14. 𝐶𝑜𝑛𝑠𝑎𝑝𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒𝑧𝑧𝑎

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𝓐𝓻𝔂𝓪

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C'era una linea sottile fra quello che avrei voluto fare e quello che avrei fatto realmente

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C'era una linea sottile fra quello che avrei voluto fare e quello che avrei fatto realmente.

Sarei voluta tornare a casa, farmi una doccia, stravaccarmi sul letto, mangiare cioccolato e assaporare l'aria invernale dalla finestra, con vista sulla città.
Invece, mi ero lasciata trasportare dal momento. Ero rimasta lì, a guardare l'enorme villa che si estendeva per un miglio.
Lì, dove si intravedevano un campo da basket, un giardino labirintico e una grande piscina olimpionica.

Era l'immensità che mi lasciava spiazzata.

Che ci facevo io lì?

Ero di una famiglia ben avviata, ma lo sfarzo non ci aveva mai rispecchiato. Ne mamma, ne Robert avevano mai ostentato così tanta ricchezza. Avevamo due macchine.
Una che guidavo io e l'altra che guidava Robert.
Tutte e due semplici macchine.
Ne Lamborghini lussuose ne Ferrari sgargianti.
Tutto normale.
Mentre all'ingresso un grande corridoio che aveva da entrambi i lati sette auto sportive, quattordici in tutto, che ci attendevano come governanti di una lussuosa tenuta.

Arrivati alle porte della grande villa, notai una signora col bastone. Immaginai fosse sua nonna. Aveva capelli neri corti e occhi di un verde bellissimo. Come l'atmosfera di una foresta nordica.
Un verde magnetico.
Aveva un fisico paffuto e sorrideva allegramente.
Senza troppi preamboli scesimo dall'auto di Hayden. Ci dirigemmo sulle scale e ci fermammo lì, davanti a lei.
«Signorino Wayland, abbiamo tenuto il bagno dell'ala ovest come ha richiesto libero e pulito per la sua ospite. Nuovi abiti sono già stati messi nello spogliatoio. Abbiamo provveduto a cercare delle scarpe nuove numero trentasette per la signorina e comunicherò io stessa alle altre domestiche quando verranno portate alla tenuta.»

𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑡h𝑖𝑛𝑔𝑠 𝑁𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛- 𝐽𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora