Capitolo 6

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Erano passati solo dieci minuti da quando il professore mi ha mandato fuori, INGIUSTAMENTE,  per colpa di quel coglione...

Mi stavo annoiando a morte, cosa optai per un giro per la scuola.

I corridoi erano tutti vuoti e silenziosi, non c'era anima viva...

Mentre attraversavo uno dei tanti corridoi di questa scuola intravidi una enorme stanza, ricoperta da tanti specchi,  con un gran pianoforte al centro...

Fin da quando avevo sei anni suonavo il piano, e ha otto anni incominciai anche danza e canto.

Questa passione mela ha trasmessa mia madre... Era una musicista famosa.  Mio padre ha sempre odiato la musica, la trova inutile,  dice che non ti porterà mai a niente... Sola grazie alla mamma sono riuscita a seguire la mia passione. Quando mia madre morì, mio padre mi proibì di suonare... Nonostante mio padre,  io continuai a vivere di musica.

Perché io senza musica non sono niente...

Mi sedetti sullo sgabello del pianoforte,  e cominciai a suonare una delle mie canzoni preferite,  Titanium...

Quando canto, suono oppure ballo,  mi dimentico di tutto e tutti,  mi fa stare bene, la musica e la mia droga...

Non mi stancherò mai della musica...

Quando finisco la canzone,  mi accorgo che non sono sola...

"Questa è una stanza privata. Possono usarla solo chi fa parte del gruppo musicale della scuola... E non mi pare che tu faccia parte di questo gruppo" disse duro, uno ragazzo molto carino, sembra uno dio greco!

Mai quanto Ale!

Disse la coscienza rompipalle!

E la verità!  Non ha niente a che vedere con questo tipo...

Comunque ritornando al ragazzo, ha i capelli alzati in un ciuffo, castano scuro,  e gli occhi smeraldo...

Era appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto,  aspettando una mia risposta... questo ragazzo mi metteva un pochino a disagio...

"S-scusami,  non pensavo fosse privata questa sala" balbettai dispiaciuta...

Si avvicinò al pianoforte, dove si appoggiò con i gomiti mettendo il  suo viso di fronte al mio...

"Comunque hai una bella voce" disse un po più dolce,  mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, arrossii di colpo, imbarazzata, non avevo mai cantato davanti qualcuno,  preferisco cantare quando sono da sola,  non voglio condividerlo con nessuno,  e una cosa mia...

"Gabriele piacere" disse sedendosi accanto a me su un'altro sgabello porgendomi poi la mano,  che accettai un po incerta  "Eleonora" dissi imbarazzata...

"Da quanto è che suoni?"

"Ho iniziato a sei anni"

"Sei bravissima sai!"

"G-grazie" balbettai imbarazzata

"sei nuova?  Non ti ho mai visto..."

"Sì sono nuova ieri sono arrivata"

"Non dovresti essere in classe ora? "

"Dovrei... ma mi hanno cacciata fuori"

"Davvero?  Cosa hai combinato? " chiese divertito "Lasciamo perdere... Tu invece? "

"Io invece cosa? "

"Che ci fai in giro per la scuola? "

"Manca una prof."

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