"Sbaglio o mi avevi detto che saresti venuto a prendermi in aeroporto?
Ti sto aspettando"Rimasi a leggere quelle parole qualche minuto in più del necessario prima che una risposta, che fosse adeguata, potesse formularsi nella mia testa.
"Non sbagli, aspettami.
Milano Linate o Malpensa?"Inviai quel messaggio con le dita tremolanti e il fiato corto, sotto lo sguardo di mia madre che, capii, cercava di essere pesante e giudicante.
Le due spunte del messaggio diventarono immediatamente blu, a dimostrazione che stesse aspettando sulla chat una mia risposta con, almeno, metà dell'impazienza che avevo io di vederlo.
"Bergamo, Orio al Serio.
Figurati se ti facevo guidare un'ora, sei un pericolo pubblico"Ridacchiai, scuotendo appena il capo, portando subito dopo lo sguardo su mia madre
«Mi presti la macchina? Non ho tempo di tornare a casa»
«Va bene, mi aspettava comunque l'ultima ora di lezione serale quindi mi farò venire a prendere da papà, vai»
Le sorrisi, riconoscente, avvicinandomi per avvolgerla in un abbraccio estremamente rapido, fuggendo poi via da quella sala dopo averla avvisata che probabilmente non sarei tornato a casa per la notte, prendendo le sue chiavi dell'auto prima di abbandonare definitivamente quella struttura.
"Sto arrivando.
E comunque, il disastro alla guida sei tu"Inviai quell'ultimo messaggio prima di mettere in moto l'auto, guidando verso l'aeroporto non distante più di venti minuti, traffico a parte.
Quando arrivai persi qualche minuto in più nel cercare un posteggio, sbagliando diverse volte qualche manovra per via dell'ansia che mi stava assalendo e divorando, riuscendo comunque a catapultarmi fuori velocemente dalla vettura per poi entrare all'interno dell'aeroporto.
"Dove sei? Io sono già qui"
Scrissi rapidamente, scrutando con lo sguardo ogni uomo che fosse lì presente.
"Tu dove sei?"
Alzai un sopracciglio, non capendo il senso di quella risposta.
"In che senso? In aeroporto, no?"
"Allora sai già dove sono"
Perplesso, rilessi alcune volte quella frase, ipotizzando ad un certo punto che si stesse quasi prendendo gioco di me e che, in realtà, lui fosse con il culo poggiato sul divano di casa sua.
"Non ti capisco. Lo sai che l'aeroporto è fottutamente enorme, giusto?"
"Mi conosci, dove potrei essere se non lì?"
"Non capisco un cazzo Mattia. Mi stai prendendo in giro, non c'è altra spiegazione"
"E... Se ti dicessi 'Sole e Luna'?"
"Beh, penserei che sei sotto l'effetto di sostanze stupefacenti"
Ma, nonostante quella risposta, nella mia mente una vaga idea di dove fosse si fece largo.
Flashback
«Perché non vieni con me? Manchiamo una settimana, avanti»
Parló Mattia, seduti al tavolino di un bar dell'aeroporto di Orio al Serio, mentre aspettavano che venisse chiamato il suo volo che lo avrebbe portato a disputare quella gara che, all'epoca, non sapevamo sarebbe stata l'ultima prima del suo infortunio.
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Ricordami Di Scordarti [Zenzonelli]
FanficDimenticare: /di·men·ti·cà·re/ [Cancellare dalla memoria, non ricordare più, scordare: d. un numero di telefono; non dimenticherò mai questa giornata;] Perché Mattia credeva che dimenticare Christian, rimuoverlo dalla sua vita, fosse facile come di...