Sono passate solo poche ore da quando quell'uomo maleducato mi ha rinchiusa in questa stanza. Che poi non mi ricordo neanche come si chiama, hanno tutti dei nomi strani qui, impronunciabili. Laccio un occhiata alla mia bambina che sta dormendo tranquilla sul letto circonda da cuscini, che al tatto sono morbidi e setosi.
Mi guardo intorno e osservo la stanza dove sono stata rinchiusa. E molto grande e spaziosa, le pareti sono nere con le sfumature grigie. Sul soffitto che un lampadario di cristallo. Al centro c'è un grande letto a baldacchino con le coperte bianche, nere e grigie. I mobili sono di un nero ludico con sopra due abat jour. C'è anche una porta bianca, che una volta aperta si rivela essere l'entrata del bagno. Anch'esso di colore nero e grigio. Ci sono i sanitari, ovviamente, il lavabo con un specchio grande rotondo, un box doccia grande con le ante di vetro e una vasca idromassaggio rotonda di marmo bianco e una catena di luci illuminano la stanza. Esco e mi avvicino a quelle porte che sono scorrevoli, le apro ed entro, rimango sbalordita, si rivela essere una cabina armadio, e piena zeppa di vestiti.. ma non e la grandezza a sbalordirmi ma il fatto è che i vestiti presenti qui dentro, sono tutti maschili e il profumo che si sente qui dentro io l'ho già sentito, biancospino e tabacco.
Questa.
E la stanza del mio rapinatore.
Dimitriy.
Ci sono infinite camicie nere e grigie e pochissimi bianche. Le giacche sono tutte scure, pantaloni eleganti, cravatte, jeans, magliette, tute, boxer, calzini, orologi di valore, tanti gemelli per i polsi, scarpe eleganti ma anche sportive e su una mensola una lunga fila di profumi maschili. Ne prendo uno e ne annuso la fragranza.
Sauvage.
Buono.
Ammetto che ha gusto.
Dimitriy:Ti piace proprio ficcanasare eh ragazzina!
Mi volto di scatto verso quella voce fredda e acuta. Ero così concentrata su quello che stavo facendo che non l'ho sentito entrare. E appoggiato allo stipide della porta che mi osservava mentre ha un ghigno stampato sul volto.
Un ghigno che mi dà sui nervi.
Io gli stamperei un bel cinque di mano, così forte da lasciarci l'impronta.
Dimitriy:Vedo anche che la mocciosetta appiccicosa ha occupato il mio letto
Mocciosetta.. appiccicosa.
Come osa.
- Sciacquati la bocca prima di parlare di mia figlia, e po' ha un nome.. ed e Rose non è una mocciosetta appiccicosa.. ha solo due mesi ed e troppo piccola per capire che si sta affezionando ad un essere disgustoso come te -
Dimitriy:Per me e una mocciosetta appiccicosa, tienila lontana da me se non vuoi che si faccia del male
- Non oseresti -
Dimitriy:Dici? Vuoi che te lo dimostro?
Si volta e torna in stanza.
La paura e il terrore che possa fargli del male si espande per tutto il corpo. Rimetto a posto il profumo e corro dentro la stanza. Arrivo in tempo prima che sentissi un click.
Mi si blocca il respiro quando lo vedo che sta puntando la sua pistola contro la mia bambina. Ho sentito proprio il mio cuore smettere di battere.
- NO, no.. ti prego non farlo.. non fargli del male.. abbassa l'arma -
Dimitriy:Mi stai dando per la seconda volta degli ordini ragazzina, questo tuo atteggiamento mi sta portando a premere il grilletto
- FERMO -
STAI LEGGENDO
The Rose Of Life (Mafia Romance)
RomansaPassion Baker. Età 20 anni. Una ragazza americana.. forte, determinata, timida, solare, affettuosa e gentile. Rinnegata e scacciata di casa dai genitori. Vive da sola in un piccolo appartamento in periferia, a Chicago. Lavora come commessa in un pub...