𝓝𝓸𝓷 𝓹𝓮𝓬𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓪𝓯𝓯𝓪𝓽𝓽𝓸 𝓬𝓸𝓵𝓸𝓻𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓹𝓮𝓬𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓹𝓮𝓻 𝓪𝓶𝓸𝓻𝓮
𝓞𝓼𝓬𝓪𝓻 𝓦𝓲𝓵𝓭𝓮𝓐𝓻𝔂𝓪
«Charlotte? Tu rinunci alle Hawaii per Charlotte? Tu sei pazza» disse la mia interlocutrice mentre si mordeva nervosamente il labbro.
«Smettila Demi, ho chiesto solo una deviazione. Partiremo da lì» sorseggiai il mio amato caffè.
«Così sembra più sensato, e quanto vi fermate a Charlotte?» fece cenno alla cameriera del Bar di avvicinarsi.
«Penso qualche giorno, a proposito, fame?» le sentii il gorgoglio dello stomaco in un eco smisurato. Da sotto al tavolo muoveva le gambe nervosamente, come se la fame la rendesse frenetica, agitata e nervosa.
«Da morire. Sono solo le undici di mattina e sto morendo di fame. Questa è l'età che avanza sulla mia testa» disse appoggiando la mano sulla pancia, formando dei cerchi perfetti «divertiti comunque. Almeno stavolta non pensare ai problemi»
Si affrettò dunque ad ordinare un panino con patatine fritte accanto, accompagnate da una coca cola non so se fosse normale o light. So che così come era arrivata era anche finita.
«Hai sentito qualcosa di lui?» Chiese scrutando la cameriera intenta a riferire il suo ordine al cuoco.
«No, ma va bene così.»
Non andava bene, ma dovevo fingere almeno davanti a loro.
L'effetto era quello sperato, quando chiedevano se era tutto okay avevo imparato a tacere o a sorridere. Così da reprimere la rabbia e chiuderla dentro per mantenere il controllo sulle mie emozioni, quanto bastava per attutire la loro curiosità e preoccupazione.
Se provavo a pensare, tutti i sentimenti che avevo sepolto in fondo al cervello, sembravano sull'orlo di un vaso di vetro. Sarebbero arrivati straripanti come un fiume in piena e non mi sarebbe restata altra scelta che buttarmi ancora una volta nelle fauci della negatività.
«Certo» sospirò, armandosi di santa pazienza «lascerò che la convinzione di quello che dici si rifletta sulla convinzione che io ci possa credere» mi guardò dritta negli occhi, senza dubbio stavo facendo male il mio lavoro di convincerla del contrario, ma volsi lo sguardo altrove prima di perdere e di dirle la verità.
«Jordan è ormai un ricordo. Voglio provare a scrollarmi di dosso tutti questi sentimenti negativi, credimi non ci guadagno più nulla nell' assecondare questa follia.»
«È un Hale. Ormai sappiamo cosa significa essere tutto ciò che odi»sorrise tristemente, al ricordo di quello che anche lui aveva è ancora stava subendo, per poi passare a un tono autorevole.
«Non è più compito mio capire» dissi sottovoce «non sono una Hale o una Peterson»
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𝐺𝑜𝑜𝑑 𝑡h𝑖𝑛𝑔𝑠 𝑁𝑒𝑣𝑒𝑟 𝐻𝑎𝑝𝑝𝑒𝑛- 𝐽𝑜𝑟𝑑𝑎𝑛
Romance[COMPLETA] Gli Hale hanno il dominio su tutta New Orleans. Jordan Hale, il Quarterback della famosa Every High school ha un obbiettivo, distruggere le regole del cerchio nero che ha, due anni prima, creato per sfuggire al dolore di una ferita profo...