Capitolo 16

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Dopo un breve allenamento con Toga, Lily andò a farsi una bella doccia. Quando uscì, si diresse a prendere un po' di acqua al bar. Lì c'era Kurogiri, intento a preparare il pranzo.

<<Ho detto a tutti della tua idea delle spade. Quindi oggi pomeriggio andrete a prenderle in un magazzino.>>

<<Perfetto!>> Esclamò felice.<<Spinner non sa nulla, vero?>>

<<No, sarà una sorpresa.>>

Il capo dei villain entrò in stanza e non appena l'adulto lo vide disse:<<Tomura verrà con te.>>

<<Cosa?Dove?>>

<<Tu e Lily andrete a prendere le spade per Spinner al magazzino del porto.>>

<<Così gli faremo una festa a sorpresa!>> Aggiunse lei.

Lui sbuffò, con aria annoiata. In realtà era solo infastidito dall'idea che avrebbe passato il pomeriggio solo con lei. Tutto ciò che voleva era tenerla lontana e se così non fosse stato allora la sua testa si sarebbe incasinata.

Così, dopo pranzo, i due si prepararono e si incontrarono di fronte alla stanza di Kurogiri.

Lily aveva messo il costume, disse che per ogni evenienza era meglio averlo e poi anche perché lo adorava e voleva indossarlo più spesso. Tomura la fissò senza dire nulla. Pensava che quel costume le donasse molto ma aveva più l'aspetto di un'eroina che quello da villain. Questo gli fece po' male perché era evidente quanto fosse diversa da lui.
<<Non va bene forse?>> Chiese Lily dopo aver notato il suo sguardo serio.
<<No, no...>> Rispose grattandosi mentre cercava di non far trapelare i suoi pensieri. <<Kurogiri! Apri il portale.>>

Quindi, dopo aver attraversato la nube oscura, finirono in una zona portuale, tra tanti container. Un tramonto d'orato calava verso il mare, facendo brillare ogni singola piega dell'acqua. Era da tanto che non vedeva un tramonto, quindi restò lì impalata per un po'. Al posto di guardare il panorama Tomura guardava lei, pensando a quanto fosse ingenua. Come poteva imbambolarsi così? Va bene che era chiusa in casa, però un tramonto era pur sempre un tramonto.

<<Lily, dobbiamo andare.>>

<<Sì, giusto!>> Trasalì lei, tornando con i piedi per terra.

Lui bussò nella porta di un vecchio magazzino e una signora venne ad aprire. Sembrava una tipa minacciosa, aveva i capelli corti e grigi, diverse cicatrici e spalle larghe. Era la proprietaria del magazzino di armi.

<<Come posso esservi utile?>>

<<Cerchiamo delle katane.>>

La signora li guidò verso le armi richieste. Vi erano diverse fila di scaffali e contenitori. C'era di tutto: dalle pistole ai coltelli, dalle frecce alle granate. La donna mostrò loro una parete dove vi erano appese diverse katane.

<<Wow...>> Esclamò la giovane affascinata.

Tomura ne vide due e dopo un'attenta analisi, decise che andassero bene. In realtà non ne capiva nulla.

<<Queste dovrebbero andare. Che ne pensi, Psycho?>> non ottenne nessuna risposta. <<Psycho?>>

Si voltò e la vide con una spada, a fare pose da combattimento. Quando si accorse di essere osservata, la mise a posto, ridendo nervosamente. Non ricordava che quello fosse il suo nome in codice. Fece dei colpi di tosse, fingendosi seria, e si avvicinò a lui, dicendo che concordava.

Quindi ne presero una ciascuna e si diressero all'uscita. Lily pensò che probabilmente non aveva alcuna intenzione di pagare quindi sentì un senso di colpa mischiato alla paura di essere rimproverati. Non appena passarono dal bancone, la signora si mise davanti alla porta costringendoli a fermarsi. Lily sentì il cuore palpitare, quindi lanciò uno sguardo al capo come per scoprire quale sarebbe stata la prossima mossa.

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