Capitolo 8

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Lily stava salendo le scale dell'edificio insieme a Toga, Spinner e Twice. Arrivati al settimo piano, con il fiatone, chiese perché non avessero preso l'ascensore.

<<Altrimenti come lo avresti fatto il riscaldamento?>>Rispose Toga.

La castana restò a bocca aperta, pensando a quanto fossero malefici. Lei odiava fare esercizio fisico! Il piano dava a una piccolo corridoio che portava ad una stanza enorme dotata di tappetini, una panca e qualche altro attrezzo per allenarsi. Avrebbe dovuto essere una mini palestra.

<<Qui potrai eseguire il tuo allenamento. Rilassati.>> Disse Twice, ancora una volta incoerente.

Spinner le consigliò di fare qualche esercizio come addominali e flessioni e che poi avrebbe potuto imparare il corpo a corpo.

<<Devo proprio?>> Chiese seccata. I tre annuirono e la lasciarono sola, uscendo dalla stanza. Non avendo altra scelta Lily decise di incominciare. In fondo un allenamento non le avrebbe guastato, anzi.

Al piano terra, invece, riecheggiava la voce di un giornalista in tv. Raccontava della vicenda alla UA e affermò che la polizia, insieme agli heroes, stava cercando la ragazza scomparsa. Tomura e gli altri lo stavano ascoltando in silenzio. In quel momento entrarono in stanza Toga, Twice e Spinner.

<<L'avete lasciata sola?>> Domandò Tomura.

<<Beh? Non può mica scappare.>> Rispose la ragazza.

<<Non è per questo. Se avesse voluto lo avrebbe già fatto. Piuttosto, dovrebbe andare qualcuno a supportarla.>>

Tutti nella stanza erano incentrati a fare altro, tipo guardarsi le unghie, giocare a carte e scappare dal bar senza farsi notare. In pratica nessuno ne aveva voglia. Inaspettatamente Dabi si fece avanti.

<<Ci vado io.>>

Dopo una serie di addominali, lo sguardo di Lily andò alle finestre di fronte a lei. Erano state sigillate con dei pezzi di legno fissati con chiodi. Da lì trapelava comunque un po' di luce solare e ciò rendeva la stanza un po' meno tetra. D' improvviso sentì il rumore dell'ascensore e si voltò verso l'entrata. Non appena vide il ragazzo dalle ustioni comparire dal corridoio, si alzò in piedi. Non si aspettava nulla di buono da quello lì, anche perché sapeva di non piacergli.

<<Ti serve qualcuno per allenarti, giusto?>>

Lei annuì. restando comunque allerta.

<<Qualcosa in contrario?>> Chiese, notando che fosse tesa.

<<No...È solo che pensavo di non piacerti.>>

<<Infatti è così.>>

Lily ci restò un po' male, ma allo stesso tempo non ne era sorpresa. Solo che non le era chiaro il motivo.

<<Posso sapere il perché?>>

<<Perché sei un'ipocrita, ecco perché.>> Fece alcuni passi verso di lei. <<Sei qui da due giorni e non hai ancora provato a scappare, esegui i nostri ordini come se nulla fosse. Hai salvato quelle persone alla UA e volevi fare l'eroe quando eri piccola. Quindi mi chiedo che senso ha ciò che fai adesso. "Perché non si ribella?" Ho pensato. Ma poi ho capito: non è che tu voglia essere un eroe, vuoi solo che la gente ti attribuisca valore. Ecco perché ti mostri disponibile persino con dei villain, perché Tomura ti dà tutte le attenzioni che vuoi, ti elogia e ti fa credere di essere speciale, ma non lo sei.>>

Lily restò a bocca aperta, non sapendo che dire. Il suo ragionamento non faceva una piega. Si chiese se effettivamente avesse ragione.

<<Ho perso la sfida, ecco perché sono qui. Inoltre non ho modo di batterv->

<<Sono solo scuse.>> Fece una pausa. Quindi si avvicinò ancora di più dicendo:<<Quelli come te non li sopporto proprio.>>

Per qualche motivo quelle parole la ferirono, ma non volle dargli troppo peso.

<<Non mi interessa che cosa pensi di me. Ora: se non hai voglia di allenarmi puoi anche andare.>>

Lui si infastidì, quindi si mise in posizione di attacco. I suoi pugni erano avvolti dalle fiamme bluastre. La ragazza non pensava fosse così folle da volerla addirittura attaccare ma dovette ricredersi, quindi si mise subito sulla difesa. Lui iniziò a lanciarle le fiamme che schivò per un pelo.

<<Sei impazzito?!>> Ma Dabi la ignorò e continuò ad attaccarla. Lily corse per tutta la stanza, tra una capriola e l'altra. Lui la incitava di usare i suoi poteri, per uno scontro leale. A lei sembrava solo che la volesse fare fuori. Inoltre non le stava dando tregua.

<<Non voglio combattere.>>

Allora Dabi si fermò, quasi deluso. Lily credette che fosse finita lì, che si fosse rassegnato. Beh, si sbagliava.

<<Forse dovrei parlare con il tuo amico. Sono sicuro che ti incoraggerebbe.>>

Il suo cuore si fermò. Cosa le stava dicendo? Dove voleva puntare?

<<Come si chiama? Retsuka?>>

<<Come fai a saperlo?>>

<<Internet. Può rivelarsi molto utile.>> Quindi continuò dicendo:<<Potrei cercarlo e portarlo qui.>>

<<Perché stai facendo tutto questo?>> Chiese iniziando a spazientirsi.

<<Devi tenerci molto eh? Proprio per questo penso che la sua presenza qui sia essenziale per motivarti. Forse potrei torturarlo. Del resto a te piace tanto difendere gli altri.>>

<<Smettila di scherzare.>>

<<Sono serissimo.>> Quindi d'improvviso girò i tacchi e prese il corridoio. Lily si preoccupò e gli venne dietro. Non poteva fare del male al suo amico. Nessuno poteva. Giunti all'ascensore lo afferrò per la giacca, spingendolo verso le scale. Era stato colto di sorpresa ma riuscì comunque a non perdere l'equilibrio e si preparò ad attaccare. Lily si connesse ai suoi sensi, annebbiando la sua vista. Quindi provò a colpirlo ma Dabi la schivò. Afferrò il suo braccio e la gettò nelle scale. Tutto rotolò intorno a lei e quando si fermò, le doleva in tutti i punti. Fortunatamente era una rampa breve. Neanche il tempo di rialzarsi che lui le lanciò una fiamma, portandola a rotolare per l'altra rampa. Si aggrappò alla ringhiera per fermare la caduta.

<<Dubito che riuscirai a salvare il tuo amico, non riesci neanche a salvare te stessa.>>

<<Non toccherai neanche un capello a Retsuka!!>> Disse facendosi forza. Aveva paura ma non poteva arrendersi, non ancora. Allora creò un'allucinazione, mostrando a Dabi che fosse scappata via. Lui fece per inseguirla, quindi, non appena passò accanto a lei, Lily gli tirò un pugno in piena guancia. Dabi aveva realizzato troppo tardi che quella fosse una trappola. Si appoggiò alla parete accanto, toccandosi la guancia, indolenzita. Lily non aveva mai picchiato qualcuno, quindi per un attimo si sentì in colpa. Per carità, se l'era meritato, però le risultava comunque strano. L'avversario la sorprese, afferrandola per il collo e spingendola verso il muro alle sue spalle. Creò una fiamma con l'altra mano e disse.<<Quando avrò finito con te, andrò da lui.>> Aveva un sorriso compiaciuto e dai suoi occhi emergeva quasi uno stato di follia. Lily non ne poté più, quindi fece qualcosa di estremo. Dabi urlò per il dolore e dovette lasciare la presa. Si mise entrambe le mani in testa e continuò a lamentarsi per il dolore. Il volto della ragazza divenne serio e concentrato. Nessuno poteva minacciare la vita di Retsuka. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarlo, qualsiasi. Una rabbia innaturale la avvolse e la spinse a continuare con quella tecnica che le stava permettendo di controllare i nocicettori - recettori che permettono di sentire il dolore- posti nelle meningi. Non sapeva bene come ci stesse riuscendo, ma non era la prima volta che faceva una cosa del genere e di certo non poteva scordarselo. Non sapeva quando fermarsi, sapeva solo che doveva mettere ko l'avversario. Non si era resa conto che si trovassero di fronte alla porta dell'ascensore. Da lì erano appena usciti Toga e Tomura. I due si bloccarono un attimo di fronte quella scena. La biondina si avvicinò a Dabi per capire che cosa avesse. Tomura invece si limitò ad osservarla, curioso e sorpreso. Allora fermò il controllo sensoriale, prendendo un bel respiro, come se fosse stata in apnea. Non credeva a quello che aveva appena fatto. Guardò Tomura, poi gli altri. Dabi si era addirittura piegato in due dal dolere, mentre Toga la guardava confusa. Presa dall'agitazione, corse in ascensore.

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