Capitolo 43

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<<Hai detto qualcosa?>> la musica nelle orecchie era alta e Edoardo cercava di parlarmi

<<Hai visto Alice?>>

<<No non ho visto la spillatrice>> chissà che deve fa co la spillatrice in questo momento

<<No ho detto Alice>>

<<Nte capisco>>

<<A L I C E>> scandì bene le parole

<<Ah stava ar bancone dei cocktail vedi la io devo anna ar bagno>> e così mi diressi verso di esso, eravamo ad una festa più che altro un compleanno di un nostro ex compagno di scuola che siccome fa 20 anni ha deciso di dare una mega festa a casa sua, e ovviamente ha invitato me e i ragazzi, c'è tanto alcool e da mangiare, ormai è quasi mezzanotte e sono più che ubriaca, mi gira tutto, non vedo l'ora di andare a casa e dormire, domani ho anche gli allenamenti ma credo andrò il pomeriggio, dopo aver fatto i miei bisogni, scendo giù e vedo tutti riuniti attorno a un tavolo che si preparano per cantare tanti auguri appena vedo i miei amici mi avvicino a loro

<<Come te senti>>

<<Leggera tanto ahahaa>> dissi

<<Sei proprio andata>>

<<Giusto un pò>>

Quando arrivò la torta Giammarco il festeggiato si mise davanti ad essa e tutti cominciamo ad intonare "Tanti auguri" nel mentre faccio un giro con gli occhi per vedere chi c'era, alcuni ex compagni, altri ragazzi che non conoscevo e porca paletta che me lo sto a sogna, o forse semplicemente so ubriaca e vedo cose non vere, ma ho visto qualcuno che non avrei voluto vedere poggiato a una colonna, chiudo gli occhi e poi li riapro e non c'è più si decisamente è colpa dell'alcool

<<Tutto okay?>> preferivo tenere per me ciò che ho immaginato e magari dirglielo con più calma

<<Sisi è che fa caldo>>

<<Lo so mo tra un pò andiamo>> e feci il segno del pollice

<<Sara gira tutto>>

<<Gira tutto pure a me tanto che ho delle allucinazioni>>

<<Addirittura>>

<<Si poi ti dico>>

Dopo aver cantato e scartato i regali torniamo a casa in macchina, guida Christian che è l'unico lucido

<<Chri, Chri>>

<<Che c'è>>

<<Devo>> dissi sentendo dei conati

<<Non dire quella parola ti prego>>

<<Si invece>>

<<Aspetta mi fermo>> e così appena frenò scese dalla macchina mi aprì lo sportello e vomitai tutto ciò che avevo bevuto mentre il mio amico mi teneva i capelli

<<Quante volte ti ho detto di non bere così tanto>>

<<Smettila di fare mio padre>>

<<Stai meglio?>>

<<Si>> ed era vero stavo bene, non girava più ero solo stanca

<<Forza andiamo meglio che non torni a casa senno i tuoi se te vedono così te ammazzano>>

<<Vieni a dormi da me mia mamma non c'è sto da sola>>

In due si balla meglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora