Capitolo 9

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Pov's Christian

Ero appena uscito da casa di Mattia mentre ancora le sue parole mi rimbombavo nella mente, ripetendosi in un loop pressoché infinito che, probabilmente, mi stava facendo soffrire come mai fino a quel momento nella mia vita.

Rapidamente mi allontanai da quella casa, percorrendo una direzione casuale solo con il desiderio di andare il più lontano possibile per poter provare a respirare con calma e riflettere su tutto ciò che era davvero successo in quella stanza.

La mia semi corsa cessò quando mi reputai abbastanza lontano da quella casa anche se non da Mattia perché, per quanto volessi, in quel caso non sarebbe mai bastata neanche una maratona per allontanarmi colui che tenevo dentro.

Rallentando progressivamente, mi avvicinai ad una panchina, che mi accorsi fare parte di un piccolo parco, lasciandomi ricadere su di essa, rendendomi conto solo quando mi strofinai gli occhi che durante quel tragitto le lacrime avevano preso a scorrere senza più dover essere trattenute davanti alla figura vendicativa di Mattia.

Avevo sbagliato tutto, dal primo momento nel quale lo avevo rivisto a Roma, per giusta casualità, fino ad oggi... Ed era tutta colpa di Cosmary, non avrei mai dovuto ascoltare lei e i suoi consigli, ma quel giorno così come in quel momento sembrava l'unica persona con la quale potermi confidare, così tirando fuori il cellulare dalla tasca di quei pantaloni palesemente non miei, composi il numero della ragazza, attendendo un paio di squilli prima che potesse rispondermi

«Ei Chri? Come mai mi chiami a quest'ora? È successo qualcosa?»

Provai, nel tentativo di formulare una risposta, a non far trapelare i miei sentimenti ma mi resi conto fosse inutile quando io per primo avvertii la mia voce rotta

«Cos... È un disastro, non avrei dovuto... Tu non dovevi farmi venire a Roma, lui mi odia! Io... Noi, ci siamo baciati ma... Mi ha buttato fuori stamattina, Cos»

In quel momento non mi resi conto della confusione con la quale avessi fatto uscire dalla mi bocca tutte quelle informazioni, semplicemente cominciai a parlare a ruota libera finché un singhiozzo non mi costrinse a smettere di farlo

«Chri, Chri, ascolta... Stai calmo. Dove sei adesso? Io... Sono in macchina in questo momento, mandami la posizione che vengo a prenderti.»

Annuii, consapevole che comunque non potesse neanche vedermi, e chiudendo quella chiamata le mandai rapidamente la posizione.

Chiudendo gli occhi feci un respiro profondo, cercando di sgomberare la mente mentre il ricordo di quel bacio anni prima continuava violento a ripresentarmisi davanti, abbinato alle parole presenti di Mattia, facendomi soffrire come non mai.

Flashback

Era un semplice pomeriggio estivo, forse di Agosto, quando sdraiato sul mio letto ad annoiarmi e a messaggiare con Alice che era partita in vacanza con la sua famiglia per qualche giorno, mi arrivó una videochiamata dal mio migliore amico, accettandola rapidamente

«Oh Fra» Sorrisi, notando che avesse ricambiato subito dopo

«Ei Chri... Che fai?»

«Sono sdraiato sul mio letto, sto morendo di noia Frate. Per stasera usciamo? Organizziamo qualcosa ti prego, magari andiamo in qualche locale, ci stai?»

«Io... Ehm... Va bene... Però pensavo- sì, visto che mi sto annoiando anche io... Ci vediamo?»

Alzai le spalle, passandomi le dita tra quei ricci ribelli

«Va bene, però ci vediamo al solito parchetto, a quest'ora non dovrebbe esserci tanta confusione e non ho voglia di sentire le urla o gli schiamazzi dei bambini»

Ricordami Di Scordarti [Zenzonelli] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora