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E così successe. Arianna ebbe degli incubi e Cinque era sempre pronto per svegliarla.

"Non riesco, non riesco Cinque." Singhiozzava. "Non posso sopportarlo." Riuscì a dire fra le lacrime. "Tranquilla, ci sono." Continuò ad abbracciarla fino a quando non si calmò.

"Cosa sogni?" Iniziò cauto. "I-io non voglio parlarne." Voltò la testa per non incrociare i suoi occhi.

"Voglio solo sapere cos'è che ti turba tanto. C'è qualcun-" Voleva sapere se sognasse qualcosa o qualcuno o se sentiva solo delle parole, doveva capire cosa la mettesse così tanto sotto pressione.
"No." Sospirò. "Piove, piove tanto e-e mi confonde."
"Non arrabbiarti con la pioggia. Semplicemente non sa cadere verso l'alto."
Arianna lo guardò fisso negli occhi.
"Shakespeare."
Cinque sorrise abbassando la testa.
"Nabokov."
"Ah."
Si distese e fissò il soffito cercando di calmare le acque per distrarre la ragazza di fianco a lui.
"Fu un poeta russo." Cominciò. "Figlio di un noto politico e della figlia di una nobile famiglia russa." Arianna seguì i suoi movimenti e si distese. "In famiglia parlavano fluentemente sia il francese che l'inglese che il russo ovviamente. Ma Vladmir, più in là, decise di trasferirsi a Berlino quindi presumo che abbia imparato anche il tedesco apparte le lungue romanze."
Arianno ascoltò attentamente il suono della sua voce, la calmava.
"Lingue romanze?"
"Si, sono tutte le lingue che derivano dal latino."
"Sei informato."
"Odio l'ignoranza."
"L'ignoranza è una brutta bestia. Lo diveva sempre mio pa-" si fermò di colpo e i ricordi la colpirono come lame nel ventre.
"È okay, tranquilla."

Arianna si avvicinò il più possibile a lui fino a poggiarsi sul suo petto e Cinque la strimse a sè, come se qualcuno potesse portargliela via, di nuovo.

FLASHBACK

Era una sera del mese di agosto e a casa di Arianna non tirava bel vento. Le urla si potevano sentire a chilometri di distanza. "Smettila!" Urlò. "Devi smetterla!" Le lacrime le permettevano a stento di respirare. "Va tutto bene, bambina mia. Vai di sopra." Sua mamma era stesa per terra con del sangue gocciolante e probabilmente diverse fratture. "No, ti sta facendo male. Papà smettila ti prego!" Sperava che il rumore della sua voce potesse fermarlo, o forse era solo un modo per sfogare tutta quella rabbia che per troppo tempo aveva accumulato.

"O cosa? Che farai lurida cagna?"
"Chiamerò la polizia."
Un suono gutturale gli uscì dalle labbra.
"E pensi che cambierebbe qualcosa? Che ti aiuterebbero?"
"Si."
"Oh bambina mia, l'ignoranza è un brutta bestia."

________

"Scusami." Arianna si era appena svegliata e la prima cosa che mise a fuoco fu Cinque che leggeva il libro che gli aveva dato. "Non mi hai svegliato tu." Sentiva la testa pesante e il corpo senza energia dovuto alla notta insonnia.

"Cosa sai su di me?"
"Come?"
"Hai detto che ci conosciamo da prima di quanto io possa anche solo immaginare."
"Va bene." Si alzò e le porse una mano. "Andiamo."
"Dove?"
"Troppa curiosità uccide piccola Ari."

"Cinque stiamo camminando da ore."
"In realtà solo da un quarto d'ora ma accetto la tua cognizione del tempo, non ti giudico." Sbuffò sonoramente irritata dall'ironia del ragazzo.
"Non capisco perché siamo in un bosco dimenticato da Dio."
Cinque si fermò un attimo, prese fiato e spostò due piante che intralciavano il percorso. Il panorama che nascondevano era mozzafiato.
"Wow."
C'erano due montagne separate da un piccolo letto di fiume ormai asciutto.
"È questo il posto nel quale ci siamo baciati la prim-"
"Aspetta, aspetta. Noi stavamo insieme?"
"Ti sembra così assurdo?"
"Non fare il permaloso e continua."
"Eravamo venuti qui dopo una cena fatta con la mia famiglia sai per..." Cercò le parole giuste. "...staccare la spina."
"Ho conosciuto la tua famiglia?"
"Quella che ne resta, si."
Cinque si prese un attimo per riflettere.
"Mi stai credendo?"
"Certo, mi sembri un tipo affidabile."
"Non dire stronzate, mi stai prendendo in giro?"
"No Cinque, diciamo che ultimamente c'è qualcosa che non mi torna. È come se ci fosse un periodo-"
"Mancante." Finì la frase al posto suo.
"Si." Sospirò. "Esatto.

In the end It's him and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora