- Bad blood -

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Annabeth si lasciò ricadere sul suo letto, apparentemente sfinita, facendo attenzione a non rovesciare la tazza fumante di cioccolata calda che teneva tra le mani sul materasso - Allora. Come intendiamo procedere? -
Era una domanda retorica, ovviamente: nessuna di loro aveva idea di come procedere.
Piper si sedette sul letto affianco con le gambe incrociate e tra le mani aveva la stessa bevanda della bionda - e lo chiedi a noi? Sei tu quella intelligente che escogita piani pazzeschi -
Annabeth alzò gli occhi al cielo - ti ringrazio Pip, d'ora in poi mi farò chiamare "quella dei piani" -
Hazel bevve un sorso della sua cioccolata, strizzando gli occhi quando le capitò a tiro uno dei marshmallow rosa galleggianti - odio le missioni. Soprattutto quando riguardano noi -
- Sono d'accordo con Hazel - riprese Annabeth, ficcandosi in bocca un marshmallow giallo, e masticandolo con enfasi - odio le missioni. In generale -
- e io odio mentire - aggiunse lamentosa Piper, portandosi una mano davanti alla faccia e strizzandosi la base del naso - oddei, Jason non mi perdonerà mai -
- dobbiamo farlo per forza? - domandò ansiosa Hazel, tormentandosi il lembo della maglietta viola - non la missione, anche se non mi dispiacerebbe prendermi una pausa dalle missioni per un pò. Intendo mentire. Dobbiamo farlo per forza? -
- ragazze - Annabeth si sistemó un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e cercò di tornare ragionevole - dobbiamo farlo. Non solo per noi ma anche per il resto del campo. Ricordate cosa ha detto Rachel? Dobbiamo recuperare il vaso con i venti di Eolo, che lui ha perso da qualche parte. Il che essendo un dio non mi sorprende affatto. -
Non era strano che gli dei perdessero i loro affetti personali, soprattutto se questi oggetti erano in grado di scatenare tempeste e uragani. Decisamente scomodi.
Hazel piegò la testa di lato, pensierosa - come si fa a perdere un vaso con dei venti? - la sua domanda non ebbe risposta.
Piper emise un verso strozzato, a metà tra un lamento e uno starnuto - Ma perché dobbiamo farlo proprio noi? Non ne abbiamo già passate fin troppe?-
Hazel annuì con enfasi.
- temo che questo rimarrà un mistero, amica mia - continuò la figlia di Atena - quindi facciamocene una ragione -
Hazel si legó i capelli ricci in una coda bassa, per tenerli a bada - e come dovremmo fare a sgattaiolare fuori dal campo senza che i ragazzi ci seguano? Sapete come sono fatti -
- ci seguiranno - conclusero tutte e tre in un sospiro generale.
- e poi ci faranno a pezzi lentamente e dolorosamente - disse Piper drammatica.
Annabeth considerò la cosa a lungo. Poi azionò il cervello, facendo quello che più le riusciva meglio: escogitare un piano - se sparissimo insieme, desteremmo troppo sospetto. -
- ma non possiamo dividerci - replicó Piper finendo l'ultimo sorso della sua cioccolata - dobbiamo andare in missione insieme e se iniziassimo a sparire una per volta qualcuno inizierebbe a porsi domande scomode -
Annabeth la indicò, annuendo con il mento - non hai tutti i torti -
- quindi dovremmo far credere di essere scomparse ma non tutte e tre insieme? - chiese la figlia di Plutone, lasciandosi uno sbuffo di cioccolata sopra il labbro. - non ha alcun senso. -
- esattamente - annuì Annabeth - la vera domanda è come? -
Da fuori giunsero delle voci.
Le tre ragazze si affacciarono alla finestra e videro Clarisse litigare con una delle ragazze di Afrodite, sorellastra di Piper. La figlia di Ares in mano un rossetto e sembrava sul punto di spiaccicarlo a terra.
Annabeth si illuminò e drizzò la schiena - ho trovato! -
- Dimmi che si tratta di uno dei tuoi piani geniali, ti prego - supplicò la figlia di Afrodite.
Annabeth annuì - E non è nemmeno complicato. Dobbiamo litigare -
Hazel risputó la cioccolata nella tazza.
Silenzio.
- cosa?! - chiesero poi in coro le due ragazze.
- dobbiamo litigare - ripeté Annabeth - pensateci: noi litighiamo davanti ai ragazzi. Loro credono che ci odiamo. Pensano che vogliamo stare da sole per elaborare l'accaduto. Poi scompariamo nel nulla. Posso assicurarvi che per quanto riguarda Percy, lui non sospetterebbe niente di niente -
Altro silenzio.
- non credo sia una buona idea - commentó la riccia, abbandonando la tazza sulla scrivania di Annabeth.
- Hazel ha ragione. E se si mettessero in mezzo durante la nostra messinscena? - domandó Piper
Annabeth alzó le sopracciglia - avete mai sentito la parola recitare? -

Quando uscirono dalla cabina di Atena, non erano giunte a nessun accordo.
O almeno, nessun accordo di cui Hazel e Piper fossero a conoscenza. Annabeth aveva le sue strategie. Non era, quella che si poteva definire una ragazza teatrale, ma ne sapeva il fatto suo. Videro i quattro ragazzi camminare nella loro direzione, parlando e non prestando attenzione alle tre semidee che si trovavano sulla loro starda. Erano andati ad allenarsi in palestra e adesso stavano tornando verso il cerchio delle capanne, probabilmente per farsi una doccia e darsi una sistemata.
Annabeth li vide.
Poi guardò Piper, che non si era accorta di nulla, e improvvisamente la spinse in avanti per le spalle, quasi buttandola a terra.
- ehy!- gridò lei, barcollando - che diavolo ti prende? -
- come hai potuto? - urló Annabeth a voce abbastanza alta da farsi sentire anche dai ragazzi - io mi fidavo di te, Piper! -
La ragazza la fissò per un secondo, stralunata e piuttosto confusa da quel improvviso cambio d'umore - come, scusa? -
Hazel notó che i ragazzi si erano fermati e adesso le stavano guardando, attirati dal tono di voce alto e intriso di rabbia di Annabeth.
Hazel capì in un battibaleno - Annabeth, sei un genio! Continuate! -
Piper le guardò entrambe, stranita e anche piuttosto infastidita adesso. - Si può sapere che vi prende? -
- reggimi il gioco - mormoró la figlia di Atena alla sua amica.
A Piper servì solo un momento per capire che Annabeth aveva deciso di mettere in atto il suo scellerato piano - oh! Vogliamo davvero giocare a fare le attrici? -
Annabeth ed Hazel la fulminarono con lo sguardo
- Piper! -
- okay, okay - la figlia di Afrodite si schiarì la gola. Chiuse gli occhi, immaginando di immedesimarsi nel personaggio. Era una tecnica che usava suo padre quando doveva interpretare qualsiasi ruolo. Poi puntó un dito verso la sua amica, con fare minaccioso - come ho potuto io? Sei tu quella che ha tradito la nostra amicizia! - evidenziò quelle parole per dare più enfasi alla scena.
Un po' più in là, Leo spalancò gli occhi e si grattó la testa, confuso - che sta succedendo, ragazze? -
- sta funzionando - bisbiglió Hazel in modo che solo loro potessero sentirla, restando in disparte.
Annabeth dovette sforzarsi per nascondere un sorrisino vittorioso - io ho tradito la nostra amicizia?! Allora, evidentemente, non ti sei guardata allo specchio! -
Piper si portò una mano al petto, fingendosi ferita
- questo è davvero un colpo, Chase - sussurrò, prima di ricominciare - credi che le cose me le sia inventate?! Sei solo una bugiarda! -
In quel momento tentò di farsi avanti Jason, cercando di separare le due - ehy, che ne dite di calmarvi e di parlarne tranquillamente? -
Hazel, allora, disse, portandosi le mani unite davanti al petto - oh, ragazze, vi prego! Smettetela! -
Annabeth incroció le braccia - stanne fuori Hazel, questa faccenda non ti riguarda - poi tornó a rivolgersi a Piper - So che sei andata a spifferare i miei segreti alle tue sorelle! -
Percy e Frank, che erano rimasti indietro, sgranarono gli occhi - l'ha fatto? -
- sei una bugiarda! - continuó Piper, stringendo i pugni lungo i fianchi.
- traditrice! -
- sai che ti dico? - la figlia di Afrodite pestó un piede a terra - io ho chiuso con te! -
Annabeth allargò le braccia - no! Io ho chiuso con te! -
Hazel faceva finta di essere sconvolta e riuscì a farsi venire le lacrime agli occhi - no, non potete rovinare la vostra amicizia così! -
Annabeth lanciò un'occhiata furtiva ai ragazzi. Avevano abboccato. Ma erano fin troppo confusi per mettersi in mezzo e placare i bollenti spiriti.
- Non avrei mai dovuto fidarmi di te! -
- la stessa cosa vale per me! - .
Poi entrambe girarono i tacchi, impettite, e si chiusero nelle rispettive cabine, sbattendo forte la porta.
Percy aprì la bocca poi la richiuse come se non avesse idea da dove cominciare - vado a parlarle -
- no! - strillò subito Hazel, fermandolo - andrò io. Cose da ragazze - poi corse nella cabina di Atena.
Appena fu sicura di essere fuori dalle orecchie dei ragazzi, Hazel sorrise raggiante - ha funzionato! Annabeth, sei vero un genio! -
La bionda si era seduta sul suo letto. Congiunse entrambe le mani sullo stomaco e la fissò, orgogliosa di se stessa e del suo ennesimo piano brillante - a volte quello che ci vuole è un pizzico di immaginazione - accavalló una gamba sull'altra - Hazel, quando i ragazzi se ne saranno andati, vai ad avvertire Piper - fece una pausa - dille che partiamo questa notte stessa -

𝐄𝐫𝐨𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐥𝐢𝐦𝐩𝐨 ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗDove le storie prendono vita. Scoprilo ora