QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA

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"Ho parlato a una goccia di te.
Lei non ha mantenuto il segreto e ora tutta la pioggia grida il tuo nome."

Il mio respiro era finalmente tornato normale. Non riuscivo a far altro se non a pensare a quello che era appena successo e un sorriso mi incorniciava il viso, felice. Mi morsi il labbro cercando di contenere quel sorriso ebete che lentamente mi doleva gli zigomi. Era stata l'esperienza più bella e travolgente della mia vita, di gran lunga ben oltre le mie aspettative. <<Cavolo...>> ansimò Austin. Mi bastò sentire quel commento per scoppiare in una risatina sconvolta, mi sentivo come sotto l'effetto di una droga esilarante, non riuscivo a contenermi. Mi coprii il volto con le mani, imbarazzata da tanta mancanza di controllo sulle mie emozioni. Ci guardammo, entrambi estasiati e mi persi nel vedere i suoi occhi risplendere di un blu diverso, un blu non più oscurato dal grigio. Forse finalmente, dentro ad Austin aveva smesso di piovere. Mi baciò la fronte con una dolcezza e una premura che mi fece sentire immediatamente al sicuro, chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare. <<Come ti senti?>> si allontanò appena per potermi guardare negli occhi, mentre prese a tracciare linee immaginarie sulla mia spalla nuda. Faticai a trattenere l'ennesimo sorriso. <<Non so se ci sia un termine appropriato che definisca esattamente come mi sento, ma mi sento al settimo cielo.>> alle mie parole scatenai in lui un sorriso che raggiunse i suoi occhi e la visione fu incredibile, non l'avevo mai visto sorridere davvero. <<Beh, lieto di aver soddisfatto le tue aspettative.>> lo disse in modo teatrale, con lo scopo di fare il modesto e ottenere un'altra risata da parte mia. Ci riuscì. <<Diciamo che non era esattamente la mia idea di trascorrere del tempo insieme da soli.>> dichiarai onestamente. Mai mi sarei aspettata che Austin mi proponesse questo, ero rimasta sicuramente sorpresa, ma di certo non delusa. <<Forse ancora non l'hai capito, ma sono un tipo che sorprende.>> ammise in un sorriso e lo seguii a ruota. <<Si, credo che ora sia decisamente chiaro.>> il suo tocco sulla mia pelle mi procurava una serie di brividi lungo la spalla e la scapola destra. Avevamo le gambe sovrapposte fra loro, i nostri respiri si mescolavano a quella vicinanza e la tentazione di toccarlo era quasi irrefrenabile, ma nonostante questo mantenni le mani vicino al petto, lasciandomi cullare dai suoi gesti, cercando di imparare per la prima volta i segnali del mio corpo. Lo trovavo ironico quasi, prima di essere rapita ero arrivata al punto di conoscere piuttosto bene tutto il mio essere, avevo viaggiato in tutti gli angoli bui, portando alla luce le cose piu terrificanti da affrontare e me n'ero presa cura. Ora però, con Austin cosi in profondità in me, era come se avesse azzerato un timer che viaggiava da tempo, aveva ripristinato molte cose e ora dovevo ricominciare daccapo, imparando come il mio corpo reagiva a lui, perchè questo avveniva e come mai i miei pensieri e il suo essere mi travolgevano tanto. <<Come mai sei ancora vergine?>> mi risvegliò dai miei pensieri e se un'ora prima avrei provato imbarazzo davanti ad una domanda cosi diretta, ora non provavo il minimo pudore, sentivo il bisogno di volermi raccontare a lui. Il mondo nuovo in cui mi stava portando Austin, mi stava rendendo diversa e incuriosita. Presi un bel respiro, decidendo che versione raccontare, se quella da dura e menefreghista o se quella reale. Optai per la seconda, in fin dei conti Austin era entrato in me in profondità, in tutti i sensi possibili a questo punto, che non vedevo il senso di non raccontare una versione per intero. <<Le possibilità volendo, avrei potuto sfruttarle, ma dentro di me, dopo aver conosciuto il dolore e aver perso sia me stessa sia persone che amavo, volevo che almeno una cosa nella mia vita, non venisse sprecata, non diventasse oggetto di tragedia o delusioni come tutto il resto.>> smisi di tormentarmi le dita e lo guardai dritto negli occhi. <<Volevo fosse in qualche modo speciale. A discapito dell'impressione che dò da fuori, sono una persona sensibile ed emotiva.>> risi, abbassando per un istante lo sguardo prima di proseguire. <<Probabilmente come tutte le donne del mondo.>> affermai realizzando che era un dato di fatto conclamato che le donne possedessero una sensibilità diversa, soprattutto nei giorni del ciclo. Scatenai un sorriso mesto da parte di Austin, ma non parlò, mi ascoltava attento e rapito dal mio discorso. <<Nei miei principi, lo vedevo come l'inizio di un percorso con qualcuno e non un atto a sfamare un bisogno o un desiderio. Sono sempre stata una ragazza divergente rispetto alle mie coetanee, mentre vedevo molte di loro vantarsi e tenere delle liste come trofei, col nome di chi si erano portate a letto, provavo un non so che di fastidio, le vedevo rotte sotto quei vanti e quei sorrisi. Probabilmente ognuna di loro aveva desiderato che quel momento fosse speciale, ma per qualche ragione avevano deviato accettando il primo offerente. Credo che in parte, molte di loro si siano spinte dall'ideologia che se perdi la verginità dopo i diciotto, sei praticamente una gattara decrepita e nessuno ti ha mai voluta. Ho sempre ignorato quelle idee e quei pregiudizi, sapevo di volere qualcosa di diverso. Autumn, la mia migliore amica e Tyler, ill suo ragazzo, avevano avuto fortuna, si erano incontrati tra gli sguardi di tante altre persone in quella scuola e da subito si erano avvicinati per raggiungersi. Si erano presi il tempo, si erano conosciuti a fondo, hanno cercato di non farsi travolgere dalle emozioni ma di viversi a vicenda con consapevolezza. E il resto beh, è una fiaba. Credo di essere stata ispirata da lei, è una bellissima ragazza che non passa inosservata, molto ragazzi ucciderebbero per averla anche solo per cinque minuti. Eppure lei, con un'educazione è una gentilezza sicura, aveva messo in chiaro sin da subito di non essere interessata a scappatelle o fugaci attimi di divertimento. Voleva stabilità e concretezza e la voleva con Tyler. Lei mi ha insegnato ad aspettare, a non farmi condizionare dal giudizio della gente e mi ha sempre detto che chi ti vuole bene e chi ci tiene a te, è disposto ad aspettare purché tu ti senta sicura e a tuo agio, soprattutto pronta. Credo di aver rispettato questa morale.>> riportai lo sguardo su di lui, fiera per essere riuscita a controllare l'unica cosa che volevo fosse speciale. Di certo non mi aspettavo fosse questo il momento è soprattutto, con il mio secondino eppure eccoci qua. <<Hai avuto coraggio e sei stata fedele a te stessa. Forse ti sembrerà poco ma ti assicuro che la dice lunga su chi sei.>> istintivamente allungai la mano ad accarezzargli il viso, sentendo sotto i miei polpastrelli una leggera barba trascurata da un giorno o due. Arrossii ripensando al momento in cui quella barba mi solleticava le cosce mentre la sua lingua di addentrava in posti segreti. <<A che pensi?>> scattai lo sguardo su di lui, sentendomi colpevole per aver fantasticato così intensamente da far si che se ne accorgesse. <<Niente.>> sorrisi timida. Il suo sguardo mi fece capire che quel "niente" aveva rivelato molto, ma che comunque aveva deciso di non indagare oltre. Mi sollevai sui gomiti osservando il mio sangue sulle lenzuola e tra le cosce, decidendo che sarebbe stato opportuno lavarmi e lavare le lenzuola. <<Credo che andrò a farmi una doccia.>> - <<Buona idea. Alle lenzuola ci penso io.>> annuii, acconsentendo ad occuparsene lui delle lenzuola e non potei fare a meno di pensare che a breve, la traccia della mia verginità persa, non sarebbe piu stata visibile, sarebbe rimasta indelebile dentro di me e dentro di lui.

D E S T R O Y E D &lt;&lt;oscuro come il futuro, misterioso come chi ti sta vicino&gt;&gt;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora