Capitolo 27 - Magnifico
Trascorsi una buona quindicina di minuti nella doccia perché necessitavo di relax. Con calma mi infilai una t-shirt e dei leggings neri e mi asciugai i capelli. In camera entrai senza sbattere contro lo stipite della porta, per fortuna ero bassa, e trovai Lio con in mano il mio iPod intento a leggere qualcosa. Io non nascondevo nulla, però sono una persona molto riservata su alcuni aspetti e quindi non voglio che la gente mi guardi il telefono o l'iPod. Ribadisco di non nascondere nulla, semplicemente mi sembra che violino la mia privacy.
Stavo per saltargli addosso per toglierli dalle mani il mio dispositivo, ma lui mi anticipò voltandosi «Wow, è fantastica quell'applicazione dove scrivi e leggi storie.». Ah, ecco che cosa stava leggendo. «Wattpad?» suggerii. Il ragazzo annuì posando il dispositivo vicino a lui. Roteai gli occhi al cielo. Salii la scaletta del letto per raggiungerlo e presi l'iPod con la buffa cover del pinguino multicolore che mi aveva regalato mia cugina da un viaggio a Barcellona. «Andiamo sotto, vieni.» proposi. Gli presi la mano e fui seguita da lui nel piano di sotto dove i genitori stavano ancora cucinando.Senza farci notare ci sedemmo sul divano bianco del salotto e ci limitammo a guardare qualcosa in televisione, coccolati dal calore del camino. Era bellissimo: lui mi abbracciava da dietro, mi accarezzava i capelli, lo scenario attorno a noi. Non avrei mai pensato di trascorrere delle giornate in questo posto magico in compagnia di Lio Romeo, nonché mio 'ragazzo'.
Cercai di girarmi verso di lui, ma in tempo zero scivolai giù dal divano e mi ritrovai con il sedere sul pavimento di legno. Io e Lio soffocammo una risata per non farci sentire dagli adulti. Mi aiutò a risalire sul divano e appena salita mi strinse a sé, infiniti secondi a guardarci negli occhi, con le fronti appoggiate e i nasi che si sfioravano. «Non ci vedranno.»sussurrai soffiando sulle sue labbra. Questa volta ero stata io a prendere l'iniziativa.
Il buio della stanza ci avrebbe aiutati. Alzai di più il volume del televisore e mi fiondai sulle sue labbra morbide. Erano una droga a cui non riuscivo a non dipendere, era impossibile non resistergli. Infilò una mano sotto alla mia maglietta e mi accarezzò il fianco facendomi nascere mille brividi in tutto il corpo.
Brividi mai provati con altri ragazzi, solo ed esclusivamente con lui.*****
«A tavola ragazzi.» ci avvisò Filippo dal corridoio.
L'intero pomeriggio era passato abbastanza in fretta tra compiti e merende sostanziose. Avevo costretto Lio a svolgere qualche compito se no sarebbe giunto a fine vacanze senza aver aperto libro. Io, personalmente, non volevo trovarmi all'ultimo con una pila di compiti non svolti. Ci eravamo poi presi una bella pausa rilassandoci davanti alla televisione. Ci alzammo dal divano con poca voglia e andammo in cucina, in cui tutti erano già seduti a tavola con la loro porzione di albese con rucola e grana sul piatto. Ci sedemmo sulla panca vicino alla porta finestra e sorrisi a Lio. Stavo morendo di fame e non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto ai denti, sia Lio sia lo studio rubavano tutte le mie energie. «Buon appetito.» disse Iris sorridendo. «Buon appetito.» rispondemmo tutti all'unisono.
Prima di sparecchiare chiacchierammo un po' riguardo il lavoro, la scuola e il gruppo di amici. Sapevano ormai che facevamo parte dello stesso gruppo di amici e che quindi ci frequentavamo spesso. Che cosa stavano tramando? Mi era parso di vedere qualche sorrisetto furbo e di intendere delle allusioni strane.
Mi alzai da tavola con il consenso di tutti e anche Lio mi seguì, come un'ombra. Ci accomodammo sul divano come prima e lui mi avvolse con la coperta calda. Mi chiedevo effettivamente come non facessero i genitori a non sospettare nulla. Era un mistero per me. Cercai qualcosa alla televisione e su Fox trovai in ripetizione due puntate di The Walking Dead. «Che puntate sono?» chiese Lio curioso. «Penso le prime due della prima stagione.»risposi. «Fico.»
La prima puntata terminò e tra una pubblicità e l'altra Iris sbucò dalla cucina con due tazze fumanti in mano. Cioccolata calda con panna montata per me e senza per Lio. Rimasi inebriata dal profumo delizioso che fuoriusciva dalle due tazze, mi fece salire subito l'acquolina in bocca. «Tenete ragazzi, ne abbiamo fatta un po' e ve ne abbiamo portata una piccola parte.» ci avvisò. Wow, si trattavano bene i nostri cari genitori. Cioccolata calda e briscola.M«Grazie mille.» rispondemmo all'unisono. L'amore per me si trovava in quel momento dentro a quella tazza. Mi sedetti composta sul divano e insieme a Lio assaggiai quel ben di Dio, scatenando le sue risate dopo qualche secondo. «Che c'è?» domandai accigliata.
Lio rideva e io non capivo per quale motivo lo stesse facendo. Si avvicinò a me e mi baciò ravvivandomi indietro una ciocca. Sentii la sua lingua seguire tutto il corso delle mie labbra. Oh, avevo capito. «Avevo panna ovunque, vero?» dissi ridendo e arrossendo. Lui annuì con un sorrisetto strano. «Bel modo di toglierla...» ammiccai facendolo ridere.
Si avvicinò e mi avvolse le spalle con un braccio, appoggiai la testa sul suo petto e osservammo il caminetto e la neve che continuava a scendere ininterrottamente da tutto il pomeriggio. Che bello spettacolo per i miei occhi, e non mi riferivo solo a lui.
«Mettiamo MTV?»proposi dopo il termine della seconda puntata del programma precedente. Annuì e cambiai canale. Partì la canzone 'Dimenticare (Mai)' di Annalisa, una canzone che io amavo ascoltare mille volte e successivamente 'Magnifico' di Fedez.'E gli anni passano e non ci cambiano
Davvero trovi che io sia diverso
Guardami in faccia e i miei occhi parlano
E tu dovresti ascoltarli un po più spesso
Sorridi quando piove
Sei triste quando c'è il sole
Devi smetterla di piangere fuori stagione
Dai proviamo e poi vediamo che succede
Per ogni mia parte che ti vuole c'è un'altra che retrocede
E sapessi quante ne ho visto di scalatrici sociali
Regalano due di picchio aspettando un re di denari
Quante volte ad un "ti amo" hai risposto "no,non posso"
Hai provato dei sentimenti e non ti stanno addosso
Parliamo allo stesso modo ma con due viste differenti
L'amore un punto d'arrivo,una conquista'Tutte canzoni che io amavo ascoltare. Io amavo la musica sotto ogni singolo aspetto, essa mi salvava in qualsiasi situazione. Mi intrigava il fatto che i cantanti con un semplice testo riuscissero a capirti fino in fondo senza realmente conoscerti. Ogni brano apparteneva a un preciso periodo della mia vita e ogni volta che lo riascoltavo provavo le stesse emozioni come se il tempo non fosse passato.
«Noi usciamo.» ci avvisarono i genitori dopo essersi vestiti per non patire il freddo. Volevano fare una vasca in centro con le luci natalizie che rendevano più magica l'atmosfera e la neve delicata. Chiusero le porte di casa a chiave e alla fine rimanemmo solo io e Lio in quella casa. Finalmente soli. «Guardiamo un film?». Era ancora presto e in questo orario era ancora possibile trovare qualche film interessante.
Verso le undici precise i nostri genitori tornarono a casa divertiti dalla passeggiata e si precipitarono nelle rispettive camere per riposarsi. Il giorno successivo era Natale e loro dovevano essere pronti per l'impegnativa giornata.
STAI LEGGENDO
Il nostro amore impossibile (INAI's series)
RomancePrimo libro della serie 'Il nostro amore impossibile'. «Tutto è iniziato ad una festa...un bacio e la persona più insopportabile del mondo. Pochi secondi, istanti che cambiano tutto e che mi hanno fatto perdere in lui. E soprattutto nella pazza vora...