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"Ally mi passi il sale?" Erano a cena a mangiare noodles ordinati da un ristorante lì vicino. "È proprio vicino a te, Klaus." Alzò gli occhi al cielo. "Si ma questo ha la boccettina nera, io voglio quella trasparente." Arianna lo osservò mettere il sale.

Spero ti entri tutto quanto nel naso.

"Anche io voglio il sale." Si rivolse al ragazzo. "Quello nero." Disse arricciando il naso.

Klaus la guardò come se l'avesse appena insultato e glielo passò. "Come il tuo cuore." Sussurò sperando di non farsi sentire. Ma fallì quindi si beccò un'occhiataccia.

La tavola era piuttosto silenziosa. Stavano organizzando meglio il piano per poter prendere qualcosa a qualcuno. Arianna non ascoltò molto dopo che le avevano detto che anche lei avrebbe dovuto aiutare. Il suo compito era quello di distrarre l'uomo in modo che Cinque, Diego e Viktor potessero entrare in casa e rubare l'oggetto.

Mentre pensava a come avrebbe fatto sentì qualcosa di caldo nel ginocchio, all'altezza della fine del vestitino che indossava. Guardò male Cinque seduto accanto a lei con fare innocente.

"Ari capito tutto?" Sentiva la mano scivolare sotto al tessuto e salire fino alla coscia. "S-si Diego..." la sua voce tremava. Sentì l'eccitazione salire al suo limite quando un dito si poggiò sulla sua intimità.

Si concentrò sulle dita di Cinque che adesso facevano movimenti circolari nel suo clitoride. Abbassò la testa per remprimere qualche gemito.

"Quindi?" Le chiese Luther. Arianna guardò Diego e capì che stava aspettando una risposta.

Le dita di Cinque non davano segno di fermarsi e il panico le bloccò le vie respiratorie per un attimo. "Si." Diego guardò Luther con le sopracciglia inarcate.

"Ti ho chiesto se fossi un alieno."
"Cosa?" Disse provando a prendere più aria che poteva quando sentì un dito muoversi dentro di lei. Luther rise. "Ari passami il vino."

"Ah." Le sue guancie lasciarono ufficialmente il loro colore naturale. "Tieni." Glielo passò e sentì Cinque cammuffare le risate bevendo un sorso di vino.

Stronzo, spero ti affoghi.

Si alzò di scatto facendo uscire le dita da dentro di lei e guardò Cinque. "Sto poco bene." Disse mentre lo vedeva ripulirsi la mano bagnata dai suoi umori. "Mi accompagni?"

Pensò di aver esegarato, pensò che fosse stato troppo per lei ma smise di crederlo nell'esatto momento in cui entrarono in stanza.

Lo tirò per la cravatta e lo baciò con foga. Le sue mani si spostarono sui fianchi che sbatterono contro il suo inguine.

"Ti voglio. Ti voglio adesso." I loro occhi si incastrarono e Arianna si sforzò nel mostrarsi più convinta possibile. "Voglio te Cinque."

La avvicinò dalla cute e la trascinò nel letto. Si mise in mezzo alle sue gambe e cominciò a baciarle l'addome.

"Farà male?" Chiese una volta vicini, nudi uno di fronte all'altro. "Forse un po'."

"Se hai cambiato idea-" Quasi le venne da ridere. Era sicura che concedersi a lui fosse l'unica cosa con un senso che avrebbe mai fatto in vita sua. Si fidava, c'era chimica e pensò che probabilmente in passato l'avevano già fatto.

"Zitto." Lo baciò e lui entrò. Si tratteneva, era all'apice del suo auto controllo. "Posso muovermi?" Le chiese in una supplica e lo fece.

Si sentì in paradiso. Le sue mani che si reggevano a lei per le spinte le davano sicurezza. "P-più veloce." Voleva di più. Se possibile. Voleva la sua anima, il suo cuore. Le sue mani ovunque.

Le posò un bacio sulla testa e si distese accanto a lei. "Cazzo."

"È stato-" venne preceduto. "Spettacolare"

"Vieni." Si poggiò sul suo petto e cadde nella braccia si Morfeo. Era come se tutto il peso del dolore fosse stato spazzato via. Si sentiva leggere e serena. Credette che avrebbe potuto toccare il cielo se solo l'avesse voluto.

Tastò il letto di fianco a lei. "Sono qui amore." Si sedette sul letto e le lasciò un bacio fra i capelli.
"Dio se sei bella" Il dormiveglia le impedì di sentire quelle parole ma una parte di lei le custodì per sempre nel suo cuore.

Le accarezzò i capelli cercando di svegliarla. "Andiamo a fare un bagno."
"Mhmm."
"Siamo stanchi e sudati, ci farà bene."
"D'accordo."

Trovò le forze si alzarsi dalla voglia di vedere come si sarebbe comportato Cinque. Entrarono in bagno e notò la vasca già piena con delle candele accese accanto.

Sorrise e gli lasciò un tenero bacio nella guancia.

Entrò e si sedette nel bordo guardando Cinque che la guardava. "Sei un'opera d'arte."

La raggiunse e si mise davanti a lei girato di spalle. Gli pulì la schiena esattamente come farebbe una mamma col suo bambino.

Immerse il dito nell'acqua e lo poggiò sulla sua pelle iniziando delicatamente ad incidere delle lettere. Le sue labbra si muovevano pronunciando ciò che scriveva senza emettere alcun suono.

Remember i will always love you.

Lasciò scivolare il dito mentre i suoi occhi si incrociarono con il verde più bello che avesse mai visto.

Non seppe perché scrisse quelle cose. Provava dei forti sentimenti verso di lei ma nulla che riuscisse a comprendere. Sapeva solo che qualsiasi posto sarebbe stato accogliente se ci fosse stato lui accanto a lei.

Pensò a Matt ma quel pensiero le abbandonò presto la testa. Alcuni errori sono troppo belli.

Si lavarono a vicena e Arianna si chiese se dovesse sentirsi a disagio perché non lo era per niente.

Adesso le posizioni erano invertite. Si poggiò nel suo petto sbadigliando mentre lui giocherellava con le punte dei suoi capelli. "Vorrei stare così con te per sempre..." Gli disse mettendosi più comoda. Il sonno prese possesso di lei e iniziò a blaterare.

"Chiusa in una bolla,solo noi due." Emise una risatina.Non rispondeva più delle sue azione ormai. "Soffocheresti." Girò la testa e incastrò gli occhi nei suoi. "Respirerei dalle tue labbra allora."

In the end It's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora