo Giove -
- In realtà non sapevo neanche dove stessi andando -
Jason sospiró - E senza memoria. Woah. Abbiamo avuto entrambi esperienze traumatiche -
Percy cercó di sistemarsi i capelli neri, ma fallendo miserabilmente - Beh, l'importante è che adesso siamo vivi, vegeti e con la memoria ripristinata -
- Sono d'accordo, inoltre credo che... -
- JAS! Jaaaason! Dobbiamo partire! E Annabeth sta per avere una crisi alla quale non ti consiglio di assistere - nell'inquadratura comparve un'altra persona: era un ragazzino più basso, con i capelli ricci e scompigliati e con la faccia sporca di fuliggine.
Jason si voltó verso il tipo - Grazie Leo, ma stavo cercando di rendermi utile anche io -
Appena il ragazzo vide Percy nel messaggio Iride, spalancó la bocca e il naso gli andó a fuoco. Non ci badó granché, come se quella fosse una cosa normalissima: si strofinó il naso con una mano e il fuoco si spense
- Ma non mi dire! Percy Jackson? Quel Percy Jackson? Sei esattamente come Annabeth ti aveva descritto, tralasciando ovviamente tutte le cose super sdolcinate che ha confessato solo a Piper -
Percy si sentì un nodo serrargli la gola e lottò per mandarlo giù - Già. Sono io. E tu saresti...? -
Il tipo fece un inchino, togliendosi un capello invisibile - Leo Valdez, anche detto Bad Boy Supreme -
Jason alzó gli occhi al cielo - Nessuno ti chiama così -
Lui lo ignoró e si sedette dietro al biondo - Jas è un ex pretore, tu sei l'attuale pretore e qual è allora il mio titolo formale? -
- Tu sei l'addetto alla manutenzione - rispose l'amico.
- Ah ah ah, simpatico. No, io sono il capitano della fantastica e fighissima nave da guerra greca -
Percy sorrise - E' un piacere conoscerla, capitano -
Leo simuló un mezzo inchino - Che poi Annabeth non aveva accennato al fatto che... -
- VALDEZ! -
I due ragazzi impallidirono - Oh no -
Il viso di Percy si illuminó - Fatemi indovinare. Annabeth? -
- Si, è lei - Leo rabbrividì poi si alzó in piedi - Sentite, io vado prima che spacchi qualcosa. Ci si vede tra un paio d'ore, Jackson-
Poi sparì tra gli alberi.
- Credo di dover andare anche io - disse Jason, guardandosi dietro le spalle.
Percy aggrottó le sopracciglia - Non avevi detto a nessuno che mi avresti chiamato? -
Il figlio di Giove impallidì - A Piper e Leo no. Neanche a Chirone. E nemmeno Annabeth. Ora che ci penso sono nei guai -
Percy sorrise - Allora dovresti andare, amico, non vorrei dover raccattare i tuoi pezzi quando Annabeth ti ridurrà in briciole -
- Molto simpatico-
- JASON! -
- Adesso vado - il ragazzo si tiró su in ginocchio e si avvicinó al messaggio Iride - Dì a Reyna di non colpire la nave greca che sorvolerà Nuova Roma fra qualche ora -
La connessione traballó - Capito. Ci si vede, bro -
Il messaggio terminó e la faccia di Jason Grace scomparve.
Percy doveva sbrigarsi: doveva parlare con Reyna e anche con Frank ed Hazel. Fra poche ore i suoi amici del Campo Mezzosangue sarebbero arrivati al campo Giove.
Quando l'Argo II arrivó a Nuova Roma, fecero scendere il suo equipaggio a terra. Percy scrutó i volti e vide una massa di capelli biondi.
Quando anche Jason Grace lo vide, nessuno si sarebbe mai immaginato che i due potessero sorridersi; che si indicassero a vicenda ed esclamassero
- Bro! -

𝐄𝐫𝐨𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐥𝐢𝐦𝐩𝐨 ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗDove le storie prendono vita. Scoprilo ora