il dolore ti fotte, è inutile mentire. Eppure, il dolore, è una cosa che accomuna tutti e di cui nessuno riesce a liberarsi, perché è scritto dentro ogni essere umano che anche nella più assurda banalità esso deve provare dolore. È la costante paura di non farcela, di non sentirsi mai abbastanza, per questo ci chiudiamo in noi stessi e pensiamo che nessuno ci accetti, ma in realtà non è così
KRYSTEL'S POV
Mi sono svegliata in un letto diverso dal mio e dall'odore di disinfettante ho intuito fossi in un ospedale. Speravo fosse stato tutto un brutto sogno, ma in realtà non è così e darmi conferma sono stati i segni che ho riportato sulle braccia e sulle cosce. Che schifo.
Il dottore mi finisce di visitare ed entra Rachel, piangendo.
-Ehi Rach, non piangere, non è colpa tua.- le dico accarezzandole i capelli.
-Invece sì, non dovevo lasciarti sola!- continua a singhiozzare.
-Ehi non è assolutamente colpa tua, non potevi saperlo.- sento una terza voce. Jason.
-Ciao Krys, come stai?- mi dice preoccupato.
-Sincera? Un vero schifo. Ho voglia di farmi la doccia e di cancellare questa sera.- gli dico con gli occhi lucidi. Jaxon, dov'è?
-Sei forte. Insieme riusciremo a sconfiggere anche questa, va bene?- mi dice Rachel dandomi un bacio sulla guancia.
-Ti vado a prendere un dolcetto.- mi dice e esce dalla stanza.
-Ehi Jas, che intenzioni hai con lei?- lo richiamo.
-Mi piace. Tanto. Sento che è diversa dalle altre, non so come ma mi sento libero con lei. Ho solo tanto casino da risolvere prima e non voglio trascinarla con me.- dice.
-Non farle del male, ti prego. Lo vedo come la guardi, sento che ti piace molto. Non la far soffrire e andrà tutto apposto.- gli dico sincera.
-Ci vediamo domani piccola Krys.- dice e se ne va.
********
Se ne sono andati tutti. Mamma è venuta già in lacrime e i miei amici sono stati per lui di un'ora con me. Finalmente mi sono relazionata con qualcuno e mamma era molto felice di questo.
Il dottore entra per visitarmi un'ultima volta e io gli chiedo qualcosa che mai mi sarei aspettata di poter dire:-Dottore, può chiamare Jaxon Davis?- dico mentre mi fa seguire una lucina con gli occhi.
-Certo.- si dilegua e se ne va.
Aspetto per più di un'ora, ma di lui nemmeno la traccia, perciò decido di addormentarmi.
Sono in fase di dormiveglia, quando sento il suo profumo espandersi per tutta la stanza. È qui, è davvero qui. Faccio finta di dormire, mentre lui si siede sulla sedia vicino al mio letto. Mi sta mettendo qualcosa sul comodino, me lo sento. Dall'odore forte, sembrano delle rose, ma non posso aprire gli occhi per accettarmene.
Mi accarezza dolcemente la guancia e subito il calore delle sue mani mi fa dimenticare la ruvidezza di quelle di Mike. Mi sale un conato di vomito al ricordo, ma rimango immobile.
-Piccola rompicoglioni. Come stai? Ho avuto un incontro di box stasera sai, e indovina un po'? Ho vinto. Finalmente un piccolo problema della mia vita se n'è andato stasera, ma penso di averne un altro ora:uccidere chi ti ha ridotta in questo stato. Credimi, lo troverò e lo sbatterò in prigione a marcire per sempre.- mi continua ad accarezzare la guancia.
-Sai, credevo che nessuno sarebbe stato in grado di capirmi, ma tu, una settimana fa, mi hai dimostrato il contrario. Vuoi aiutarmi e io te ne sono grato per questo, ma non ci riesco, perché ogni volta che mi avvicino ho una voce passata che mi dice che faccio pena, che non sono nulla, che sono uno sbaglio. Io non posso averti accanto. Non così, mi capisci?- dice quasi con voce rotta.
Gli afferro la mano.
-Tu non sei così. Non permettere a quella voce di averla vinta su di te. Non farlo mai, capito? Io non mi arrendo. Ti aiuterò a combattere, che tu lo voglia oppure no. Io ci sarò se tu vorrai farti capire.- gli dico aprendo gli occhi. Mi ha portato delle rose.
-Quando avevo circa 12 anni, una sera, mia madre rientrò a casa. Io non sapevo cosa stesse per accadere, perché lei era tranquillamente in salotto a stirare i miei vestiti di scuola. Stavo guardando la televisione e per sbaglio feci cadere il bicchiere di acqua a terra, perché mi ero spaventato da un rumore improvviso della TV. Mia mamma si avvicinò con passo svelto verso di me e mi tirò uno schiaffo così forte da farmi uscire il sangue.- si blocca.
-Continua, ti ascolto.- lo tranquillizzo.
-Mi prese con entrambe le mani il viso e mi tirò un morso alle labbra. Il sangue cominciò ad uscire veloce dato il morso forte. Ma lei nonostante ciò non si fermava e mi ripeteva che io facessi schifo, che ero nato per sbaglio e che se ora non poteva fare più quello che faceva una volta era tutta colpa mia. Mi ripeteva che ero insopportabile e che ero un bambino cattivo. Ogni sera, ogni fottuta sera, quando tornava a casa veniva verso di me e trovava sempre una scusa banale per arrabbiarsi e per iniziare a mordermi le labbra. Lo faceva così forte da avermi lasciato le cicatrici. Mio padre non se n'è mai accorto e io beh, io non esistevo più ormai. Mi guardo allo specchio e mi sento uno schifo, capisci?- mi dice con voce spezzata.
-Ed io ora sono incazzato perché non ho mai baciato nessuna, ma vorrei imprimere il tuo sapore sulle labbra e non ricordare il suo ogni maledetta notte.- dice alzando la voce.
-Allora fallo, baciami.- gli dico piangendo. La sua storia è orribile. Ma quante ne ha passate?SPAZIO AUTRICE
Non odiatemi, vi amo🤪❤️
Krys si sta aprendo eh!?
Jax si è rivelato un po', ma non dimentichiamo l'episodio con il ferro da stiro. Non gliel'ha ancora detto, è già tanto se si è aperto ora.
Al prossimo aggiornamento cuoricini 💋🫀
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AS LONG AS ARE YOU THERE
RomanceOgnuno di loro ha delle cicatrici. C'è chi le presenta esteriormente e chi internamente. Ognuno di loro ha sofferto, perciò andare avanti risulta impossibile. Sono tutti il bersaglio del loro passato, ma anche del loro presente e forse del loro fu...