44.𝐴𝑚𝑛𝑒𝑠𝑖𝑎

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𝓐𝓻𝔂𝓪

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Ero sveglia da poche ore

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Ero sveglia da poche ore.
Guardavo il soffitto in cerca delle giuste parole che avrei provato a pronunciare al ragazzo nell'altra stanza.
Con il colore terso delle infiltrazioni di acqua, ricordai in maniera stupida qualche lineamento della sua schiena.
Non sapevo spiegarmi il perché, eppure Il suo corpo così martoriato mi era rimasto impresso come un' impronta nel cemento.
«Ehi» dalla porta era comparso Elias seguito da Demi.
«Ciao sorellina» lei sorrideva stancamente.
Io li guardavo senza aprire bocca, ricambiando semplicemente con un sorriso forse troppo sforzato, perché dalle loro espressioni dispiaciute capii di essere stata scoperta.

«Come ti senti?» aveva chiesto mio fratello sedendosi sulla sedia accanto che era accanto al letto.
«Sto bene. Credo. Per essere riuscita a sopravvivere a un colpo di pistola direi che va alla grande.»
«I dottori dicono che sei stata fortunata. Che grazie alla mira da principiante di Eren il colpo ti ha solo sfiorata.»
«Pensavo di essere stata colpita invece.»
«Sbagliato. Sei stata sfiorata all'altezza dell'ascella. Sei la prima persona che sento che viene colpita in quel punto, pazzesco»rideva.
«Stai ridendo di una paziente ospedaliera?»
«Sto ridendo di mia sorella, che continua ad avere ironicamente una fortuna ironica nella sua vita che rasenta l'innaturale» si era messo a ridere di nuovo come se non bastasse, Demetra gli stava dietro trattenendo con una mano la sua risata.
«Non sai neanche cosa stai dicendo, Eli» sapevo che erano parole dette giusto per dare fiato alle trombe.
«Vergine. Tutte uguali. Pignole e precisine» chiuse gli occhi facendo una smorfia buffa «siete troppo brontolone e falla una risata Arya, il peggio è passato.»
«Smettila Elias, ricordati che Arya è qui per un motivo non perché sta giocando a voler fare il paziente di una clinica privata» esordì Demi, guardandolo in cagnesco. Stretta fra le braccia si avvicinò a me.
«Riposa. Noi siamo qua fuori se hai bisogno» disse baciandomi la fronte.
«Io rimango»
«Eli, tu non rimani» lo tirò per la maglia trascinandolo fuori alla stanza «se vuoi rimanere, ti faccio preparare io un'altra camera» fece finta di strozzarlo con i suoi indumenti.
Sorrisi vedendolo dibattersi per uscire dalla presa di Demi.

𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑡h𝑖𝑛𝑔𝑠 𝑁𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛- 𝐽𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora