CAPITOLO 6

688 53 17
                                    

Pov. Yoongi

Erano le 7:30 del mattino perciò mi diressi con molta calma a lavoro siccome mi era rimasta una mezz'ora abbondante prima che iniziasse Il mio turno. Le strade della grande metropolitana di Seoul erano affollate, c'erano persone indaffarate intente a raggiungere il proprio posto di lavoro, bambini piccoli che sorridevano al solo pensiero di andare all'asilo e rimanere in compagnia dei loro amichetti e persino ragazzini spensierati che correvano per le vie della città con la paura di essere in ritardo per l'inizio di una nuova giornata scolastica.

Ahimè è bello essere solo uno spettatore ed assistere ad ogni minima cosa che potesse succedere. Sono sempre stato una persona a cui piace osservare ogni movimento esterno tendendo ad isolarmi dalle piccole cose che una persona normale apprezzerebbe. La mia vita è incentrata sul mio lavoro e sui miei pazienti perciò il solo pensiero che mi passa per la mente è concentrarmi sulla loro salute e cercare soluzioni anche dove a malincuore è impossibile che ci siano. Ragion per cui non riesco a prendermi cura di me stesso ed osservo la vita degli altri proseguire mentre io mi trovo sempre nello stesso loop temporaneo. Arrivai giusto in tempo e nel mio ufficio trovai una tazza piena di caffè bollente rigorosamente amara preparata da una delle mie infermiere, Mi-Cha. Dopo aver bevuto quella bevanda rigenerante controllai l'orario sul display del mio cellulare e realizzai che fosse giunto il momento delle mie visite mattutine di routine. Mi incamminai nelle varie stanze fino ad entrare per ultimo in quella del signor Jung.

"Buongiorno signor Jung, come si sente stamattina?" gli chiesi mentre gli stavo controllando i parametri vitali che dovevano essere effettuati ogni mattina.

"Ecco il mio dottore preferito!"

"Non esageri!" risposi sorridendo.

"Non esagero! Oggi sto benissimo e sono molto contento."

"A che cosa è dovuta questa contentezza?"

"Tra poco arriverà mio nipote a farmi visita." Disse euforico.

"Come mai verrà così presto?"

"Lui studia all'università e se non sbaglio dopo ha una lezione da seguire. Quel ragazzo è la mia soddisfazione più grande, non solo studia ma lavora anche all'interno della scuola di ballo dei genitori. Dottore perché non rimane un altro po'? Cosi glielo faccio conoscere."

"Signor Jung non credo di poterlo fare."

"Dai dottore faccia un'eccezione per il suo povero e malato paziente. Sono sicuro che non se ne pentirà, è davvero un bel ragazzo!" disse facendomi l'occhiolino e non riuscì a controllare la mia risata.

"Beh se questo la renderebbe ancora più felice aspetterò insieme a lei l'arrivo di suo nipote. Però adesso riposi, la sveglierò quando arriva. Va bene?".

Il signor Jung acconsentì per poi addormentarsi profondamente.

Soffriva di una grave artrite reumatoide che a causa della sua anzianità la parte strutturale delle sue articolazioni si danneggiò sempre di più.

Ero voltato di spalle alla porta intenzionato a guardare fuori dalla finestra e quel venticello che traspariva da essa era rasserenante e istintivamente chiusi gli occhi. Passarono dieci minuti e quella serenità sparì con l'interruzione da parte del ragazzo che stavamo attendendo. Tutto ciò che sentì fu una voce sprizzante di gioia urlare.

"Nonnooo!"

In quel momento mi girai verso la sua direzione per vedere che quest'ultimo era girato di spalle. Il mio cuore si riscaldò soltanto al vedere quella scena piena di dolcezza. Il nipote stava stritolando in un enorme abbraccio il proprio nonno.

"Finalmente sei arrivato! Ti stavamo aspettando." disse il signor Jung.

"Stavamo? Perché c'è qualcun altro qui?" chiese guardandosi intorno ma non riuscendo ancora a trovarmi.

CHE PASTICCIO, KIM TAEHYUNG! ~TAEKOOK~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora