Capitolo 8

1.4K 109 108
                                    

La mattina seguente venni svegliato dai fastidiosissimi raggi del sole che filtravano dalla finestra, esattamente come la mattina precedente, maledicendo il fatto che non avessi abbassato le tapparelle la sera prima.

Ancora stordito, in un primo momento richiusi gli occhi per provare a riaddormentarmi, ma li riaprii repentinamente quando sentii un profumo familiare riempirmi le narici, realizzando nello stesso istante di avere la schiena a diretto contatto contro quella stessa pelle calda che emanava tale profumo e un braccio attorno all'addome a catturarmi, e così mi voltai verso quel corpo per lasciarmi colpire dritto in viso dalla realtà

Christian Stefanelli era sdraiato, davanti a me, immerso in un sonno più che profondo con un'espressione tranquilla sul viso, e deglutii dall'ansia di non riuscire a smettere di studiare i suoi lineamenti, nonostante tutto.

Era cambiato, almeno esteticamente, negli anni... Il suo viso era più maturo,  ma i suoi lineamenti rimasero sempre dolci e armoniosi.

Gli occhi, da quel taglio particolare che di lui avevo sempre amato e invidiato, incorniciati da delle lunghe ciglia nere; il naso costellato da piccole macchie puntiformi, che più di una volta molti anni prima mi ero perso a contare, non riuscendo però mai a finire perché, per un motivo o per un altro venivo distratto direttamente da lui e dalla sua bellezza mozzafiato.

Incerto, allungai la mano sinistra verso di lui, tracciando delicatamente con un dito il contorno delineato del suo viso, avvertendo nel mentre il cuore battere un po' più veloce... Era un grandissimo manipolatore ma era il ragazzo più bello che avessi mai visto, e ricordavo bene quando solo qualche anno prima avrei fatto di tutto per sentire, per sua volontà, le sue labbra a contatto con le mie, mentre quella notte era successo così inaspettatamente...

Quando spostai lo sguardo sulla mia mano, guardai l'anello incastrato nell'anulare lasciandomi sfuggire un sospiro; tutto ciò che era successo la sera prima e la situazione nella quale mi trovavo in quel momento, non era giusto, per Jacopo.

Ritrassi allora quella mano con l'idea di mettermi quantomeno seduto su quel letto e svegliarlo, sospirando appena

«Christian» Lo chiamai, scuotendolo appena dal braccio, sentendolo mugolare e vedendolo, fastidiosamente, stringersi più al mio corpo in una ricerca inconscia di contatto

«Oh Christian» Lo richiamai, tornando a scuoterlo leggermente, provocando in lui nuovi mugolii di dissenso mentre una sua mano si appoggió, nella casualità, sulla mia coscia coperta dal pantaloncini, e ciò bastò per mozzarmi il fiato

«Christian alzati da questo letto, immediatamente!» Esclamai autoritario, spostando la sua mano invadente, vedendolo iniziare ad aprire gli occhi

«Che mal di testa... Perché urli?» Mormoró stropicciandosi gli occhi, rendendosi poi realmente conto del contesto pochi istanti più tardi

«Dio, scusa Matti... Ti ho invaso casa, il letto... Me ne vado subito»

Inclinando appena il capo cercai di studiarlo mentre si alzava dal letto in tutta fretta, prendendo da terra i suoi vestiti, provando a cercare di capire se ricordasse o meno la sera precedente

Sospirando mi alzai anch'io da quel letto che non avrei abbandonato mai nella vita di mia spontanea volontà, avvicinandomi a lui intento a rimettere quella camicia tremendamente sgualcita

«Sei orribile» Affermai, incrociando le braccia la petto, quando lo vidi nuovamente vestito degli stessi indumenti della sera prima, soltanto che erano estremamente spiegazzati e appena sporchi

«Grazie, gentilissimo»

Alzai le spalle ignorando il tono sarcastico, avvicinandomi al mio armadio per prendere una maglia e dei jeans

Ricordami Di Scordarti [Zenzonelli] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora