Mi trovavo nella mia stanza. Ero seduta sul mio letto. Mentre mio padre faceva avanti indietro per la stanza.
"Dove sei stata stanotte? Eri con quel ragazzo?" Chiede alla apparenza calmo.
"Eri con lui?" Chiede di nuovo, vedendo me non rispondere. Ma questa volta alzando di più il tono della voce.
Andrebbe di matto se scoprisse che ho passato la notte a casa di un ragazzo. Il quale ci ho diviso anche il letto. Non mi sembra l'opzione giusta, da dire a mio padre."Ieri sera sono andata a una festa con dei miei amici. E dopo la festa sono andata a casa di una mia amica. Poi stamattina Alessio si trovava da quelle parti, così mi ha dato un passaggio" Cercai di essere il più credibile possibile "Comunque cosa ci fai tu qui? " Chiesi deviando l'argomento. Sperando che credesse nelle mie bugie.
Fece un profondo respiro sedendosi accanto a me sul letto.
"È la verità?" Chiese gentilmente, ignorando completamente la mia domanda, guardandomi dritto negli occhi. Distolsi lo sguardo sulle mie mani, che stavano giocando nervosamente con l'orlo del mio vestito, per evitare di cedere e dirgli tutta la verità.
Io non sono brava a mentire. Ogni volta che ci provavo venivo sempre scoperta."Certo papà" Dissi giocando ancora con l'orlo del visto, non alzando lo sguardo. "Ora dimmi perché sei qui" Gli ordinai alzando lo sguardo verso il viso stanco e stressato di mio padre.
Sospirò per poi aggiustarsi meglio sul letto, in modo che fosse comodo.
"Voglio parlarti di Samantha" sospirò pesantemente "E del matrimonio" Mi diede una furtiva occhiata per poi abbassare lo sguardo sulle sue scarpe eleganti.
Mi alzai dal mio letto. Mi avvicinai all'armadio, per poi aprirlo in uno scatto nervoso, facendo sussultare mio padre, ancora seduto sul mio letto.
"Io non voglio ascoltare quello che hai da dire su quella donna. È il vostro stupido matrimonio" Scattai girandomi verso di lui con le braccia incrociate al petto, mentre lui mi fulminò con lo sguardo.
"Eleonora" Mi ammonì "Smettila di comportati così nei confronti di Samantha. Lei non ti ha fatto niente" Difese la sua futura sposa alzandosi dal suo posto avvicinandosi di qualche passo verso di me.Una risata amara lasciò le mie labbra. Da quanto la conosco non ha fatto altro che mettermi il pastone fra le ruote. A sempre cercato di mettermi in cattiva luce con mio padre. Lo ha convinto di mandarmi via da Napoli. Ditemi voi perché mai dovrei odiarla?
"Per favore papà smettila di dire sciocchezze" Mi girai verso l'armadio dove tirai un jeans chiaro e una camicia floreale. "Io non capisco come tu faccia a stare con una donna del genere. Non vedi quanto cattiva lei sia? " Chiesi frustrata. Lo sorpassai per poi appoggiare i miei vestiti sul letto. Lui si girò verso di me senza dire nulla guardandomi negli occhi in modo autonomo.
"Per favore non sposarla" Lo supplicai avvicinandomi di un passo. "Una volta che ti avrà sposato si prenderà i tuoi soldi e ti lascerà" Continuai appoggiando le mie mani sulle sue spalle."No Eleonora non è così" Disse irritato staccandosi da me per poi fare un passo indietro.
"Io amo lei. E lei ama me. E io ho deciso di sposarla punto è basta" Disse duro incrociando le braccia al petto.
"Certo che è stata molto brava ad abbindolarti" Feci un sorriso amaro. "Deve scopare davvero molto bene" A queste parole mio padre si avvicinò di più a me, per poi impiantarmi un forte schiaffo sulla mia guancia destra facendomi girare il mio volto di lato.
"Non ti devi permettere mai più di parlarmi in quello" Disse furioso guardandomi dritto in viso, mentre il mio sguardo era basso verso il pavimento, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro. "Sono stato chiaro?" Chiese ancora molto furioso. Annuii debolmente non azzardandomi ad alzare lo sguardo verso gli occhi infuocati di mio padre.
"Stasera tu e tuo fratello dovete venire a cena con noi. Ti lascio l'indirizzo sulla scrivania. Alle 8 in punto vi voglio al ristorante puntuali" Così con le sue parole fredde lasciò la mia camera. Mi accasciai a terra con la schiena appoggiata al letto, le ginocchia al petto. E la faccia nascosta sulle mie gambe. Interminabili lacrime scesero sul mio volto, mentre singhiozzi strozzati scossero il mio corpo. Ad un certo punto la porta della nostra camera si aprì per poi chiudersi. Ma non ci feci troppo caso in questo momento. Volevo solo stare da sola."Arianna voglio stare da sola vai via" mormorai con la testa sulle mie gambe bagnate dalle mie lacrime.
"Non sono Arianna" A quella voce alzai di scatto la testa ritrovandomi davanti Alessio, in carne ed ossa.
"Penso che tu abbia capito voglia stare da sola quindi fuori" Ordinai con voce rotta, asciugando le mie lacrime con il palmo della mano.
Invece di andare verso la porta ed uscire da qui, si avvicinò a me abbassandosi sulle ginocchia così arrivando alla mia altezza.
"Cosa è successo" chiese dolcemente piegando la testa di lato cercando di guardarmi negli occhi.
"Guardami" Ordinò dolcemente, mentre io scuotei la testa. Mise due diti sul mio mento alzandolo così da farmi incontrare i suoi grandi occhi color nocciola.
"Mi dici cosa è successo? È successo qualcosa con tuo padre?" Chiese preoccupato
Annuii debolmente. Si alzò per poi tendere una mano verso di me.
"Vieni ci sediamo sul letto così mi spieghi i tuoi problemi con mio padre" Esitante accettai la sua mano che mi tirò su senza fatica. Mi fece sedere sul letto con lui accanto a me.
"Mio padre vuole risposarsi" sospirai frustrata "Con una donna interessata al suo conto in banca. Cosa che non vuole capire mio padre" lasciai andare la mia schiena sul materasso seguita da Alessio."Abbiamo litigato di brutto oggi" Dissi debolmente guardando il soffitto. "È stasera vuole che vada ad una stupida cena con quella vipera e mio fratello" feci un lungo sospiro "Non c'è la posso fare" Sbuffai mettendo le mani su gli occhi, massaggiandoli freneticamente.
"Se vuoi posso venire con te" propose girando il suo viso verso di me. Le feci anche io ritrovandomi a faccia a faccia con lui.
Un piccola risata uscì dal mia labbra, mentre Alessio aggrottava le sopracciglia confuso e irritato.
"Perché ridi? È così divertente che voglia accompagnarti stasera?" Chiese irritato.
"C'è mio fratello alla cena. Non penso sia un buono idea"
"Cosa importa" sospirò seccato "Se vuoi che io venga verrò. Seno non importa." Disse vago. Una giocca dei suoi capelli gli andò a finire sugli occhi, che gli spontaneamente rimetto al suo posto guardandolo dritto nelle sue grandi nocciola che si ritrova al posto degli occhi, che stavano guardando intensamente i miei. Mise il suo braccio sulla mia vita attirandomi più vicina a lui. Avvolsi le mie braccia al suo collo avvicinandolo di più al mio viso. I nostri nasi si sfioravano, i nostri respiri erano fusi, le sue labbra erano a un millimetro dalle mie.
"Allora sono invitato" chiese in un soffio guardando le mie labbra, avvicinò ancora di più le nostre labbra facendole sfiorare. Con una mano tirai la sua nuca verso di me facendo finalmente incontrare le nostre labbra. Le sue labbra morbide lavoravano delicatamente sulle mie. Il sapore di menta e limone si fece sentire sulle sue labbra. Picchiettò la sua lingua sul mio labbro inferiore chiedendomi l'accesso, che io non gli negai. La sua lingua si muoveva lenta e dolce contro la mia. Dopo qualche minuto si staccò dal nostro bacio dolce e telicato, facendo uscire dalle mie labbra un lamento di protesta"Allora" chiese nuovamente ansimando contro le mie labbra.
"Sei invitato"
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SPAZIO AUTRICE
Eccomi qui finalmente! Dopo tanto tempo! Scusate se vi ho fatto attendere tanto. Spero ne sia valsa la pena! Ci vediamo alla prossima! Ce ne saranno delle belle! Ciaooo ♥♥"Il capitolo è da correggere"
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Tra Odio e Amore...
RomanceLEI: Eleonora Abate LUI: Alessio Berto LEI: 17 anni LUI: 19 anni LEI: Timida, socievole e carina LUI: Il solito puttaniere dannatamente bello Tutti e due con un passato difficile... Questa è la mia prima storia spero vi piaccia :) (STORIA VECCHIA I...