Bathroom

1.1K 37 4
                                    

Vi giuro che ci stavo provando a seguire la conversazione ma non potevo, non quando la mano del mio migliore amico era sulla mia coscia e disegnava dei cerchi invisibili sulla mia pelle. 

"Liz? mi stai ascoltando?" sentì dire da Robin davanti a me. Annuiì risvegliandomi dai miei pensieri. La mia amica mi scrutò e continuò a parlare. Sentì la presa sulla mia coscia farsi sempre più forte e mi girai verso Eddie, non l'avessi mai fatto. I capelli ricci gli ricadevao sulle spalle e la frangetta disordinata gli incorniciava il viso, i grandi occhi erano divertiti mentre mi fissavano, le labbra erano all'insù formando un sorriso perfetto. Si chinò verso di me spostandomi i capelli dall'orecchio, nel farlo la sua mano toccò il mio collo e lasciai un sospiro. "Concentrati, liz" mi sussurrò e nel farlo spostò la mano più in alto, stringendo la pelle della mia coscia che andava a fuoco.
Presi un respiro profondo e cercai di concentrarmi su qualsiasi altra cosa.
Sapeva l'effetto che mi faceva, da mesi la nostra amicizia era diventata ogni giorno più stucchevole. Quando eravamo in giro teneva sempre un braccio appoggiato alle mie spalle stringendo la presa quando qualche ragazzo mi guardava; quando eravamo da soli trovava sempre una scusa per abbracciarmi o per toccarmi in qualunque modo. Non che mi lamentassi, ma tutto questo mi confondeva tremendamente. Avevo iniziato a provare qualcosa in più di una semplice amicizia ma non ho mai pensato che lui potesse ricambiare, ma questi atteggiamenti mi davano un pizzico di speranza. Ma la nostra amicizia era la cosa migliore che mi fosse capitata e un possibile rifiuto da parte sua significherebbe dire addio alla nostra amicizia, e non posso. Non quando lui è l'unica persona che è sempre stata con me.

Mi rattristii con i miei stessi pensieri e mi alzai mormorando un "vado in bagno". Sentì la mano di Eddie lasciare la mia gamba e il suo sguardo seguirmi anche quando uscì dalla stanza e mi chiusi in bagno.
Mi appoggiai al lavandino e presi un respiro profondo, cercando di levarmi dalla testa tutti quei pensieri che da tanto tempo ei insinuavano nella mia testa senza che me ne rendessi conto.
Il rumore della porta che si apriva mi fece girare di scatto. Eddie si richiuse la porta alle spalle e mi venne incontro.
"Che succede?" mi chiese appoggiandosi al lavandino davanti a me. Mi ritrovai tra il suo corpo e la schiena appoggiata al bordo del lavandino.
Scossi la testa guardando in basso.
Si avvicinò a me con la testa poggiandola sulla mia, strisciò la fronte sulla mia, era una cosa che faceva sempre quando capiva che non ero nel migliore dell'umore.  Non riuscì a trattenere una risata e spinsi la fronte sulla sua.
"È per prima? Scusa, non volevo" mi disse. Alzai lo sguardo e inclinai la testa di lato. Sbuffò con un sorriso sulle labbra "E va bene, volevo farlo"
Sorrisi e gli spinsi il viso con la mano, cercò di mordermi la mano ma la levai prima che potesse, cacciando un urletto.
Levò le mani dal lavandino e mi abbracciò stringendomi la vita, posai la testa suo suo petto e gli diedi un morso.
Rise e mi alzò dalla vita facendomi sedere sul lavandino, lo abbracciai nascondendo la faccia nella sua maglietta, respirando il suo profumo.
Mi accarezzò i capelli e, tenendomi dalle guance, mi alzò il viso facendo incontrare i nostri sguardi.
"Ora mi dici che hai? Robin stava venendo a controllare ma mi sono alzato prima che potesse dire qualcosa" mi disse accarezzandomi le guance.
"Non ho niente, sono solo stanca" mentì cercando di abbassare la testa ma le sue mani mi tenevano ferma.
Inclinò la testa aggrottando le sopracciglia. "Stai mentendo e poi hai dormito due ore sulla mia spalla, lo so che non sei stanca".
Sbuffai. "Non sto mentendo" sussurrai.
Si avvicinò di più a me e d'istinto aprì la gambe lasciandogli spazio tra di loro. Eravamo ancora più vicini di prima e il suo profumo mi stordiva completamente. 
Si avvicinò di più a me poggiando la fronte sulla mia, gli strinsi i polsi con le mie mani, mentre lui continuava ad accarezzarmi le guance con i pollici.
Lo guardai negli occhi e mi persi in quello pozzo scuro dove quasi quasi potevo vedere il mio riflesso.
Sospirò "Scusa ma non c'è la faccio più a resistere" disse prima di unire le nostre labbra. Mi ci volle qualche secondo prima di capire veramente quello che stava succedendo e dopo aver riacceso (per quanto poteva essere possibile, MI STAVA FOTTUTAMENTE BACIANDO) il cervello mi spinsi verso di lui, allacciando le braccia intorno al suo collo e approfondendo il bacio. Spostò le mani sulla mia vita e strinse. Lasciai un ansimo e cercai di avere più contatto con lui, sembrò capirlo e mi prese in braccio. Sorrisi sulle sue labbra e allacciai le gambe nella sua vita.
"Smettila di ridere o non posso baciarti" disse sulle mie labbra.
Cercai di smetterla e affondai la mano nei suoi ricci stringendoli alla nuca, lasció un ansimo e mi strinse da sotto le cosce.
Ci staccamo solo per bisogno d'aria e appoggiai la fronte sulla sua.
"Stavo aspettando questo momento da mesi" ammise guardandomi.
Il mio cuore perse un battito.
"Allora perché non l'hai fatto prima?"
"Avevo paura che mi rifiutassi e... e non potevo permettermi di perderti" disse abbassando lo sguardo.
Scesi dalle sue braccia così che il suo sguardo fosse rivolto verso di me.
Gli presi le mani e sorrisi "È l'esatto motivo per cui io non ti ho baciato prima" dissi.
Sorrise e mi prese il viso tra le mani lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Se prima eravamo sempre insieme ora non potrai liberarti di me" disse lasciandomi un bacio a stampo.
Chiusi gli occhi e sorrisi
"Mi sembra una tortura" scherzai.
Sorrise e mi prese in braccio facendomi girare per poi fare unire le nostre labbra un'altra volta.

È cortissimo ma è troppo cute 🫂🫂

Eddie Munson: fake scenariosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora