Mi rigirai tra le mani le chiavi della mia nuova casa, emozionata all'idea di cambiare, di iniziare qualcosa di nuovo, con le possibilità economiche che aveva ricevuto, potevo veramente fare quello che volevo, potevo tornare alla mia vita di prima. Forse anche meglio.
Mentre infilavo la chiave nella serratura, mi ritrovai a pensare che, ciò che avevo sempre sognato, era diventato realtà.
Aprii la porta con calma e osservai ciò che mi circondava, annuendo in maniera impercettibile, approvando ciò che vedevo. Era proprio come me l'ero immaginato, come avevo voluto.
Chi poteva mai pensare che una vecchia vicina di casa si sarebbe rivelata una ricca signora con una tale quantità di soldi da potermi permettere di cambiare vita totalmente.
Avanzai all'interno del salotto e spostai lo sguardo al di fuori della finestra che illuminava la stanza, trovandovi una vista familiare.
Peccato che, quella stessa signora, era diventata più che una vicina di casa, e aveva cambiato i miei sogni.
Spostai la mia attenzione sulla foto incorniciata che era ancora appesa al muro dove era sempre stata. Una giovane Lina sulla spiaggia mi restituì un sorriso felice, accanto a lei, una coppia innamorata con la stessa ragazza dell'immagine precedente, ricordava quanto amore quella casa avesse ospitato.
Un amore che non si era mai affievolito, che aveva regalato tanti momenti di gioia, sicuramente qualche momento di tristezza, ma che aveva superato ogni cosa, persino la morte.
Avevo deciso di tenere l'appartamento di Lina, avevo deciso di trasferirmi in quella casa, proprio come Lina aveva fatto, nonostante tutti i suoi soldi. Avevo imparato che non derivava da loro la felicità, ma dai luoghi che ci facevano sentire bene. E dalle persone che ci circolavano.
Due braccia apparvero alle mie spalle e si chiusero davanti a me, avvolgendomi in un abbraccio caldo, mentre la voce profonda di Guido raggiungeva il mio orecchio: "Casa nostra"
Un sorriso spuntò sulle mie labbra, mentre la mia concentrazione si spostava sulle altre due foto appese accanto a quelle di Lina, una ritraeva me e lei alla sua festa, mentre nell'altra c'ero io con Guido, sdraiati sul letto, scompigliati ma felici.
Avevo deciso di lasciare la disposizione delle stanze come erano sempre state, ma alcuni mobili e alcuni oggetti erano logori e un po' antichi, così avevo pensato di rimodernarli, in maniera tale da dare un tocco personale a quella casa, che era ancora di Lina, ma stava diventando anche un po' mia.
"Fai attenzione con quel muro!" esclamò una voce maschile, che giungeva dal pianerottolo.
"È colpa tua che non riesci a spostarti con maggiore velocità" ribatté un'altra voce, dalla stessa distanza.
"Scusate" Federica apparve sulla porta con uno scatolone tra le mani "dove vanno queste cose?"
Mi voltai verso di lei e le mostrai un sorriso riconoscente, subito dopo le indicai la porta della cucina, dove lei scomparve poco dopo.
"Inclina il piano, altrimenti non passiamo per la porta" stava dicendo Nicola che intanto era arrivato all'ingresso trasportando qualcosa di più ingombrante.
"Non è così facile come sembra" gli rispose di rimando Lorenzo, sorreggendo dall'altra parte un tavolino dalle gambe corte.
"Vic" esclamò poi Nicola, girando la testa verso la mia direzione "dimmi che questo va qua in salotto"
Mi lascia sfuggire una risata, notando la sua espressione supplichevole, così mi affrettai a rispondere: "Sì, questo va messo davanti al divano"
"Non aiutarci troppo, Guido" lo sgridò Lorenzo, passando di fianco al ragazzo che osservava la fatica che stavano facendo i due amici.
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Scegli un biscotto della fortuna
RomanceAvete mai mangiato un biscotto della fortuna? Che frase avete trovato al suo interno? Victoria non ne aveva mai mangiato uno e anche se l'avesse fatto, avrebbe considerato la frase al suo interno come una stupida banalità. Nella sua vita ciò che c...