UN GIORNO COME UN ALTRO

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Il mio profondo sonno venne interrotto da una canzone proveniente dal comodino. Dopotutto non avevo fatto poi cosi male a scegliere una suoneria cosi tranquilla per la mia sveglia, almeno non ero una di quelle persone che si risvegliavano bruscamente a causa di una sbagliata suoneria della sveglia.

Wake me up di Avicii era la suoneria che ogni mattina mi faceva svegliare con un po piu di motivazione, e poi bisognava ammettere che il titolo si addiceva perfettamente ai miei risvegli. Normalemnte non rientravo nella categoria delle persone che si alzano dal letto super motivate e con la voglia di vivere tra le mani. Non per essere drammatica ma mi ci volevano almeno tre o quattro ore per poter realizzare di essre fuori dal letto e che un nuovo giorno era iniziato, soprattutto per elaborare e decidere come avrei vissuto quella giornata.

Mugolai e cercai di togliermi le coperte di dosso fallendo miseramente. Dovetti aprire gli occhi per realizzare di essermi aggrovigliata tra la coperta, il piumone e i cinque cuscini che cullavano il mio sonno ogni notte, nella comodità piu totale. Ero ben consapevole che non fosse dicembre ma bensi aprile e forse la coperta morbida e il piumone erano un po eccessivi, ma vi assicuro che erano entrambi leggeri e rendevano il mio letto un perfetto e confortevole fagottino. L'unica cosa che non riuscivo affatto a spiegarmi era il motivo per cui io fossi totalmente incapace di dormire in modo decente, sembrava che facessi una guerra con le mie stesse coperte durante la notte, non era possibile che ogni mattina mi svegliavo aggrovigliata.

Allungai un braccio verso il comodino e spensi la sveglia con un grugnito di disapprovazione. "Percheeeeeee! Io voglio dormire dannazione!" Spalancai gli occhi realizzando in pochi secondi una cosa: "Ed è solo lunedi, oddio aiutatemi." Sprofondai di nuovo sotto le coperte, non potevo assolutamente farcela, il lunedi era il giorno della settimana che odiavo di più, come tutti d'altronde.

Puntualmente la mia sveglia aveva rintoccato le 06:20 del lunedi mattina, ciò significava che una nuova e infinita settimana stava per cominciare. Dopo aver spento la suoneria, presi in mano il mio cellulare e iniziai la mia routine abituale di check suo Social, nel solito e immancabile ordine: Instagram, Snapchat e Whatsapp. Dopo una buona decina di minuti passati sia sui Social, sia a metabolizzare l'idea di dover abbandonare il mio comodo letto per svolgere doveri obbligatori e morali, mi stiracchiai e nel mentre stropicciai gli occhi per seguire con: "Buongiorno mondo e buongiorno carissimo lunedi, mi sei mancato da morire, peccato solo che ti fai vivo troppo in fretta." Ironizzare su gran parte della mia vita faceva parte del mio carattere testardo e determinato. Purtroppo a livello mondiale rientravo nella classe delle persone che conducevano una vita ricca di tragici avvenimenti, se almeno non la prendevo un po con filosofia rischiavo a diciannove anni di non trovare più la voglia di vivermi ogni singolo giorno. Finalmente spostai le coperte e abbandonai il mio soffice nido per poi alzarmi e dirigermi verso le tende della finestra. Le aprii e subito i morbidi raggi dell'alba di una nuova primavera mi toccarono il viso e illuminarono la stanza. La primavera era indubbiamente la mia stagione preferita, simbolicamente significava rinascita e tingeva il mondo intero di nuovi colori e di nuovi profumi. Era una sagione bellissima che inevitabilmente portava positività e freschezza alle mie giornate. Guardai la mia amata città fuori dalla finestra e mi concessi qualche minuto per godermi quel panorama, fortunatamente vivere nelle zone campagnole di Toronto permetteva di apprezzare di più la natura in periodi come questo. Mi voltai poi per andare verso il letto e anche se la tentazione era forte, lo scopo non era di ributtarmici dentro ma di rifarlo riordinando tutti i cuscini. Sarà che fosse abitudine ma detestavo avere il letto sfatto durante il giorno, mi dava un'aria disordinata e pigra e preferivo dunque rifarlo ogni mattina. Spesso mi domandavo come facevano altre persone a non rifarlo praticamente mai, anche perché vedere un letto sfatto ti invita sicuramente a volerci entrare di nuovo e non si può, non quando hai una lunga giornata che ti aspetta. Raccolsi da terra i vestiti e mi fiondai nel mio piccolo bagno per poi aprire la doccia, spogliarmi, raccogliere i capelli in un morbido chignon disordinato e infilarmici sotto. Non ero solita a farmi la doccia la mattina, solitamente preferivo farla la sera prima di coricarmi a letto, anche perché mi dava l'idea che fare la doccia la sera lavasse via tutti i pesi e le negatività della giornata corrente, cosi da poter andare a dormire pulita e piu serena. Senza contare che dopo una giornata stressante era decisamente rilassante. Un po' come togliersi dei vestiti da lavoro, mettersi a dormire per poi svegliarsi e indossarne di nuovi e iniziare una nuova giornata. Beh certo il mio era sicuramente un pensiero piuttosto elaborato per una semplice doccia, ma nella mia quotidianità acquisiva un senso.

D E S T R O Y E D <<oscuro come il futuro, misterioso come chi ti sta vicino>>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora