CORREGGERE GLI SBAGLI

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~ 7 ~

Austin
La mia camera era illuminata solo dalla luna che penetrava la finestra aperta, illuminando debolmente l'ambiente a me circostante. Stavo premeditando la giornata di domani, volevo accertarmi che sarebbe filato tutto liscio. L'intervento doveva filare liscio per forza o le conseguenze sarebbero state per noi, pericolosamente violente. Non avevo dimenticato il mio scopo in tutta questa storia e non avevo dimenticato il mio Padrone, lui aveva un grande potere e si era guadagnato il rispetto di tutti con la violenza. Non dovevo fallire, o lo avrei deluso. Non potevo fallire o sarei stato un vigliacco che avrebbe fatto la mossa sbagliata con una persona che ci aveva dato un tetto sopra la testa, del cibo e uno scopo nella vita. Non avevo dimenticato niente.

Flashback di 7 anni prima:

"Siete solo due stupidi ragazzini. Vi avevo dato un fottuto ordine e siete stati capaci di mandare tutto a puttane! Vi ho strappati dalle vostre misere vite, vi sto migliorando, vi sto rendendo più forti e voi mi ripagate comportandovi da incoscienti?! Ora vi mostro cosa succede se non eseguite i miei ordini." Il terrore negli occhi di Luke era imparagonabile al mio, eravamo entrambi terrorizzati. Il Padrone era in piedi, di fronte a noi, ci aveva appena spintonati a terra come se fossimo due pesi piuma, due ragazzini di quindici anni per lui non erano niente, non potevamo competere con la forza di un uomo. Luke si era avvicinato di più a me, sperando di sentirsi meno indifeso al mio fianco. Non potevo vedere il mio amico in quello stato di terrore, così presi un pò di coraggio, guardai il Padrone e lo sfidai: "Tutti commettono degli errori, ma servono per migliorarsi, è stato un'incidente, non volevamo uscire allo scoperto. Non si ripeterà più." Non so come mi fossero uscite quelle ultime parole ma evidentemente erano state di troppo. Il Padrone si abbassò alla mia altezza, inginocchiandosi di fronte a me, mi guardò dritto negli occhi e si rese conto che stavo cercando di sostenere il suo sguardo, il più a lungo possibile per non lasciarmi sottomettere, mentre Luke, sin dal momento in cui  il Padrone si era abbassato alla nostra altezza, aveva subito abbassato lo sguardo sulle sue ginocchia. Sul volto dell'uomo di fronte a me, una figura oscura, si dipinse un ghigno sorpreso: "Hai fegato ragazzo. Non so se essere ancora più arrabbiato per la tua arroganza oppure sorpreso dal coraggio che mostri." il suo viso si fece improvvisamente serio: "o se semplicemente darti dello stupido per mancarmi di rispetto in questo modo." Mi tirò un forte schiaffo sulla guancia destra, caddi sul fianco, disteso a terra. Luke provò a mettersi in mezzo per difendermi a sua volta, ma venne preso per i capelli e gettato in un angolo. "Voi avete finito di fare gli eroi, oggi imparerete cosa comporta commettere degli errori e ad infrangere le regole, soprattutto se l'artefice di quelle regole sono io." Alzai appena lo sguardo e vidi il suo sguardo nero, profondo, pericoloso. Quell'uomo non aveva un'anima, e se mai l'avesse avuta, era stata presa dal diavolo in persona. Il mio coraggio di prima iniziò a vacillare a tal punto che strisciai contro il muro, spaventato. Spostai il mio sguardo su Luke per vedere se stesse bene, notai i suoi occhi pieni di terrore, era completamente vulnerabile e indifeso e soprattutto lontano da me. Eravamo qui solo da qualche settimana, avevamo capito come funzionavano le cose qui alla Villa e Luke ed io ci eravamo promessi di stare sempre uniti e sempre vicini, se eravamo distanti anche solo di un metro eravamo già troppo esposti al pericolo. Uniti potevamo essere un po' più forti, potevamo farcela. Dopo aver visto Luke dall'altra parte della stanza, realizzai che eravamo davvero troppo esposti. il Padrone ci aveva menzionato più volte delle punizioni, ma mai, ne avevamo subita una e per la prima volta da quando ero qui ironicamente pensai: "Ce una prima volta per tutto prima o poi no?" ironia di merda.
Sentii un rumore metallico e quando alzai lo sguardo vidi un riflesso e il Padrone slacciarsi la cintura dei pantaloni:" Ora saprete cosa succede quando non viene eseguito quello che impongo io. Tu Austin, per il tuo stupido gesto di arroganza, ne pagherai il doppio, devi capire che io sono il tuo Padrone e non ti è concesso rivolgerti a me in quel modo, tanto più non ti é concesso parlare se non sei stato interpellato."
Il cuore iniziò a battermi all'impazzata, mi avrebbe picchiato davvero...mamma e papà anche quando ero scappato di casa e li avevo fatti arrabbiare tanto, non avevano mai alzato un dito su di me, mai. Il Padrone era capace di tutto però e per Luke e me sarebbe stato solo l'inizio di un percorso all'inferno. Con sguardo tenebroso e furioso, iniziò ad avvicinarsi a Luke, lo spinse a terra, lo bloccò su un fianco con un piede, alzò la cintura in alto, caricò il colpo e iniziò a colpirlo con la cintura su tutto il corpo. Voltai lo sguardo verso il muro, tremante e paralizzato da quell'orrore, mentre a riempire la stanza c'erano solo le urla di Luke che piangeva e supplicava il Padrone di fermarsi. Dopo un tempo che mi sembrò eterno smise, si voltò verso di me e capii che quella sarebbe stata la notte peggiore della mia vita.

D E S T R O Y E D <<oscuro come il futuro, misterioso come chi ti sta vicino>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora