Erano passati pochi secondi, ma nessuna pallottola era fuoriuscita dal braccio di Gagiro. Lily alzò lo sguardo su di lui e vide l'uomo totalmente immobile. Sembrava pieno di crepe, come una bambola di porcellana. Sul suo braccio armato una mano.Tomura sorrideva vittorioso. In poco tempo, il corpo di Gagiro Tekuta si disintegrò per poi cadere al suolo come polvere.
Lily corse verso il suo amico, che era finito con le ginocchia per terra. Addosso aveva il sangue del nemico le cui ceneri si erano riversate sul pavimento. La ragazza lo strinse forte e scoppiò a pingere. Nel frattempo guardò Tomura, facendo un cenno come a dirgli "grazie". Se non fosse stato per lui, non avrebbe più rivisto una delle persone più importanti nella sua vita. Il capo si limitò a guardarli, inespressivo. Non sapeva perché ma avvertì una strana sensazione, come se gli desse fastidio vederla insieme a qualcun altro.
I due amici restarono soli nel corridoio. Era così sollevata che stesse bene. Gli era mancato tanto e voleva raccontargli tante cose. Però, non riusciva ancora a credere a ciò che avesse fatto pur di trovarla.
<<Lily, adesso mi spieghi la situazione?>>
<<Non credi che abbia aiutato i villain di mia spontanea volontà, vero?>>
<<Infatti. Per questo ho fatto tutto questo, pensavo che ti costringessero a stare con loro ma che probabilmente li avresti convinti a portarti con loro nello scontro contro i Tekuta.>>
<<Io non riesco a crede che tu abbia convinto loro! Hai preso le informazioni dei notiziari ed elaborato un piano per trovarmi, tutto da solo. Non me lo sarei mai aspettato da te.>>
<<Dovrei prenderla come un'offesa o un complimento?>>
<<Entrambe. Più che altro sei stato spericolato.>>
I due sorrisero. Poi il silenzio.
<<Allora, perché hai collaborato con i villain?>>
<<Io voglio aiutarli, Retsuka. Non so come, non so perché, ma voglio capirli e portarli verso la luce.>>
<<Io lo so il perché. In fondo è da quando eri bambina che ti atteggi da paladina della giustizia.>> Lei si mise a ridere. <<Dico sul serio, la prima volta che ti conobbi, alle elementari, tutti mi escludevano perché ero un senza quirk. Credevo che sarei rimasto solo per sempre, ma poi sei arrivata tu e mi hai chiesto se potevi sederti vicino a me. Eri l'unica che mi rivolgeva la parola, che giocava con me e da quel momento in poi hanno iniziato a farlo anche gli altri. Se devo essere sincero, la mia amicizia è anche un po' il modo per ripagarti di ciò che hai fatto tu per me.>> Quindi Lily pensò a dopo l'incidente, alle medie, a quando lui le disse inaspettatamente "posso sedermi vicino a te?".
<<Ad ogni modo, se sei convinta di ciò che stai facendo, non posso fare altro che continuare a credere in te.>> Quest'ultima frase la colpì. Ciò significava che le aveva dato la libertà di continuare con la sua missione.
<<Grazie mille, Retsuka.>> Gli prese le mani e continuò dicendo. <<Senza di te non sarei chi sono, dico sul serio.>> Si sollevò e prima di andare, gli intimò di dire alla sua famiglia che stava bene e sarebbe tornata presto.
Il resto dei villain, che aveva sconfitto gli scagnozzi di Tekuta, si era radunato alla hall insieme al capo. Pensando che l'amica non sarebbe più tornata, chiamarono Kurogiri per fargli aprire un portale. Fecero per entrare quando la voce della ragazza riecheggiò per tutto l'ingresso.
<<Ragazzi! Aspettatemi!>>
Essendo il pavimento scivoloso, nel frenare, Lily finì per cadere a terra, sotto lo sguardo dei compagni che da felici, divennero imbarazzati per lei. Sollevò la schiena e, toccandosi la testa, fece una risata, altrettanto imbarazzata. Toga e Twice le offrirono una mano ciascuno. Lei, quasi commossa, le prese e sorrise, felice. Il boss si limitò a guardarla, a bocca aperta, incredulo della sua scelta.
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My Villain
FanfictionFuturo, nella Terra l'ottanta per cento degli umani ha sviluppato dei poteri chiamati quirk ma c'è chi li usa per fini malvagi e chi per fare del bene. Due mondi che si scontrano: quello dei villain e quello degli heroes. Lily è nata con un quirk ma...