~13~
Austin
<<Cosa è appena successo? Come cazzo hai fatto?>> dovetti ammettere a me stesso che mi ero sorpreso pure io di questo cambio di atteggiamento. <<Niente, ancora non le ho detto nulla, ho intenzione di farlo piu tardi.>> era vero, piu tardi quando saremmo stati soli le avrei spiegato come funzionava il nostro mondo. Tuttavia ero combattuto, c'erano cosi tanti contro a questa scelta. La prima era che apparentemente non era piu necessario data la sua sottomissione, la seconda era che saremmo andati contro alla regola che le schiave non devono sapere niente e terzo avrebbe potuto pensarci a sufficienza per escogitare un piano ma questo era il meno, noi giocavamo sempre d'anticipo. <<Tu questo lo chiami niente? Quattro giorni su una sedia e si sottomette? Pazzesco.>> la sua insistenza non la comprendevo, mi appoggiai allo schienale della sedia e lo guardai infastidito da tanta sorpresa. La differenza c'era, certo, le altre schiave bastava poco e assumevano un atteggiamento ancora piu sottomesso di quello visto stasera, ma ora era diverso, Grace Clark era un osso duro. <<Lo dici come se ci fosse bastato far poco. Non è addestrata come noi, prima o dopo avrebbe ceduto>> - <<Su una cosa hai ragione, non è addestrata come noi, ma se il Padrone la scegliesse come assassina o spia ne uscirebbe una delle migliori.>> la cosa mi infastidii, era un' ipotesi che proprio Luke mi aveva impedito di considerare. Posai i gomiti sul tavolo e lo guardai con sguardo glaciale. <<Non dici sul serio.>> la mia non era una domanda quanto piu un ordine ,speravo scherzasse ma dedussi dal suo sguardo interrogativo che era serio. <<Non ti rendi conto? Lei ha solo due opzioni, diventerà una schiava o diventerà un cadavere. Cazzo Luke, tu mi hai messo in mano quella stramaledetta cartella e ora mi vieni a dire che andrebbe bene in un altro ruolo? Amico, sul serio?>> non so se faceva apposta a comportarsi da coglione o se lo fosse veramente. Lo conoscevo abbastanza da sapere però, che certi atteggiamenti erano per sviare la criticità dei suoi errori. Avevo sempre odiato quando faceva cosi. <<Non è detto che finisca cosi. Perchè ti alteri tanto?>> - <<Vaffanculo.>> mi alzai esasperato, furioso e amareggiato, a passi svelti mi diressi in ufficio a bere un paio di drink per tenere a freno la rabbia. A volte era davvero insostenibile avere a che fare con un socio menefreghista e una schiava da gestire, a volte ero solo a fare il lavoro sporco.Mi sedetti su una delle poltrone di pelle nera, bevendo il Bourbon. Ripensai alla domanda di Luke, perchè mi ero alterato tanto? Avevo già messo una lapide sulla testa di Grace e accettato di aver sprecato un mese di lavoro e quindi le ipotesi di Luke mi irritavano per questo o c'era dell'altro? Fu come tirare un filo e srotolare l'intero gomitolo, presero a correre tante domande.
Dopo lunghi interrogativi mi resi conto che prima di Grace certe domande non me le ero mai poste, ora invece molti dubbi e domande portavano a lei. E capii che il problema dei mie atteggiamenti era lei, era sempre stata lei, aveva toccato dei nervi scoperti, c'era qualcosa in lei che mi faceva remare controcorrente riguardo i miei soliti modi di fare e tutto quello che avevo costruito. Qualcosa era cambiato dentro di me era da un po' che mi interrogavo su me stesso, domandandomi perchè io mi sentissi cosi distratto. Il cambiamento era aver conosciuto Grace, aveva una grinta e una determinazione non da poco, l'ammiravo per la sua tenacia. Avevo conosciuto il suo carattere anche se non del tutto ed era la prima volta da tanto tempo che sperimentavo conversazioni tanto stimolanti da farmi rivivere emozioni sepolte. Inevitabilente ripensai al giorno dell'intervento, alle parole che mi ero sentito di rivolgerle, al suo viso dormiente, parole che erano uscite da sole, senza avere il tempo di analizzarle. William le aveva sentite ma non aveva interferito, anche se poi mi aveva dato degli accorgimenti. "Forse hai davanti qualcuno che potrebbe riportarti alla luce." Queste parole avevo cercato di scansarle, ma inevitabilmente le avevo assimilate, elaborate e valutate e mi ero reso conto che sebbene avessi archiviato quei riferimenti, Will aveva avuto ragione. Grace stava riportando alla luce lati di me che cercavo di spingere in profondità, lati che dovevano rimanere li e mi ero accorto di questo, mi ero accorto di questa sensazione di instabilità dentro di me, del timore che quello che piu temevo e che più poteva compromettermi, stava risalendo in superficie. Ero diventato un fidato del Padrone, ero stato addestrato per non avere sentimenti, avevo fatto cose terribili, picchiato persone, torturato ragazze e Mila era morta per averla spaventata troppo in fretta, ma da quando era iniziata la mia missione con Grace avevo capito che lei era diversa, che lei era stata capace di farmi ricordare il mio passato, la mia infanzia.
Ringhiai infastidito dall'accorgimento degli eventi. Bevvi l'ultimo sorso del terzo bicchiere e assunsi un'espressione scura, determinata. Era deciso, avrei raccontato la sera stessa tutto alla sottomessa, avrei deragliato i suoi sospetti sul mio cambio di atteggiamento, le avrei dato qualcosa di più intricato a cui pensare, non potevo permettermi di cedere, non volevo accettare che proprio lei, una schiava, una sottomessa potesse rinsavirmi, non dopo tutto il male che avevo causato, non dopo tutto il lavoro svolto, i sacrifici, il lavoro sporco. Non potevo e non volevo. L'avrei terrorizzata proiettandole il suo futuro nella speranza che fosse sufficiente per ridurla al silenzio.
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D E S T R O Y E D <<oscuro come il futuro, misterioso come chi ti sta vicino>>
Misteri / ThrillerDESCLAIMER: Questa storia è sotto la categoria Darkromance. Possiede contenuti espliciti e tematiche forti. Se siete sensibili a questo genere di tematiche ne si sconsiglia la lettura. Una storia avvincente e originale con contenuti drammatici, cont...