Capitolo 18

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Erano tutti intorno al bancone a mangiare i piatti di riso preparati da Kurogiri. Il capo si era chiuso in stanza, senza dire nulla a nessuno. Si parlava del più e del meno, dei bei momenti passati insieme, di che fine avesse fatto il dottor Kuro e Metal king.
<<Cosa farai quando tornerai a casa?>> Chiese Spinner a Lily.
<<Io...>> Fu impreparata a tale domanda, inoltre la sua mente era stordita dalle forti emozioni. Non voleva andare via ma sapeva di non poterli convincere. <<Non lo so.>>
<<Sicuramente tornerà dal suo amico e gli dichiarerà il suo amore!>> Esclamò Toga prendendola in giro.
<<Eh??? Ma da dove ti vengono certe idee!!>>
Non aveva mai visto Retsuka sotto quella luce. Insomma, erano amici da un secolo. Inoltre, chi occupava il suo cuore al momento era forse tutt'altra persona. L'atmosfera era tornata leggera quindi Lily riprese a parlare e a scherzare con loro come nulla fosse. Voleva vivere questi ultimi momenti con serenità.
Una volta finito di mangiare, superò il bancone per aiutare Kurogiri a mettere via i piatti. Questo si voltò verso di lei e le disse:<<Spero che dopo oggi non odierai Tomura.>>
Lily alzò lo sguardo, sorpresa da quella confessione.
<<Odiarlo io?? Semmai è il contrario!>>
<<Quel che ha fatto e detto è stato per proteggerti. Non vuole che tu faccia parte di tutto questo. Questa è la strada che ha deciso di percorrere ma è pericolosa oltre che totalmente diversa da quella che potresti intraprendere tu. Però,  sapendo che non avresti mai potuto lasciarlo di tua iniziativa ha deciso di usare le maniere forti. Quindi no, non ti odia. Anzi, se devo essere sincero: non l'ho mai visto prendersi cura di qualcuno come ha fatto con te.>>
Le guance rosee della ragazza diventarono ardenti tutto di un tratto e il battito accelerato. Aveva sospettato che le cose stessero così e adesso ne aveva la conferma persino da una persona esterna, una persona che lo conosceva bene. Perciò le venne un'idea in mente e gli disse:<<Kurogiri, potresti farmi un favore?>>

Toga si asciugava il naso, seduta sul letto dell'amica che la consolava. Dopo un abbraccio, Lily le disse:<<Su non piangere, ti ricordo che dobbiamo andare a un concerto insieme.>> 
Anche se sembrava una cosa stupida, in cuor suo sperava in quell'idea improbabile. La bionda si asciugò le lacrime e annuì, triste.
<<Mi mancherai.>> 
<<Anche tu. Non fare pazzie, mi raccomando.>>
Anche se avevano passato poco tempo insieme, quella ragazzina aveva lasciato qualcosa nel suo cuore: che fosse tenerezza o simpatia non lo sapeva; sapeva solo che fosse impossibile non volerle bene. Magari dal suo atteggiamento sembrava insensibile e dotata solo di una grande sete di sangue ma era così vulnerabile e affettuosa. Percepiva un senso di rabbia e incomprensione ogni volta che le stava vicina. Avrebbe voluto più tempo per conoscerla meglio, per conoscere meglio tutti. Forse, se il loro legame fosse stato più forte, sarebbe stata in grado di cambiarli, di fargli cambiare opinione sul mondo. La busta contenente il suo costume era sulla scrivania. L'unica cosa che poteva portare con sé ma con un grande valore.
Qualcuno bussò alla porta per poi entrare. Era Tomura. Questo non disse nulla, si limitò a guardare la mora dritto negli occhi, con il suo solito sguardo spento e inespressivo. Alla sua vista, il cuore di lei sobbalzò. Capendo la situazione, la biondina uscì, concendendogli un po' di privacy. Lily scattò in piedi, incrociando le braccia e domandandosi con ansia che fosse venuto a dirle. Lui fece qualche passo verso di lei, stavolta con lo sguardo basso.

<<Sei pronta ad andare?>>

Si limitò ad annuire, triste. Non poteva andarsene senza dire nulla, senza provare a convincerlo. Così si prese di coraggio e chise:<<Tomura...Sei proprio sicuro di voler attaccare gli eroi?>>

<<Mi dispiace ma ho già preso la mia decisione e non c'è nulla che tu possa fare.>>

Era proprio questo a tormentarla, a farla sentire insignificante. Anche i suoi occhi si abbassarono, oscurandosi.

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