Capitolo 13 - «Lei è mia»

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Capitolo 13 - «Lei è mia»

Eravamo rimasti qualche altro minuto insieme, in silenzio, guardandoci intensamente. Poco dopo però decidemmo di uscire dal disimpegno per tornare al mondo reale. Non avevo voglia di uscire, per nessun motivo al mondo. Il tempo di rendermi conto di tutto ciò e Lio sparì nella folla lasciandomi accecata dalle luci. Dentro di me percepii una sensazione di vuoto, come se qualcuno mi avesse svuotata. Provavo una sorta di malinconia, data dall'assenza del biondo, nonostante fossimo stati insieme fino a qualche secondo prima. Sospirai sconfitta. Sarei dovuta tornare alla realtà e affrontare ciò che avevo lasciato. Però avevo un enorme problema: mi mancavano maledettamente le sue labbra. Erano il mio pensiero fisso, quello che mi faceva palpitare e battere forte il cuore. Mi accarezzai istintivamente le labbra, immaginando il punto nel quale si erano appoggiate le sue precedentemente. Perché era rimasto così poco con me? Forse stavo impazzando. Non potevo credere che per tutto questo tempo io non fossi riuscita a sopportarlo e ora fosse una droga. Non era normale. E soprattutto non avrebbe mai ricambiato i miei stessi sentimenti, lui avrebbe preferito divertirsi con le sue 'amichette'.
Mi inoltrai nella massa sudata di studenti e ricercai il divanetto a cui erano seduti i miei amici. Presi un respiro profondo e nella mia mente comparve l'immagine di Marco. Cazzo, Marco. Probabilmente si era preoccupato e questo era plausibile visto che non mi aveva più vista. Ero sparita.

Giunta al tavolo mi accomodai vicino al ragazzo, il quale si voltò verso di me istintivamente. Emma stava ridacchiando insieme ad Azzurra, mentre Alex e Jeamy erano in piedi intenti a chiacchierare con un ragazzo che non avevo mai visto.
«Dov'eri?»domandò Marco curioso e preoccupato allo stesso tempo. Che cosa potevo dirgli? "Eh scusami, ero in un ripostiglio minuscolo, ma non da sola... con Lio Romeo. Eh si, avvinghiati come due cozze". Ci riflettei in fretta  «In bagno, scusami davvero. Era un'emergenza, ma niente di grave.» mentii volgendo lo sguardo da un'altra parte. Mi guardai nel mentre intorno. Chissà chi stavo cercando. Come avevo immaginato, lui era in compagnia di Alice. Prima mi aveva baciata, dopo mi aveva abbandonata nella sala per andare da lei. Che cretina, che cosa mi aspettavo? In un remoto angolo della mia testa avevo sperato che lui stesse fingendo con lei per coprire il fatto che si vedesse di nascosto con me. Tutto ciò rimaneva lo stesso assurdo perchè ero passata dall'odiarlo al baciarlo. Non negavo di pensare che tutto ciò fosse ancora maledettamente sbagliato. Stavo entrando in un labirinto senza più un'uscita. «Stai male?»domandò ancora. Era tenero, però ora non era il momento giusto. Ero troppo pensierosa e distratta dal resto del mondo. «No no tranquillo.»finsi un sorriso. Presi in mano il telefono e guardai l'ora. Era davvero presto ed ero ancora bloccata lì dentro. Bevvi un sorso del drink posato sul tavolo che probabilmente mi aveva preso lui prima che sparissi.

Il resto della serata era trascorso troppo lentamente per i miei gusti. Avevo ballato con Marco seppur il mio corpo non ne avesse la forza e la voglia. L'unica scusante era quella di scordare Lio, ma non aveva funzionato. Lui era costantemente nei miei pensieri e non riusciva a sparire. Ero una ragazza senza cuore, stavo usando Marco. Lo baciavo ma nel mentre pensavo ad un altro ragazzo. La situazione stava degenerando e dentro di me era come se vi fosse stata una lotta greco romana di sentimenti.

*****

Era trascorsa una settimana dalla festa, più il tempo scorreva più Lio mi piaceva. Non potevo farci nulla e dovevo sopportare il fatto che lui si frequentasse con il mondo intero. Avevo ancora sentito Marco ed eravamo usciti insieme due volte, e proprio per questo Lio ne aveva fatto una strage. Che cosa gli importava?Io ero libera, seppur lui mi piacesse, e potevo uscire con chi volevo. Non avevo bisogno che lui scegliesse i ragazzi per me, anzi, poteva scegliere direttamente se stesso per me. Questo era ciò che pensava la parte razionale di me, mentre il cuore esprimeva tutta la gelosia presente nel mio corpo e affermava che a lui importasse di me. Era tanto difficile per lui chiedermi di uscire se gli interessavo?

Il nostro amore impossibile (INAI's series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora