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Ritornò a casa, o almeno quello che lo era diventata. Ad accoglierla fu un silenzio assordante che le fece venire la pelle d'oca. Aveva una sensazione terribile. "Cinque?" Sussurò. "C'è qualcuno?" Continuava ad avanzare cauta con le braccia conserte a proteggerla dal freddo. "Ari." Una voce spezzata la chiamò. "Allison, cosa succede?" Prese un forte respiro come a prepararsi. "È stato colpito."

È
Stato
Colpito.
Non dovette neanche chiedere a chi si riferisse.
"È in camera." Il volto di Arianna si illuminò per un istante per spegnersi in quello dopo. "No, Ari, è privo di sensi."

È
Privo
Di sensi.
È
Stato
Colpito.
E lei dov'era? Dov'era? Si chiese. Quando stavolta era lui ad aver bisogno di lei.
Non c'era.

Le sue gambe si mossero in automatico e iniziarono a prendere velocità. Trovò la porta già aperta con i fratelli di Cinque vicino al suo letto.
"Cosa è successo?" Chiese in tono duro. Non rispose nessuno. "Qualcuno può dirmi cosa cazzo è successo?!" Avanzò Klaus. "Gli hanno sparato." Si avvinò velocemente a lui. "Chi?Klaus voglio il nome."

"Tuo padre."
"Cosa?" Chiese con un filo di voce. "P-perché avrebbe dovuto farlo?"
"Non lo sappiamo."Si intromise Diego. "Vi lasciamo soli." Le posò un bacio sulla testa prima di seguire gli altri ed uscire dalla stanza.

Raggiunse il letto dove posava Cinque e pensò a quanto di loro si era persa. Chissà quanti bei momenti avevano passato, gli stessi che aveva dimenticato per ragioni a lei sconosciute. Meritava di sapere la verità, ma non la voleva. Avrebbe fatto troppo male.

È il passato, non ritorna. Poggiò una mano fra le sue, forse per impulso, forse per risentire quel contatto. Ma perché? Perché era successo? E quando? Se non fosse andata a bruciare dell'erba. Pensò. Magari starebbe bene, magari c'era lei al suo posto come doveva essere.

"A-ari." Un voce debole la fece sussultare. "Cinque." Il suo cuore si tinse di speranza. "Come stai?" Cinque provò a mettersi seduto ma venne fermato da un giramento di testa, così Arianna gli ordinò di star fermo. "Il cassetto." Riuscì a spifferare. "Aprilo." Si sporse quindi verso tale e un'onda di brividi la investì. Il suo libro era lì.

Ricordò immediatamente perché glielo avesse dato e perché avesse avuto così tanta paura nel farlo. Quel libro era sporco, marcio, irrimediabilmente andato. Era lei. C'era se stessa dentro quel libro dalla copertina rosata. Parlava dei tagli. Il suo incubo. La cosa che amava ma che collaborava anche nella sua distruzione. La sua paura era ovvia, non voleva che Cinque prendesse le sue orme, commettesse i suoi stessi sbagli.

"L'hai ancora." Riuscì a dirgli mentre le lacrime prendeva il sopravvento. "Era ovvio." Le strinse la mano. "Non riuscirò a passare la notte, lo sai vero?" Sentì l'esatto momento in cui il suo cuore si spezzò. "Ti spiegheranno meglio gli altri della situazione della quale avrei tanto voluto parlarti io. È una simulazione, Ari. C'è questa donna che ci vuole fuori e-e ti ha cancellato la memoria. Capirai tutto dopo."

Arianna non sapeva a cosa pensare. Era tutto così strano e impossibile. "Dovrete svegliarvi senza di me."

"Non capisco."
"Lo farai."

La guardò secondi interminabili. I suoi occhi brillavano come se morire avendo lei come sua ultima vista fosse stata l'unica cosa per la quale aveva combattuto tanto.

"Dimmi qualcosa che non so." Sembrava stupida come richiesta in una situazione del genere, e forse lo era, ma era importante per lei. E non sapeva neanche il perché. "I Poppy. Sono i miei biscotti prefereti." Sforzò le palpebre per aprirsi un altro po', le pregò di farlo. Aveva bisogno di riguardarla. "Sceglili." Arianna non capì quella frase ma non gli chiese ulteriori informazioni. "Gli altri ti confermeranno quanto mi piacciono. Me ne è caduto uno prima che perdessi i sensi, fuori dalla finestra. Prendilo."

Passarono minuti infiniti prima che Cinque riprendesse parola.

"Sei la mia luna, piccola Ari."

Lo pensava anche lui.

Lo
Pensava
Anche
Lui.

Come aveva detto, non passò la notte. Le sue forze lo abbandonarono lasciando stretta la presa nella mano della ragazza per la quale avrebbe fatto di tutto. Per la quale aveva fatto di tutto.

La mattina seguente si ricordò della richiesta bizzarra che le aveva fatto, così si affrettò a scendere e a prendere quel biscotto. Pensò che se l'avesse trovato l'avrebbe anche mangiato sperando, in qualche modo, di risentire Cinque toccarla, di nuovo, un ultima volta.

Voltò l'angolo e, quando si assicurò di essere sotto la finestra, abbassò lo sguardo alla ricerca del biscotto. Fu li che vide una piccola bambina che lo stava mangiando. "Cosa ci fai tu qui?"

Il resto fu abbastanza veloce ma comunque interminabile per Arianna che voleva solamente tornare a casa. Scoprì che la piccola bambina era scappata dal suo orfanotrofio e dovette riportarla lì scoprendo poi che non aveva ancora neanche un nome. "Troverai qualcuno che ti ama." Le disse prima di lasciarla lì.

NON È L'ULTIMO CAPITOLO.

In the end It's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora