- Via col vento -

571 20 3
                                    

Quando Piper entró nella cabina di Afrodite, vide Drew, curva sul proprio letto. Stava prendendo dei vestiti dal suo armadio e li stava riponendo in una valigia dalle dimensioni notevoli.
Intorno alla figlia di Afrodite, che osservava con il fiato sospeso, c'era il resto dei suoi fratelli e delle sue sorelle.
Ma Piper sapeva che stavano solo cercando di nascondere un sorriso sulle labbra.
Pregò con tutta sé stessa che Chirone avesse preso in considerazione l'idea di buttare Drew fuori dalla sua cabina. O magari stava solo partendo per l'estate. Magari per mesi.
Piper si avvicinó - cosa stai facendo? -
Drew la guardò in cagnesco - cosa credi che io stia facendo? Le valige, è ovvio - e ricominció a impacchettare le sue trousse e a metterle nella gigantesca valigia, pigiando il resto sul fondo così che entrasse tutto.
Piper incroció le braccia sul petto - dove stai andando? - domandò, con genuina curiosità.
L'altra le rivolse un sorrisetto soddisfatto - parto per la Corea del Sud. Mio padre vuole portarmi laggiù in vacanza -
Piper si morde l'interno guancia per costringersi a non esultare. Non ancora Piper - per quanto tempo? -
Drew smise di fare le valige e si tiró in posizione eretta per guardarla di traverso - Piper McLean, da quando ti interessa cosa faccio? -
La ragazza Cherokee sospiró e alzò gli occhi al cielo
- Drew, anche se non riesco a sopportare la tua vista e mi viene voglia di strozzarti ogni volta che apri bocca, sei comunque mia sorella e, come capocabina, credo sia una mia responsabilità assicurarmi che tu non corra pericoli là fuori. Per cui te lo chiedo un'altra volta: per quanto tempo resterai in Corea? -
L'altra figlia di Afrodite tornó ad ignorarla - per due settimane - borbottò poi chiuse la valigia - e tu Piper, cara? Cosa farai durante le vacanze? -
Piper strinse i denti, costringendosi a non dare di matto - cosa farò questa primavera non sono affari tuoi, Drew -
- stavo solo chiedendo - rispose lei in difesa - adesso vado. Argo mi accompagnerà in aeroporto. Ci si vede fra due settimane, tesori - e quando Drew uscì dalla cabina dieci, gli altri poterono finalmente concedersi di esultare.

- non posso crederci - disse Lucy sorridente - niente Drew per due settimane! -
- é fantastico - aggiunse Micheal
- super fantastico - concluse Piper, sdraiandosi a pancia in su nel verde campo su cui erano seduti
- adesso nella cabina di Afrodite ci sarà più silenzio adesso che quell'arpia se n'è andata -
- ma tornerà - le ricordó Micheal - non starà in Corea per sempre -
- allora godiamoci queste due settimane - sentenzió Lucy - in ogni caso credo che dovrei andare a preparare anche io le valige -
Piper si alzó, per fissare la sorella con espressione confusa - le valige? Te ne vai anche tu? -
Lucy annuì - in Nuova Scozia. Ci vado con papà -
Michel aggrottó la fronte - Nuova Scozia? Vai laggiù in vacanza? -
- più o meno - rispose lei - ricordate il progetto che Chirone ci ha dato da fare per le prossime settimane? Quello in cui dovevamo scrivere una relazione sulla nostra famiglia non divina? Beh, ho scoperto che i genitori di mio padre hanno antiche radici in Nuova Scozia -
Piper imprecó silenziosamente: si era totalmente dimenticata del lavoro che le aveva assegnato Chirone.
Ma per lei non era una cosa fattibile.
Sapeva solo qualcosa di sua madre, la grande Afrodite, e di suo padre ricordava solo che aveva origini Cherokee. Non era molto promettente come inizio. Doveva solo trovare le parole giuste per dire al suo istruttore che lei non sarebbe riuscita a svolgere quel saggio.
Era definitivamente impossibile.
- anche io parto - annunció Michael - sempre per lo stesso motivo di Lucy. Io e mio padre andiamo a New Orleans nella vecchia casa dei miei nonni. Poi faremo scalo a Parigi e andremo a Londra, dove lui ha vissuto per qualche anno in una vecchia casa vicino a Buckingham Palace -
Anche Piper avrebbe voluto viaggiare con suo padre, ma Tristan McLean era sempre occupato. Gira i film, vai alle interviste, partecipa ai Talk Show...
La vita lavorativa di suo padre era molto impegnativa.
- io non credo farò il saggio - confessó Piper, con una punta di imbarazzo.
- come mai? Per via di tuo padre? - domandò Lucy.
Piper annuì - non conosco le sue origini, se non per mio nonno Tom che vivena in un paesino dell'Oklahoma ma non ci vado da molti anni e ormai non credo che mio padre mi ci porterebbe per uno stupido progetto "di scuola" - staccó brutalmente un filo d'erba e lo gettó lontano.
-Piper, ma tu non sei ricca? - chiese Micheal.
- Michael! - lo sgidó Lucy - ti pare che siano cose da dire? -
- non avevo finito - la interruppe lui - stavo dicendo.... Piper, tu sei ricca. Avrai milioni di ville da ultramiliardari dappertutto e scommetto che hai anche un jet privato -
Ottimo riassunto della vita di Piper - continua -
- quindi perché non ci vai per conto tuo in Oklahoma e svolgi quel saggio? -
Silenzio.
- lascialo perdere, Piper, questa mattina non ha fatto colazione - le consiglió Lucy.
Eppure Micheal non aveva tutti i torti.
Piper aveva affrontato moltissimi pericoli ed era ancora viva.
Allora perché non andare in Oklahoma da sola? Si sarebbe fatta dare un passaggio dal jet di suo padre, ricorrendo alla lingua ammaliatrice se ne fosse stato necessario, e così si sarebbe fatta portare alla vecchia casa di suo nonno Tom.
Non era per niente una brutta idea. Piper sapeva badare a sé stessa, non aveva di certo bisogno di una scorta personale.
- sapete che vi dico? - annunciò lei ad un certo punto - andrò in Oklahoma -

𝐄𝐫𝐨𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐎𝐥𝐢𝐦𝐩𝐨 ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗDove le storie prendono vita. Scoprilo ora