Alessio accosta la macchina davanti una villa enorme, che sicuramente deve essere la casa di suo padre. Apre lo sportello e scende, imitato da me. Senza dire niente avvolge l sua grande mano sulla mia, mentre mille brividi salivano sulla mia schiena. Dopo la nostra piccola discussione, nessuno dei due ha aperto più bocca. Non so cosa mi ha spinto ad andare con lui... So solo che quando mi ha guardato con quei occhi che mi pregavano di andare con lui, non potuto dirgli di no. Lo so è strano tutto questo. Lui vuole soltanto una cosa da me, e io ci sto cascando in pieno...
Mi guida verso la porta d'ingresso, che subito dopo apre. "Entra" mi dice senza nessuna emozione nella sua voce. Faccio come mi dice, seguito da lui che chiude la porta alle sue spalle.
La sua casa era enorme, alla destra vicino all'ingresso c'è un grande salotto, al centro della grande sala c'è un grande divano, beige, affiancato da due poltrone dello stesso colore. Di fronte al divano si trova un grande TV al plasma, un po più in là si trova uno scaffale pieni di libri e cose del genere. Dietro il divano e le poltrone si trovava un grande camino, e alla sinistra di quest'ultima si trovano delle scale. Alla destra delle scale si trova un lungo corridoio. Il mio sguardo finisce sul viso di Alessio ricoperto di lividi e tagli. Quel Michael lo ha combinato proprio male! Quando gli ho chiesto per quale motivo lo stavano picchiando, per poco non mi mangiava! Quando sarà calmo proverò a chiedere spiegazioni.
"Ti piace quel che vedi! eh?" Mi stuzzica Alessio con il suo solito sorriso malizioso che si ritrova "Stavo solo guardando i tuoi lividi e tagli. Andrebbero disinfettanti..." dico io con un pizzico di acidità nella voce "Dov'è il bagno?" Gli chiedo guardandomi in giro. "Seguimi" dice superandomi e salendo sulle scale. Attraversiamo il lungo corridoio buio, fino ad arrivare davanti una porta facendomi segno di entrare seguito da lui, il quale chiude la porta e accende la luce. "Siediti" gli ordino indicando la vasca, fa come ho detto e si siede al bordo della vasca. "Dov'è il disinfettante?" Gli chiedo "lì" mi dice indicando il piccolo armadio grande a un angolo del grande bagno. Apro l'armadio e cerco il disinfettante, che si trova troppo in alto non permettendo mi di arrivarci, mi alzo con la punta dei piedi cercando di prenderlo. Sbuffai quando non riuscii nel mio intento. Sobbalzai quando sentii Alessio dietro di me mentre si allungava per prendere il disinfettante, che prese facilmente grazie alla sua altezza. "Tieni" mi dice con le sue labbra attaccate al mio orecchio, provocandomi mille brividi su tutto il corpo, mentre con il braccio destro, con il quale aveva preso l'oggetto interessato, avvolgeva il mio fianco con il disinfettante che aspettava di essere preso da me. "G-grazie... Mmm siediti" balbetto abbastanza nervosa allontanandomi da lui, il quale si sedette sul bordo della vasca come prima. Presi un po di cotone, bagnando la superficie morbida con il disinfettante. "Brucerà un po" l'ho avvisai, il quale annuì soltanto. Cominciai a tamponare i piccoli tagli sulla fronte, per poi passare alle sue labbra. Un piccolo gemito di dolore lasciò le sue labbra quando tamponai sui tagli del labbro inferiore. "Scusami. Telo avevo detto che bruciava un po" gli dissi continuando il mio lavoro, che non mi permise di continuare grazie hai suoi movimenti. "Dai Alessio! Non fare il bambino! Stai un po fermo" lo sgridai. Sobbalzai quando avvolse le sue braccia attorno la mia vita, attirandomi a sé. Mentre io continuavo il mio lavoro. Sentivo il suo sguardo addosso mentre cercavo di concentrarmi sui piccoli tagli che aveva, non pensando alle sue braccia strette intorno al mio bacino. È al suo sguardo intenso. Fini i di disinfettare i tagli sulla bocca, mentre lui continuava a guardarmi con il suo sguardo che mi faceva sentire come se fossi nuda davanti a lui. "Che c'è?" Chiesi ancora stretta alle sue braccia "Niente... È che sei bellissima". Il mio cuore perse un battito alle sue parole, mentre lui aveva un sorriso sincero stampato in faccia mentre io arrossivo. "Soprattutto quando arrossisci" continua lui guardandomi dritta negli occhi. "Mi dispiace di averti detto quelle cose davv--"."Non importa davvero" lo interrompo regalandogli un piccolo sorriso timido. Ci fissavamo negli occhi per quelli che sembravano ore, in silenzio, senza una parola. Mi resi conto di quello che stava accadendo quando sentii il suo respiro caldo sulle mie labbra. Non mi ero neanche resa conto che ci eravamo avvicinati così tanto. "Ehm... vivi da solo? Tuo padre non vive qui?" Presi parola io staccandomi dalla sua presa, che mi lasciò fare senza difficoltà. In altri casi non melo avrebbe permesso.
"È in viaggio, per questo mi trovo qui ora. Se c'era lui non sarei di certo venuto qui. Io e mio padre non abbiamo un buon rapporto" dice freddo alzandosi per poi uscire dal bagno è lasciarmi lì. Ecco che era tornato la Alessio freddo e distaccato. Lui è i suoi stupidi sbalzi d'umore...
"Che fai? Vuoi dormire nella vasca per caso?" Dice acido Alessio facendo capolino dalla porta. Scuoto la testa ed esco fuori dal bagno superandolo.***
"Tieni metti questi" dice porgendomi una maglia e dei boxer. Li prendo, per poi andare verso l'uscita, e dirigermi al bagno. Quando apro la porta per uscire, quest'ultima viene rinchiusa bruscamente, facendomi sobbalzare. Il suo alito caldo soffiava sul mio collo, mentre teneva ferma con una mano la porta. "Dove vai?" chiede con un soffio caldo sul mio collo facendomi rabbrividire. "Al bagno a cambiarmi" rispondo ovvia, riconponendomi. "Può farlo anche qui!" Dice lui con noncuranza, appoggiandosi al porta con le braccia incrociate al petto. "Davanti a te?" Dico io fingendo di pensarci. "Ma anche no" rispondo acida, per poi cercare di riaprire la porta, senza successo. "Alessio" lo avvertii minacciosa "Spostati" dico io con tono duro. "Ma anche no" imita le mie stesse parole, facendomi infuriare ancora di più. "Quindi non ti sposterai giusto" chiedo irritata, cercando di non urlare. "Giusto" rispose abbastanza divertito dalla situazione. "Bene" gridai isterica, spostandomi dalla parte sinistra del letto. "Girati! E non provare a guardarmi!" Gli intimo minacciosa. "Non ti prometto niente" dice lui abbastanza divertito, con un ghigno. Giuro che io lo uccido!
LO UCCIDO! "Se ci tieni tanto al tuo caro amichetto là sotto ti conviene girarti" Sbotto io acida. Questo ragazzo tira fuori la parte peggiore di me! "Okay, okay! Non ti scaldare" dice ridacchiando, alzando le mani insegno di arresa per poi girarsi finalmente. Cercai di abbassare la cerniera del vestito senza successo. "Cazzo apriti" sussurrai infastidita. Ci provai nuovamente, ma niente! Non voleva proprio sapere di aprirsi. Continuavo a provare di nuovo, facendomi arrabbiare ancora di più. "Hai fatto?" Mi domanda Alessio con tono annotato. "No! Non ho fatto!" Scatto furiosa. "La cerniera non vuole saperne di aprirsi" ammisi io esasperata mentre lui si avvicinava dall'altra parte della stanza dove mi trovavo, per poi posizionarsi dietro di me. "Che fai?" Chiesi io aggrottando la fronte. "Apro la cerniera" risponde ovvio, per poi abbassare quest'ultima facilmente. Certo la cerniera! Avvolte non ragiono proprio. "Fatto" bisbiglia nel mio orecchio, facendomi venire la pelle d'oca. Come ogni volta che si avvicina a me! Mi allontano da lui, dopo averlo ringraziato. "Ritorna al tuo posto e girati" dico facendogli spazio per passare. "Subito" dice regalandomi un sorriso mozzafiato, quello che ti tolgono il fiato. Al quale io ricambiai. Dopo essermi messa i vestiti che mi aveva dato, mi siedo sul letto. Mentre Alessio cominciò a cacciarsi la maglia. Rivelando i suoi muscoli definiti. Facendomi quasi svenire. Questa scena dovrebbe essere vietata a un pubblico! Vuoi farmi morire per caso! Rimettiti quella cazzo di maglia! Realizzai che lo stavo fissando troppo quando mi fece un sorriso malizioso, per poi cacciarsi anche i pantaloni rimanendo in boxer. "La beva" dice lui risvegliandomi dal mio stato di tilt. "Cosa?" Chiedo confusa "Ho detto che ti è uscita un po di bava. Capisco che sono bellissimo! Ma contieniti" dice lui beffardo. "Dove dormo?" Chiedo io cercando di cambiare discorso. "Qui" dice lui indicando il letto sul quale sono seduta. "Bene... E tu?" Gli chiedo "Nel mio letto forse" risponde ovvio stendendosi sul letto. "Ma ci sono io nel letto!" Gli faccio notare "E allora!?" Dice lui dandomi le spalle "Come allora?! Non possiamo dormire insieme! Nello stesso letto! Io non dormo con te!" Rispondo io incrociando le braccia al petto. "Puoi dormire anche sul pavimento" Risponde lui disinteressato,
per poi coprirsi con il piumone. " Chiudi la luce! Grazie!" Continua lui. "Alessioo non puoi lasciarmi dormire sul pavimento!" Mi lamento io "Allora dormi nel letto semplice! Stai tranquilla non allungo le mani!"sospiro sconfitta, per poi chiudere la luce e sdraiarmi anche io sul letto. Stando il più lontano possibile da lui. "O almeno ci provo" dice lui con tono malizioso scommetto che adesso ha anche il suo stupido sorrisetto da sbruffone, anche se non posso vederlo siccome è di spalle. Gli tiro uno schiaffo sul braccio, al quale sembra non gli abbia fatto neanche il solletico. "Alessio ti conviene tenere a bada le tue mani se--" non mi lascia finire la minaccia che risponde lui. "Sì... lo so! Io stavo solo scherzando!"si giustifica lui. Scuoto la testa ridacchiando per poi sistemarmi meglio nelle coperte. Prima di addormentarmi sento delle braccia forti avvolgermi la vita è stringermi a sé. Dove io mi accocolo ancora di più.***
Spazio Autrice
Weee! Eccomi qui finalmente! Scusate se vi ho fatte attendere! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento!Il capitolo 12 lo pubblico a 10 voti e 5 commenti! È scusate per gli errori che trovate!
Ciaoooo ♥♥♥

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Tra Odio e Amore...
RomanceLEI: Eleonora Abate LUI: Alessio Berto LEI: 17 anni LUI: 19 anni LEI: Timida, socievole e carina LUI: Il solito puttaniere dannatamente bello Tutti e due con un passato difficile... Questa è la mia prima storia spero vi piaccia :) (STORIA VECCHIA I...