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"Mi hanno piantato dentro così
tanti coltelli che quando
mi
regalano un fiore all'inizio non
capisco neanche cos'è.
Ci vuole tempo."

~Charles Bukowski.

"Ehm, io vado a fare una doccia."Cominciò a parlare lui appena arrivati a casa.Non ricevendo una risposta decise di incamminarsi verso il bagno.Non sapeva dove fosse ma non le avrebbe rivolto la parola neanche sotto tortuta visto il suo irritante silenzio.

Dopo il bacio, anzi i baci, avevano ripreso a camminare pensierosi come se nulla fosse e ora erano investiti da una nuba di imbarazzo.

Arianna non riusciva più a respirare. Si domandava il perché di tutte quelle emozioni, tutti quei sentimenti. Lei non li capiva e andava in panico ogni volta che ne provava di troppi.
Entrò nella sua stanza e prese dell'alcol nascosto. Iniziò a bere, non riusciva più ad avere il controllo e quindi si lasciò andare.
Bevve fino a cadere inerme sul pavimento con ancora la bottiglia stretta su una mano.

Non seppe quanto tempo passò fino a quando non sentì la voce di Cinque farsi spazio tra tutta la sua confusione interiore.

"Sono venti minuti che ti cerco-"Si bloccò davanti a quella vista spaventosa."Cosa cazzo è successo?" Si chinò prendedola fra le sue braccia.
"Arianna che cazzo hai fatto?" La sua però fu più una domanda retorica. Capendo la situazione la prese in braccio e la portò in bagno. Entrò in doccia e aprì l'acqua sapendo che era un metodo efficace contro la sbornia.

"Che cosa hai fatto?" Sussurrò parlando a sè stesso.

Dopo spense l'acqua e si accasciò per terra con ancora la ragazza fra le braccia che stava iniziando a prendere conoscenza.

Il sangue le colava nelle coscie tracciando diversi sentieri. Sembravano più dei rami secchi di un albero senza vita.

"C-cinque"
"Si, piccola sono qui." Si affrettò a rassicurarla.
"Sai dirmi cosa è successo?"Continuò lui.

"Mi sono destabilizzata."
"Perché?"
"Tutto troppo per me." Ammise lasciando Cinque confuso.
"Da quanto va avanti questa storia?" Chiese capendo che non era il suo primo attacco di panico che sfogava con alcolici.
"Da troppo" Arianna si sforzava a dare delle risposte concrete in quel suo momento di casino.

"Te ne sei pentita?" Chiese riferendosi a quello che era successo fra loro. Aveva bisogno di capire se fosse stato l'inizio di qualcosa o la completa distruzione.
"Tu te ne sei pentito?"
"No, lo rifarei miliardi di volte anche a costo di finire all'inferno."Ammise così di provare qualcosa per lei.

Arianna prese controllo di sè e si alzò velocemente allontanandosi da lui.

"Lo faresti per davvero?" Chiese nervosa mentre faceva avanti e indietro per il bagno lasciando le sue impronte sul pavimento in marmo lucido.

"Dipende" rispose cercando di nascondere tutta l'ansia che quella situazione gli aveva provocato.

"Dipende da cosa?"domandò fermandosi sui suoi passi.

"Se ti è piaciuto quello che hai sentito o meno."Provò ancora una volta a risultare sicuro.

"Se non mi fosse piaciuto?" Disse mordicchiandosi le unghie.

"Allora faremo finta che questo non sia mai accaduto."
"E se mi fosse piaciuto?"
"Allora intendevo ogni parola che ho detto."

Arianna lo fissò negli occhi per poi scappare via dalla stanza mentre Cinque la seguiva.
Entrò nella sua camera e ricominciò a camminatre avanti e indietro.
Cinque non capiva cosa le stesse succedendo, voleva davvero sapere a cosa stesse pensando anche se la paura di sentire i suoi pensieri lo stava mangiando vivo.

"Perché?"Domandò lei non aspettandosi una risposta.

"Devi stare lontano da quelli come me lo capisci?"Quasi gli urlò contro mentre lo sfrattonava ad ogni frase.

"Va via. È meglio per te." Lo ammonì.
"No."

"Va via da qui."
Fu allora che Cinque le prese i polsi impedendole di colpirlo ancora.

"Non lo farò, ho capito fin da subito che tipo di ragazza fossi, una dalla quale state alla larga, una troppo incasinata ma non lo farò, ti voglio."

A quel punto la spinse contro il materasso mettendosi a cavalcioni su di lei.

"Non sai in che casino ti stai cacciando." Lo avvertì lei.

"Lascia che me ne prenda cura, di questo casino. Perché se lo merita."

Dopo secondi infiniti passato a guardarsi Cinque riprese la parola.Dovette reprime ogni istinto di prenderla proprio lì, con l'adrenalina provocata dal pensiero che il suo ragazzo potesse entrare da un momento all"altro, ma non voleva spaventarla.

"Vieni, adesso ci asciughiamo e ci cambiamo okay?" Parlò sperando che Arianna non si rifiutasse.

"Lascia che mi prendi cura di te."
Le lasciò un bacio sul naso prima di aiutarla ad alzarsi per dirigersi nuovamente in bagno dopo aver preso una t-shirt lunga e un paio di mutandine nere cercando di ingnorare l'imbarazzo facendo queste azioni con la consapevolezza che Arianna stava li a guardare.

Arrivati in bagno le mise un asciugamano intorno.

"Adesso ti tolgo la maglietta, va bene? Non guarderò lascerò l'asciugamo così che tua sia sempre coperta."

Le tolse anche l'intimo e l'asciugò con lo stesso asciugamano per poi metterle la maglietta e le mutandine.

Dopodiché si allontanò ma venne fermato dalla presa di Arianna sul suo polso.
"Non andartene."
"Non lo farò.Prendo solo il phon e arrivo, ti asciugo i capelli."
-

In the end It's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora