Capitolo 10

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"Muoviti Arianna!" Dico io esausta "I ragazzi ci stano aspettando!" Continuo io davanti alla porta, aspettando che la signorina sia pronta "Solo due minuti" dice lei indaffarata a cercare qualcosa nella sua borsa. Le mie labbra rilasciarono uno sbuffo esasperato mentre mi accomodavo sul mio letto.   Quando lei dice che ci vogliono due minuti significa che tra dieci minuti,  se siamo fortunate! Ce la farà...
La settimana è proprio volata! Di Carlotta ancora niente notizie, non penso che la nostra amicizia torni come prima... Comunque io ci spero,  non voglio perdere Carlotta...
Mio padre da quel giorno continua a chiamare in continuazione, ovviamente io non rispondo mai... Non ho voglia di ragionare con lui, tanto non capirà mai!
"Eccomi! Come sto?" Mi chiede con un sorriso,  indossa un abito nero a palloncino che gli arriva a metà coscia,  con un paio di scarpe con il tacco nere, devo dire molto alte! Non so come è in grado di camminare su questi così! "Sei bellissima" dico io con un sorriso, mentre lei veniva ad abbracciarmi "Grazie! Anche tu sei stupenda! Non ti preoccupare la festa sarà fantastica! Non ti lascerò sola tranquilla" Mi promette per poi staccarsi dall'abbraccio...

Com'è che aveva detto Arianna? Ah! Si... "Non ti preoccupare! La festa sarà fantastica! Non ti lascerò sola tranquilla!" Infatti ora io non sono seduta da sola, in un angolo del salotto, con un drink in mano,  che ho dall'inizio della festa, ma che ancora non ho bevuto! E non  penso  di berlo... È stata la bionda a darmelo... Questa festa e noiosa... ragazzi che si strusciano sulla pista da ballo senza ritegno,  mentre sui divanetti c'è gente che sta lì a limonarsi, e solo Dio sa cos'altro!
Sbuffo per la milionesima volta, lascio il bicchiere li sul pavimento e vado in cerca dei miei amici. Voglio solo andare a dormire! Sono stanchissima e per di più questa dannata musica mi ha fatto venire un forte mal di testa! Mi faccio strada tra la folla di corpi caldi e sudati che si strusciano in continuazione addosso! Una volta superata la folla, vado al piano superiore per trovare uno di loro, cerco ovunque, ma niente! Provo giù ma non li vedo! Che mi abbiano lasciato qui?! Nah! Non lo farebbero mai! Giusto?!
Appena esco fuori il freddo gelido di novembre mi colpisce nel pezzo di pelle, non coperto dal cappotto, provocandomi la pelle d'oca. Li cerco con lo sguardo ma non li noto,  ma noto qualcos'altro... Ci sono dei ragazzi che si stanno praticamente urlando addosso,  e uno di quei ragazzi è Alessio.  Continuano così per poco,  fino a quanto non prendono Alessio per il colletto della giacca scuotendolo bruscamente, per poi colpire la sua faccia con un violento pugno facendolo cadere a terra, colpendolo con un paio di calci nello stomaco.
"Che cazzo fai?" Urlo io al ragazzo che continua a tirare calci "Eleonora! Vai via da qui" mi prega Alessio faticando a parlare, dato i colpi forti allo stomaco. Lo ignoro e torno a dare la mia attenzione all'altro"Niente che ti riguardi dolcezza" risponde l'altro facendomi un sorriso inquietante, il quale mi fece venire brividi lungo tutta la schiena. Continuò con altri calci,  mentre Alessio cercava di proteggersi con le braccia "Basta!  Così l'ho uccidi!" Grido io a quell'uomo, che non mi da ascolto "Ho detto di smetterla!" Urlo io colpendolo con la borsa sulle spalle  "Cacciatemi di torno questa ragazzina" ordina a uno dei altri due ragazzi lì che non hanno fatto nient'altro se non guardare la scena. Uno di Questi ultimi mi mette sulle sue spalle come un sacco di patate allontanandomi dal ragazzo che continua a picchiare Alessio. "No! Lasciatemi" protesto sulla   spalla del ragazzo, scalcciando e tirando pugni sulla la schiena che sembrava che nemmeno gli facesse il solletico.  "Lasciatela stare! Lei non centra niente" dice Alessio a denti stretti, mascella tesa,  respiro pesante. Era evidentemente furioso,  con le poche forza che aveva riuscì ad alzarsi e mettendosi faccia a faccia con l'altro. "Lasciala stare chiaro!" Continua lui stringendo le nocche in un pugno, talmente forte da farle diventare bianche "Prima mi diverto un pò! Okey?" Ghigna l'altro facendo un sorriso tra il malizioso e l'inquietande "metti giù la ragazzina" ordina quest'ultimo al ragazzo che mi tiene sulla spalla, obbedisce prendendo le mie braccia facendole incrociare dietro la mia schiena tenendole saldamente per farmi stare ferma "Michael ho detto che a lei non devi toccarla! Tela devi vedere con me!" Ringhia Alessio più furioso che mai. "Che c'è? Alessio vuoi tenerti la bella puttanella tutta per te?! Quando siamo egoisti!" Ironizza questo Michael facendo una risata malvagia,  la quale fa salire il mio terrore. Vidi Alessio cominciare a respirare pesantemente, mentre  serrava la mascella e i pugni. "Sei un bastardo!" Sussurra Alessio con voce furioso "Un lurido bastardo" continua per poi colpirlo con un pugno in faccia,  poi un'altro sullo stomaco facendolo piegare in due dal dolore. Gemiti di dolore escono dalle labbra di Michael quando Alessio lo colpisce con un ginocchia proprio lì stendendolo a terra. "Ti conviene lasciarla se non vuoi finire come il tuo amico" lo minaccia Alessio con il suo tono intimatorio, il ragazzo che mi teneva mi lascia subito evidentemente terrorizzato. "Vieni" comanda facendo intrecciare le nostre dita tirandomi verso la sua auto.  Mentre Michael continuava a imprecare contro noi,  dicendo che gliela avrebbe fatta pagare.
"Sali" dice freddo quando mi apre lo sportello della sua auto,  decido di non ribattere e obbedisco al suo comando, ancora spaventata da quello che ho visto. Una volta dentro l'auto sprofondo nel morbido sedile della sua Range Rover appoggiando la testa sul finestrino,  mentre lui metteva in moto e partiva. Dopo una decina di minuti decido di rompere il silenzio che ci avvolgeva chiedendogli una domanda che mi girava in testa. "Perché quel ragazzo ti stava picchiando?" Chiesi io titubante. Alla mia domanda s'irrigidisce stringendo forte il volante "Non penso siano cose che ti riguardano" ringhia lui continuando a tenere lo sguardo sulla strada, mentre alzavo gli occhi al cielo per poi sbuffare e rilassarmi sul comodo sedile.  Tanto è inutile insistere e troppo nervoso e arrabbiato, non voglio litigare con lui.
Dannata Arianna che mi ha messo in questa situazione!  Sapevo che non dovevo venire a questa stupida festa!  A quest'ora sarei potuta essere nel mio caldo letto a dormire beatamente! Invece mi trovo qui con questo individuo che odio a morte, potevo anche farmi gli affari miei magari ora sarai diretta a casa con i miei amici. "La prossima volta che vedi scene del genere non ti immischiare!" Dice a denti stretti  interrompendo il silenzio che si era nuovamente creato. "Scusami se volevo aiutare" ironizzo lanciando gli una occhiata veloce "Infatti hai aiutato molto" mi prende in giro lui guardando verso la strada, tiro un sospiro di sollievo quando arriviamo davanti la scuola, ma incomincio a preoccuparmi quando lui svolta all'angolo prendendo l'autostrada "Alessio la scuola era lì" gli dico io irritata indicando gli con un dito dietro di noi "Lo so! Infatti stiamo andando a casa mia" dice lui con noncuranza mentre io sgranavo gli occhi "Io non vengo a casa tua" scatto irritata "Ma come? Altre ragazze pagherebero pur di essere al tuo posto!" Mi dice lui ghignando, ecco che ritorna il solito pervertito, coglione, rompi palle! "Appunto io non sono come le tue puttanella che ti fai di solito" scatto piuttosto arrabbiata "Lo sappiamo tutte due che primo o poi finirai nel mio letto, tu non sei da meno" Ghigna lui. Dandomi una fugace occhiata prima di ritornare a guardare la strada. Mi sta dando della puttana?! Ho sbaglio? Non sbagli mi dice la mia coscienza. "Ah! Quindi io sarai una puttana?" Scatto, sono davvero furiosa come si permette "Ferma l'auto" dico a denti stretti "Eleonora io non volevo--" cerca di giustificarsi "Ferma questa cazzo di macchina" urlo furiosa,  ma lui mi ignora "Guarda che se non ti fermi subito,  io salto dalla macchina" lo minaccio spazientita. Si accosta in un vicolo buio, scendo dalla macchina sbattendo forte lo sportello mentre comincio a camminare velocemente per allontanarmi da lui. Si sente un'altro sportello chiudersi, segno che anche lui è sceso. "Fermati Eleonora!" Grida lui seguendo mi,  ma io lo ignoro e continua a camminare "Cazzo! Eleonora vuoi fermarti" Urla lui prendendo mi un polso facendomi voltare bruscamente verso di lui. "Lasciami" dico a denti stretti, cercando di staccarmi dalla sua presa troppo forte "Eleonora, ascoltami non volevo dirti quello che ho detto, era per scherzare!" Sì giustifica lui dispiaciuto "Beh che strano modo di scherzare!" Dico io molto  furiosa "Scusami" si scusa lui accarezzandomi la guancia, mentre mille brividi si impossessarono del mio corpo, a causa del suo tocco "Vieni a casa con me, domani ti riporto a scuola appena ti svegli" dice accarezzandomi con il pollice il mio labbro inferiore "Per favore" dice con un filo di voce appena udibile.  Mi soffermai a guardare il suo volto pieni di lividi e tagli causati da i colpi di Michael,  guardo i suoi occhi che mi supplicano di andare con lui.
Non so perché ma annuisco debolmente, mentre Alessio mi fa un sorriso per poi togliere la sua mano dal mio viso e fare intrecciare le nostre mani guidando mi verso la sua auto.

Angolo Autrice
Weeeee! Eccomi qui! Come state? Scusate se vi ho fatto aspettare, ma ho avuto molto da fare in questa settimana.
Il prossimo capitolo non penso di pubblicarlo la prossima settimana. Forse domenica massimo lunedì o martedì.
Spero che che il capitolo vi piaccia! Anche se non sono molto soddisfatta ho deciso di pubblicarlo ugualmente per non fare aspettare troppo! Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!
Bene con questo ho finito!
Baci baci ♥
Alla prossima♥

P.S "Ripeto scusa per gli errori che trovate"

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