Dopo aver mandato la posizione a Christian, rimasi fermo ad aspettarlo per almeno dieci minuti seduto in quel punto del marciapiede più rientrato, cercando di tanto in tanto di alzarmi in piedi ma venendo bloccato da quel dolore acuto alla caviglia che si era diffuso lungo tutto il piede.
Lo riconobbi subito quando lo vidi arrivare da lontano in macchina; lui era sempre stato abbastanza prudente nel guidare, non amava la velocità ma quella volta sembrava stesse partecipando a una vera e propria gara ma contro il nulla.
Quando posteggió alla buona, lo vidi uscire velocemente dall'abitacolo per poi cercarmi, quasi nervosamente, con lo sguardo, decidendo di fargli un cenno della mano per farmi vedere e facilitargli il lavoro.
«Io te lo avevo detto, te lo avevo detto!» Esclamó quando mi raggiunse a passo svelto dopo avermi individuato, chinandosi per potermi aiutare ad alzarmi, portandosi un mio braccio attorno alle spalle
«Christian non ti ho chiamato per-»
Mi interruppi quando mi ritrovai stretto tra le sue braccia, nell'abbraccio più forte che avessi mai ricevuto, decidendo di chiudere gli occhi contro il suo collo mentre una sua mano si perdeva tra i miei capelli
«Per essere qui ho passato circa cinque semafori rossi e diversi limiti di velocità, probabilmente mi arriveranno un paio di multe... Mi sono preoccupato Matti, tantissimo» Sussurró contro il mio orecchio, e un brivido mi percorse la colonna vertebrale
«Io... Sto bene... Non volevo farti preoccupare, è solo che non mi rispondeva nessuno e... Io non riesco a camminare» Mormorai, sentendolo poi fare per allontanarsi da quell'abbraccio, impedendoglielo.
Lo strinsi a mia volta, sentendo le sue mani poggiarsi sulla mia schiena, rilassandomi quando venni a contatto con quella fragranza della quale era pregna la sua maglia, che altro non era quella di un profumo che gli avevo regalato davvero una quantità eccessiva di anni fa.
«Andiamo in ospedale... Devi fare dei controlli Matti, non puoi fare finta di nulla... Se vuoi... Se vuoi possiamo andare e una volta lì chiami il tuo ragazzo... Magari vuoi lui al tuo fianco, e lo capirei...»
Annuii impercettibilmente quando mi allontanai da quell'abbraccio, rimanendo comunque appoggiato a lui, raggiungendo insieme e lentamente l'auto.
Quando mi sedetti sul sedile del passeggero grazie al suo aiuto, rimasi a guardare fuori dal finestrino, concentrandomi sullo sfondo verde del piccolo parco, alle spalle di dove mi trovai costretto a fermare la mia corsa, venendo minacciato di essere travolto per l'ennesima volta nella vita da quel ricordo orribile che coinvolgeva entrambi.
«Ei... Tutto bene?»
Sobbalzai appena quando sentii quella domanda e una mano poggiarsi sul mio ginocchio sinistro, voltando il viso verso il ragazzo
«Sì...»
A quel punto lo vidi spostare la mano, mettendo in moto l'auto, lasciando che seguisse le indicazioni date da Maps per poter raggiungere l'ospedale più vicino.
-
Seduti su quelle sedie scomodissime, fu lunga l'attesa prima che venissi chiamato per poter essere visitato«Lui resta con te?» Chiese il medico facendo cenno a Christian che si era già tirato indietro dopo avermi accompagnato dentro la stanza, aiutandomi a sedermi sul lettino.
Lo guardai qualche attimo, in silenzio, facendo poi un piccolo sospiro
«Sì, lui resta...»
Il medico annuì, andando a chiudere la porta di quella stanza, raggiungendomi ai piedi del lettino.
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Ricordami Di Scordarti [Zenzonelli]
FanfictionDimenticare: /di·men·ti·cà·re/ [Cancellare dalla memoria, non ricordare più, scordare: d. un numero di telefono; non dimenticherò mai questa giornata;] Perché Mattia credeva che dimenticare Christian, rimuoverlo dalla sua vita, fosse facile come di...