Capitolo 14 (prima-parte)

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"Ti vuoi sbrigare!" Sbuffai frustata, passando una mano sui miei lunghi capelli castani, nervosamente "Mio padre odia il ritardo! " Gli spiegai piuttosto stizzita.

"Ehi calmati amica!"disse lei tranquillamente infilandosi il cappotto. "Siamo un po nervosette eh!" Continuò ridacchiando leggermente, probabilmente divertita dalla espressione infastidita che ho in volto, cosa che mi fece infuriare ancora di più. Non capisco cosa ci trovi di così divertente.

"Dai andiamo i nostri cavalieri ci aspettano!" Disse tutta entusiasta superandomi per poi aprire la porta e uscire.

Io al contrario suo non ci vedevo niente di elettrizzante in questa "magnifica serata". Anzi non vedevo l'ora di infilarmi nel mio bel letto calduccio, mettendo finalmente fine a questa giornataccia, che non ne voleva sapere di finire.

"Non avevi detto che tuo padre odia il ritardo?" Riappare Arianna dalla porta facendomi uscire dalla mia bolla di pensieri in cui ero entrata.

Annui soltanto per poi avvicinarmi a lei che mi prese a braccetto è mi trascinò fuori dalla nostra stanza. Chiudendo a chiave la porta.

***

Arrivate al parcheggio notai due ragazzi distanti fra loro ognuno a farsi i fatti propri.

Arianna mollò la presa sul mio braccio per avvicinarsi al suo ragazzo che la stava aspettando appoggiato sulla sua macchina.

Arianna gli salto completamente addosso ricomprendolo di baci, come se non ci fosse un domani. Eppure si erano già visti appena poche ore fa.

Appena voltai il viso di fronte a me, trovai un bellissimo Alessio in smoking che mi attendeva appoggiato alla sua auto.

Appena i nostri sguardi si incontrarono, mi sentii improvvisamente nervosa. Potei sentire le mie guance prendere fuoco.

Ancora non riuscivo a capacitarmi di quello che era accaduto fra noi oggi pomeriggio. Avevo dato il mio primo bacio, a lui, la persona che credevo di odiare fino all'altra sera.

Oggi si è mostrato completamente diverso, è stato gentile e dolce con me, non sembrava neanche lui. Non c'era alcun traccia dello sbruffone è dei suoi soliti sorrisi pieni di malizia.

Baciandolo oggi ho provato sensazioni uniche, sensazioni mai provate in vita mia. il mio stomaco era stato invaso da un milione di farfalle. Milioni di brividi si erano impossessati del mio corpo. Sensazione che mi facevano paura. Sì avevo paura. Paura di provare queste sensazioni per lui. Per Alessio. Per quanto lui oggi si sia dimostrato gentile e affettuoso, non sapevo cosa potermi aspettare da lui. Avevo paura di rimanere scottata da questa cosa tra me e lui. Qualsiasi cosa sia dovevo impedirla prima che fosse stato troppo tardi. Ma era alquanto impossibile, lui ormai aveva un potere su di me. Non riuscivo a staccarmi da lui. Era come se mi avesse fatto un incantesimo.

Si avvicinò cautamente a me, mantenendo le sue pozze scure sulle mie chiare.

Una volta arrivato difronte a me, appoggiò la mano sul mio fianco attirandomi al suo petto. Strofinò il suo naso sulla mia guancia, fino sotto l'orecchio. Dopo di che le sue labbra erano a qualche centimetro di distanza con il mio orecchio.

Sentivo il suo soffio caldo sul mio orecchio. Cosa che mi provocò una miriade di brividi sulla tutta la colonna vertebrale.

"Sei bellissima" Il mio cuore perse un battito sentendo quelle parole sussurrate dolcemente sul mio orecchio. Sentivo le guance andare a fuoco ed ero sicurissima che il mio viso aveva preso il colorito simile a quello del pomodoro.

Mi diede un piccoli baci umidi sotto l'orecchio per poi arrivare alle guance fino all'angolo della bocca.

Le sue labbra poco dopo si trovarono a qualche centimetro di distanza dalle mie.

Il suo sguardo era concentrato sulle mie labbra, come d'altronde anche il mio. Più le guardavo e più volevo riassaporarle, volevo sentire quel gusto fresco di limone che emanavano, volevo avere il suo gusto fresco sulle mie labbra.

Sobbalzai quando sentii suonare il clacson della auto che si era appena fermata accanto a me.

Mi girai versi l'auto dove trovai mio fratello affianco ad Arianna.

Luca era visibilmente irritato dalla vicinanza che c'era tra me ed Alessio. D'altronde era normale gli desse fastidio, non lo sopporta per niente.

"Avete finito?" Chiese infastidito "Dovremmo andare ci stanno aspettando" continuò con quel fastidio evidente che aveva addosso.

Sentii uno sportello sbattere fortemente facendomi sobbalzare, girai il volto dietro di me realizzando che era stato proprio Alessio a fare quel gesto.

"Sali subito" disse bruscamente Alessio facendo capolino fuori dallo sportello.

"Io vado avanti e voi dietro visto che non conoscete il posto"

Annuii distratta alla affermazione di Luca, confusa dal improvviso cambiamento che aveva avuto Alessio.

Io non riuscirò mai a capirlo davvero, i suoi improvvisi cambiamenti d'umore mi facevano impazzire. Non conoscevo persona più confusa di lui.

Mi affrettai a raggiungere l'auto di Alessio, stando attenta a non cadere con questi trampoli che avevo ai piedi.

Aprii lo sportello sedendomi affianco ad Alessio, che era dal lato del conducente.

Chiusi lo sportello, mettendo subito dopo la cintura di sicurezza. Lui accesse il motore sfrecciando via dal parcheggio della scuola, restando, come prestabilito, dietro l'auto di mio fratello, che ci faceva strada.

Nell'auto regnava l'assoluto silenzio. C'era aria tesa fra noi. Alessio era visibilmente irritato da qualcosa, che io non riuscivo a capire. Stringeva fortemente il volante fra le sue mani, tanto da fare diventare le nocche bianche. La sua mascella era contratta e le sopracciglia inarcate.

"Cosa hai da guardare?" Chiese bruscamente senza mai lasciare lo sguardo dallo strada.

Girai la testa verso il finestrino, dove la lasciai cadere pesantemente sul sedile.

Non lo sopportavo quando si comportava in quel modo. Mi trattava male senza che io gli avessi fatto niente.

Mi pentii subito di averlo invitato stasera a questa cena si famiglia. Se sapevo si sarebbe comportato in questo modo stasera non lo avrei invitato.

"Forza scendi" Mi ordinò duramente senza neanche guardami una volta arrivati davanti a quello che sembra il ristorante in cui avremmo cenato stasera.

"Senti io non so per quale motivo ti stai comportando così! Ma qualunque cosa sia vedi di fartela passare! Non voglio che succedono incomprensioni davanti a mio padre. " dissi decisa guardando lui che stava fissando tutto tranne che me.

Scesi dalla sua auto sbattendo fortemente lo sportello.

Che la serata abbi inizio!

ANGOLO AUTRICE
Eccomi ritornata dopo tanto tempo! Mi dispiace di avervi fatto attendere così a lungo per un altro capitolo. Le ultime settimane passate sono state davvero stressanti, ma finalmente la scuola è finita e ora posso finalmente dedicarmi pienamente alla mia amata scrittura. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento. Mi raccomando votate e commentate tanto! È non dimenticatevi di andare a dare una occhiata all'altra mia storia "SALVAMI".

Baci baci ♥

PS. Scusate per gli errori che trovate, ma l'ho scritto di fretta e non ho neanche riletto. Mi dovete scusare se non mi rendo conto dei errori che faccio. "

Tra Odio e Amore...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora