51. 𝐿'𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎

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𝓐𝓻𝔂𝓪

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Tre giorni erano passati

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Tre giorni erano passati.

Jordan era sparito, lasciando una singola traccia del suo passaggio.

Un anello completamente nero. D'istinto me lo misi al pollice.

Era grande, ma non mi importava. Finalmente tutto quello che avevo desiderato fino a quel momento aveva preso forma. Un semplice anello era la certezza tangibile del suo passaggio.
Mi ero resa conto che tutta la notte di tre giorni fa, avevamo assaporato, scoperto, vissuto tutto ciò che non avevamo potuto nemmeno sperare in un intera vita.

Le lacune che avevamo erano tante, ma col tempo, ci eravamo promessi, le cose sarebbero cambiate.
Avevamo parlato, eravamo finiti a baciarci ripetutamente e avevamo riso così tanto da farci venire le lacrime. Non ricordavo più com'era ridere per amore, ridere per la felicità di essere lì con qualcuno che amavi infinitamente, legati da un fuoco che si accendeva ogni volta che ci guardavamo negli occhi.

Io avevo la sensazione che la pelle mi bruciasse, la dove le sue dita si erano posate avide.

Il calore che sprigionava, era cocente come il fuoco di un incendio.
Si era diffuso dentro di me, insinuandosi nelle profondità, come a volermi rendere parte stessa di quella nuova libertà.

Avevo finalmente trovato il mio posto sicuro, la mia casa.
Lo sentivo aggrapparsi fin dentro le ossa.
«Ho un piano» mi aveva detto guardando, coperti fino al mento, le stelle «ti prometto che andrà tutto bene. Devi solo fidarti di me»

«Cos'hai in mente?» chiesi tirandomi su per guardarlo meglio.

Rivolgeva il suo sguardo all'esterno, fuori da quella finestra che ci accoglieva sotto il suo paesaggio notturno. I lampioni illuminavano il vicinato, la luna era una torcia in lontananza puntata sui nostri visi e l'aria vibrante faceva muovere i suoi abitanti naturali. Avanti e indietro.

«Questa volta non posso coinvolgerti» disse alzandosi.

«Dimmelo» avevo insistito.

Prima di seguirlo alla scrivania raccolsi il lenzuolo che avevamo adagiato a terra e me lo attorcigliai addosso infagottandomi per bene.

𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑡h𝑖𝑛𝑔𝑠 𝑁𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛- 𝐽𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora