Sentii il respiro bloccarmisi in gola, aumentando, senza farci troppo caso, la stretta al volante.
Cosa sapeva? Cosa aveva capito?
«Io- Tu... Cos'hai capito?»
Chiesi con estrema esitazione, deglutendo nervosamente, cercando di trovare la forza per poterla guardare in viso mentre lei si faceva sfuggire un lieve sospiro.
«Chri... Ti ho sentito parlare con tuo padre, ero lì da un po' ma non ve ne siete accorti...»
Inizió e allora mi rilassai, capendo che si stesse riferendo alla fantomatica proposta
«Oh allora... Mi dispiace che tu lo sia venuta a sapere così, doveva essere una sorpresa... Però posso rimediare... Sere, vuoi sposarmi?»
Mormorai forzando un sorriso mentre ogni parola mi graffiava la gola come se fosse una lama affilata e tagliente.
Sussultai appena quando, inaspettatamente la sentii ridacchiare.
«Chri, non posso accettare questa proposta»
«E-cioè, perché?» Chiesi incredulo, guardandola finalmente negli occhi
«Perché tu non hai mai voluto farmela... Perché tu non mi ami Chri»
«Sere, ancora con questa storia? Io-»
Venni interrotto da una sua risata che mi accorsi essere data dalla disperazione crescente in lei
«Basta con questa favoletta Christian, per favore, ormai la so a memoria.
Io... Ti ho sentito parlare con tuo padre e ho visto, proprio perché ti conosco davvero bene, anche solo nei tuoi gesti, nel tuo reagire, quanto le sue parole omofobiche ti abbiano ferito quasi in prima persona...
Quindi, sono qui, adesso, per chiederti una cosa... Sei gay Chri? Sei bisessuale?»In solo qualche secondo sentii tutto il mondo cadermi addosso, frantumarsi come il mio cuore, e le lacrime agli occhi farsi sempre più vive, sempre più pesanti, arrivando a scorrere lungo le mie guance.
«Sere io... Non volevo prenderti in giro, te lo giuro, non è colpa mia!
Io non credevo che sarebbe finita così! Pensavo che tu fossi quella giusta per farmi sentire normale...
Io voglio solo essere normale, per tutti voi»Fu una risposta confusa e scomposta la mia a quella domanda ma non fu concreta, venendo quasi preso dal panico mentre le lacrime mi impedivano una visuale tranquilla e l'ansia ed il terrore mi attanagliavano la gola rubandomi il respiro, facendomi quasi annaspare
«Ei Chri, calmo, guardami»
«Mi dispiace Sere, mi dispiace tanto! Tu ci sei sempre stata e io- io... Sono una persona orribile, mi dispiace»
Fu un susseguirsi infinito di "mi dispiace", una cantilena dolorosa, mentre le sue braccia mi avevano attirato in un abbraccio debole ma caloroso.
«Christian... Va tutto bene, non è successo nulla... Non ce l'ho con te, mh? E non sei una persona orribile, sei soltanto una persona fragile che si è capito.
E, soprattutto, sei normale Chri, sei il più normale del mondo.»Mi lasciai cullare per minuti interi da quelle parole dolci e da quelle braccia, fino a quando il pianto non cessò quasi completamente.
«Allora... Ti va di parlarne meglio? Che dici?»
Rimasi in silenzio qualche minuto prima di annuire anche se titubante.
«Ti porto in un posto prima...»
Sussurrai, sentendo la necessità di parlare una volta giunti lì.
Ci vollero giusto cinque minuti per arrivare a quel parco che non visita o esattamente da quel tragico giorno di tanti anni prima.
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Ricordami Di Scordarti [Zenzonelli]
FanficDimenticare: /di·men·ti·cà·re/ [Cancellare dalla memoria, non ricordare più, scordare: d. un numero di telefono; non dimenticherò mai questa giornata;] Perché Mattia credeva che dimenticare Christian, rimuoverlo dalla sua vita, fosse facile come di...