Capitolo 5 - Virus T?

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LIGHT

Per tutto il tempo rimaniamo a discutere sul da farsi e il dottor Swann provvede a fare alcune ricerche, esaminando il monitor si accorge della presenza di moltissimi zombies nei paraggi.
Con espressione seria in volto, sfilando gli occhiali da vista dalla tasca del suo camice bianco, inizia a leggere le notizie dai media, informandosi sugli ultimi avvenimenti.
- Tokyo è nel panico, gli zombie continuano a vagare liberamente per le strade, seminando terrore tra la gente e a moltiplicarsi sempre di più... il presidente del Giappone prevede la fine dell'intero universo... siamo destinati a divenire morti viventi! -
Alla preoccupante affermazione della giornalista, subito dopo volgendo uno sguardo verso la mia squadra, elevandomi di scatto dal divano dichiaro:
« Noi, non permetteremo che questo accada. Dobbiamo fare il possibile per salvare il mondo... so che questa sarà una dura battaglia da affrontare, ma possiamo farcela! Uniti ce la faremo! »
Ryuzaki, Ryuk, Matt; Kira, Near; Gevanni e Ray, mi si avvicinano abbozzando un gran sorriso, dandomi una grande stretta di mano e delle pacche sulle spalle enunciano:
« Noi siamo con te Light! Non abbiamo paura di affrontare anche questa battaglia!»
Subito dopo, si accostano a noi, Matsuda, Luther e Martin insieme alla sua squadra affermando:
« A me dispiace uccidere persone che un tempo erano i nostri vicini di casa, o magari dei semplici conoscenti! »
Asserisce Gevanni tristemente, assumendo un espressione dolente in volto.

« Gevanni, ti rammento che quelli non sono più di degli esseri umani, anzi sono dei mostri. Non credo che riusciremmo a trovare un antidoto, se ci fosse sarebbe grandioso ma mi sembra alquanto improbabile. Per trovare un antidoto di questo tipo, bisognerebbe ingaggiare un bravo scienziato. Ma purtroppo, non credo sia possibile!»
Di rimando rispondo assumendo un espressione sofferente in viso, scuotendo il capo.
« Se vuoi Light, potrei tentare di creare un antidoto. Se questo avviene trascorrerà del tempo prima di poterlo utilizzare.
Perché prima devo assicurarmi che sia efficace e di non peggiorare la situazione. Dammi un po' di tempo e vedo cosa posso fare! »
Afferma Luther, sistemandosi gli occhialini sul naso, mentre il colore dei suoi occhi blu oceano si riflette attraverso le lenti trasparenti.
« Luther, sarebbe grandioso! D'accordo allora occupati di trovare un antidoto. Noi dobbiamo andare a salvare Matsuda, mia nipote e mia sorella! »
Il medico si allontana, impugnando il suo fucile (nell'evenienza dovesse presentarsi qualche zombie).
« Bene, io mi congedo allora. Torno al mio laboratorio. A dopo amici! »
Apre lentamente la porta e in quel momento si ritrova il viso putrefatto e scarnito, di uno zombie, accostato quasi di fronte alla soglia.
Prontamente senza nessun preavviso e con destrezza, preme il grilletto facendogli un buco in fronte.

LUTHER

Dopo essermi sbarazzato di quel dannato zombie, mi accingo a salire a bordo del mio pick-up dirigendomi presso il mio laboratorio.
Per tutto l'itinerario, al centro della strada ( a una velocità assurda, violentemente si lanciano degli zombie, verso la mia direzione).
Accelero subitaneamente il motore, per travolgerli sotto le ruote, fracassandogli il cranio.
"Ad ogni chilometro percorso, mi si presentavano sempre questi "morti viventi," tentando di sbarrarmi la strada"
Successivamente aver parcheggiato il mezzo, di fronte al laboratorio, mi accingo a scendere dal veicolo indirizzandomi all'entrata dello studio.
Senza indugiare, agguanto la mitragliatrice ( non si sa mai, dovessero esserci anche qui dentro! )
Ad ogni passo, mi volto di tanto in tanto verso ogni direzione per assicurarmi di non essere seguito.
Avverto il mio cuore, risuonare sino alle mie orecchie, mentre gocce fredde di sudore scivolano sulla fronte.
Mi arresto di botto, non appena odo degli strani e agghiaccianti suoni provenire dal corridoio.
Mi faccio coraggio e a passo felpato mi avvicino, sempre di più verso la direzione da dove ho avvertito poc'anzi quegli strani versi.
Mano a mano che vado ad appressarmi (di fronte alla stanza del mio laboratorio) percepisco la sua presenza ancora di più.
Improvvisamente nel momento che ondeggio la torcia ( per illuminarmi la via) dalle mura noto, un'ombra appropinquarsi verso la mia direzione.
Adesso che sono abbastanza vicino all'essere, posso notare si tratti del mio collega di lavoro ( il dottor Gaiuyuki) adesso anche lui si è trasformato in morto vivente.
"Anche se era uno dei miei più cari amici, non posso far altro che ucciderlo. Non sono sicuro di trovare l'antidoto, perciò... mi dispiace ma devo farlo. Non posso rischiare di diventare anch'io uno di loro.
L'uomo (anche se ormai, ha perso la ragione) inspiegabilmente restando a un passo da me, mi rivolge il suo sguardo vitreo, rimanendo per qualche secondo a fissarmi.
"Perdonami Kenji, ma non posso fare più niente per te."
Girandomi dall'altro lato, senza guardarlo premo il grilletto e gli sparo un colpo all'istante sulla fronte.
"Addio amico mio! In queste circostanze, non avevo altre alternative, dovevo per forza... RIPOSA IN PACE KENJI! "

DEATH NOTE ( AFTER YEARS V ) In CorsoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora