24. 𝐶𝑜𝑙𝑙𝑖𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒

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𝓙𝓸𝓻𝓭𝓪𝓷

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𝓙𝓸𝓻𝓭𝓪𝓷

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Arya aveva smesso di muoversi sul mio corpo, con lo stesso dispiacere che traballava incerto fra di noi, ci eravamo fermati

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Arya aveva smesso di muoversi sul mio corpo, con lo stesso dispiacere che traballava incerto fra di noi, ci eravamo fermati.

Mi squadrava dalla testa ai piedi, con imbarazzo. Come se non si fosse resa conto fino a quel momento di quanto mancasse per spingerci oltre.

Questa ragazza era una contraddizione, costante.

Un secondo prima mi assecondava, quello dopo mi confondeva, respingendo il mio volerla accanto.

Una contraddizione sconvolgente ed eccitante.

Un allarme aveva cominciato a suonare nella mia testa.

Quando la mia mano scorse lungo le costole, la vita, i fianchi, il sedere, trattenni il respiro, così traboccante di desiderio.

Negli ultimi istanti, ero riuscito ad assumere di nuovo un po' di autocontrollo, anche se forse non era stato abbastanza.

«Possiamo fermarci se non è questo quello che realmente vuoi» le dissi scorgendo un velo di pentimento «non sei obbligata» cercai di rassicurarla, rassegnandomi all'idea che avrei sbagliato di grosso se avessi continuato ad insistere. Non volevo diventare petulante.
Con una mano le accarezzai una guancia, scoprendola fredda, mentre con l'altra mi avvicinai al suo seno.
Sentii il cuore batterle forte nel petto. Quasi mi sembrò di vederlo danzare nella cassa toracica.
Placai subito il desiderio che si era insinuato fra di noi.

𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑡h𝑖𝑛𝑔𝑠 𝑁𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛- 𝐽𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora