Prologo

370 13 2
                                    

Non ci credo, si stanno per avvicinare le feste e sapere che significa? Ritornare a casa e sopportare le tipiche domande che si fanno alla cena di famiglia.
<Tesoro di nonna dov'è il fidanzato?>
<Il fidanzato?>
<Come fa una ragazza bella come te a non avere ancora un fidanzato?> Ogni anno sempre la stessa storia, non è colpa mia se non riesce a piacermi nessuno e non riesco a trovare una persona che mi ami per quello che sono come è successo a mia nonna quando aveva 14 anni dove ha incontrato mio nonno per puro caso.
Mia nonna apparteneva a una famiglia benestante, mio nonno a una famiglia povera che per comprarsi il pane doveva lavorare notte e giorno.
Faceva il falegname.
Lui e mia nonna si sono conosciuti per puro caso, mia nonna stava stendendo i panni insieme alle sue sorella quando l'ho vide la prima volta aggiustare la finestra della vicina.
Quando si girò e i loro occhi si incontrano fu amore a prima vista.
Da lì iniziarono a mandarsi lettere e si vedevano di nascosto passeggiando mano nella mano fino a quando un giorno mio nonno fu costretto a partire.
Stette 14 anni in America, 14 anni che non si vedevano, 14 anni lontani l'uno dall'altro, non so come mia nonna riusciva a reggere quel dolore, ma mi raccontò che i primi mesi si scrissero delle lettere che arrivavano dopo 2 settimana dopo la spedizione mentre altre non arrivavano proprio a destinazione, un giorno smisero, ma mia nonna capì che non avrebbe mai amato nessuno come amava lui, non buttò le lettere, li conservò in una scatola che mise in fondo all'armadio.
Mio nonno dopo 14 anni lontani, non potendone più lascio tutto e tornò in Italia dove la prima cosa che fece fu andare a comprare dei fiori e un anello con i soldi che si era procurato in quegli anni presentandosi davanti alla sua porta con l'intanto di sposarla.
Dopo un anno si sposano e dopo 2 anni di matrimonio arrivò mia madre e successivamente dopo 4 anni mio zio e nada, questa è la loro storia.
Pensate che quest'anno faranno 50 anni di matrimonio.
E poi ci sono io a 17 anni ancora single e vergine.
<Non posso reggere anche quest'anno>dissi al mio migliore amico Davide mentre mi sistemo il reggiseno davanti a lui senza vergogna, tranquilli, non sono una sgualdrina, è gay, pensate che quando me lo disse sono rimasta pietrificata, no perché sono contro, ma perché è successo tutto così in fretta da lasciarmi quasi senza fiato.
Ricordo ancora il primo giorno di superiori quando cercai di avvicinarmi a lui, mi ero fatta anche carina, ma quando mi vide capii le mie intenzioni così mise subito le cose  in chiaro.
<Mi piace il tuo stesso frutto, lungo, peloso e duro>vi giuro, sono morta dal ridere e beh, da lì abbiamo iniziato a parlare fino a diventare pian piano migliori amici.
<Se vuoi mi spaccio io per il tuo boy> mi disse sorridendo, magari, ma non era possibile.
<Amore ti conoscono da 4 anni> dico ridendo mentre lui che cercava di aiutarmi alza le spalle e le mani dispiaciuto.
<Uffa> poso l'eayner nel cassetto dei trucchi scocciata mentre lui cerca qualcosa su internet.
Mi tocco le tempie iniziando a massaggiarle, già ho malditesta immaginando questi discorsi uscire dalla bocca di mia nonna o di mia madre.
<Amo, guarda qui> dice girandomi il suo telefono mostrandomi un app di incontri.
<Scherzi?> chiedo, scuote la testa.
<Pensaci, o questo o la nonna> dice scuotendo il telefono davanti ai miei occhi, cretina divento.
Annuisco prendendoglielo dalle mani dove inizio un po' a cercare, ma soprattutto a vedere.
Qua ci sono di tutte le forme, idraulico, pizzagliolo, cameriere, avvocato, bancario ecc ecc...uffa che noia.
Dopo più di un'ora sprecata a cercare gli passo il telefono con scarsi risultati.
<Non mi piace nessuno> alza un sopracciglio inziando a cercare lui che mi indica diversi ragazzi.
<Troppo giovane, troppo vecchio...ma che è?...No>dico stendendomi nel letto, sono senza speranze, sarò single a vita, mi sopporterò anche quest'anno le lamentele e mi farò suora, non riuscirò mai a trovare nessuno entro due mesi.
Davide che ha perso anche lui le speranze si stende accanto a me guardandomi, vedendomi afflitta mi prende la mano cercando di tranquillizzarmi.
<Hai ancora 2 mesi, c'è la farai> lo spero, penso, prima di sorridergli abbracciandolo.
<Come farei senza di te> ammetto quando mi stacco da lui trovando i suoi occhi che mi guardano.
<Lo so, neanche io saprei come fare a posto tuo senza di me>poco modesto il ragazzo,penso, mentre lui sorride facendomi l'occhiolino prendendosi una mia spallata.
<Aja, sei cattiva> piagnucola provocandomi diverse risatine.
<Dai,alzati> mi guarda non capendo.
<Andiamo a prendere un gelato> dico, mi seccava stare a casa a studiare anche oggi poi in questo periodo sono molto stressata per questa situazione, quindi il gelato in questi casi è la cosa migliore, annuisce alzandosi seguito da me che mi metto le scarpe.
Mentre aspetto Davide che sta ordinando mi arriva una chiamata così sono costretta ad uscire fuori, ma mentre lo faccio vado a sbattere contro qualcosa di duro, penso un palo, ma quando mi giro mi rendo conto di essere andata a sbattere contro qualcuno.
Alzo lo sguardo trovandomi davanti un ragazzo abbastanza carino, di statura alta con i capelli ricci castani che ricadevano sul suo volto, nel sopracciglio c'è un piercing nero e anche nel labbro, niente male, alzo gli occhi trovando degli occhi neri come la pece che mi guardano.
I miei occhi non smettono di fissare i suoi che mi guardano con un intensità che mi fa sentire strana per qualche secondo, sento di nuovo il telefono scquillarmi interrompendo qualsiasi cosa stesse accadendo facendomi tornare alla realtà spostando lo sguardo sulla sua maglietta sporca del mio gelato.
O mio Dio, che vergogna, penserà sicuramente sia una pazza.
<Mi dispiace tanto> dico imbarazzata posandondo il telefono che ha smesso di squillare nella tasca della gonna a jeans per poi tirare fuori dalla borsa diversi tovaglioli che passo sopra la macchia cercando di riparare al guaio commesso.
<Stai ferma, peggiorerai solo le cose> dice brusco prima di allontanarsi di qualche passo facendomi perdere l'equilibrio e cadere in ginocchio davanti a lui, che male.
Invece di alzarmi alzo lo sguardo trovandomi davanti il cavallo dei suoi pantaloni, Dio.
Butto giù un gruppo di saliva mentre lo vedo spingere in quello spazio stretto, sento le guance bruciare diventando rosse dall'imbarazzo mentre lui che si tira i capelli indietro mi guarda con un sopracciglio alzato.
<Siamo per strada, se vuoi farmi un pompino almeno dimmi dove abiti> cosa? Scuoto la testa alzandomi rendendomi conto di aver bucato le calze nuove.
<Stavo solo cercando di riparare il guaio commesso>dico imbarazzata sistemando la gonna a jeans che si era un po' alzata lasciando così esposte le mie cosce che guarda per un secondo per poi rispostare i suoi meravigliosi occhi su di me.
Non penso di aver mai visto occhi più belli.
<Quindi stavi cercando di aiutarmi?> Annuisco, nei suoi occhi vedo passare un luce strana per poi scuote la testa nello stesso momento che le sue labbra si piegano in un sorriso...maligno? Ma affascinante.
Succede tutto così velocemente quando fa un passo verso di me facendomi iniziare ad agitare, vedo lui avvicinare il suo volto al mio facendomi trattenere il respiro per non so quanto, non so il perché, ma istintivamente chiudo gli occhi in attesa di qualcosa che non arriva mai.
Apro gli occhi trovandolo che mi guarda le labbra per poi guardarmi diritto negli occhi.
<Non ho bisogno del tuo aiuto> il modo in qui lo dice, freddo e smisurato come se non ci conoscessimo da nemmeno 5 minuti mi provoca diversi brividi che cerco di non far vedere.
<Te l'hanno mai detto che sei un maleducato?> Non so con quale forza ho avuto il coraggio di ribattere,ma è successo.
Mette le braccia conserte facendo un passo indietro allontanandomi mentre lui mi guarda con un sopracciglio alzato per poi annuire.
<E a te l'hanno mai detto che si guarda dove si cammina?> Dice con un sorriso beffardo sul volto che provoca l'istinto dentro di me di dargli due schiaffi, ma mi limito a dargli del maleducato prima di dargli le spalle andandomene il più lontano possibile da lui, mentre lo faccio sento la schiena bruciarmi, ma questa sensazione sparisce quando giro l'angolo sparendo dalla sua prospettiva.
<Dov'eri finita?> Mi chiese Davide mentre sorseggiava il suo amato frappè che prende ogni volta che veniamo qui.
Mi siedo di fronte a lui negli divanetti posando la borsa sul tavolo davanti a noi.
<Scusami, ma uno stronzo mi ha fatto perdere tempo> sbotto ripensando a quei occhi bellissimi.
Ordino un altro gelato e mentre aspettiamo che me lo portino Davide inizia a farmi il terzo grado.
<Com'era?>
<Dannatamente bello quanto stronzo> ammetto ringraziando con un sorriso la ragazza che mi porta il gelato.
<O mio Dio, questo ragazzo ha fatto sciogliere il tuo cuore di ghiaccio sui ragazzi>dice quasi gridando, gli lancio un occhiata di fuoco imbarazzata vedendo che le persone degli altri tavoli si sono girati a guardarci.
<Ma che dici>dico cercando di nascondere il rossore in viso.
<Ti piace> spalanco gli occhi.
<Nemmeno lo conosco> dico leccando il mio gelato mentre lui mi guarda con un sopracciglio alzato per poi sbattere le mani sul tavolo facendomi sussultare dallo spavento.
È pazzo.
<Nascerà qualcosa, me lo sento> sorrido scuotendo la testa mentre lui continua a fare supposizioni, ma non lo ascolto, non riesco ad ascoltarlo e a smettere di pensare a quei occhi neri come la pece.

Buongiorno a tutti, ecco un dei due libri che vi avevo preannunciato.
Spero che vi piaccia, fatemi sapere nei commenti.
Consigli, opinioni...sono sempre accettati.
Al prossimo capitolo🫶

<L'altro libro uscirà più tardi ❤️>

Una fottutissima settimanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora