24. 22 dicembre (II parte)

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c'è sempre spazio al mondo,
anche per chi crede di essere rovinato.

JAXON'S POV

Sono seduto su una panchina nel cortile dell'istituto di mio padre, quando quest'ultimo prende parola.
"Sai Jaxon, eri un bambino così affettuoso e ogni giorno mi pento per non essere arrivato prima. Per non averlo capito prima." dice guardando un punto fisso davanti a sé.
"Perché quando l'hai capito, non sei rimasto, mh? Perché hai iniziato a farti? Non era più importante il dolore di tuo figlio o te ne sei sbattuto?" dico rigettando fuori tutta la rabbia che ho nel corpo.
"Credimi figlio mio, ci ho provato ogni giorno della mia esistenza a far tacere le voci nella mia testa che mi dicevano che era tutta colpa mia, che non ti meritavo come figlio e che se solo l'avessi saputo prima non sarebbe mai accaduto tutto questo, ma non ce l'ho fatta." dice quasi con voce rotta.
"Non ce l'ho fatta e farmi a quel tempo era l'unica soluzione per fare tacere la pulce nell'orecchio. Lo so di aver sbagliato e so anche che non otterrò facilmente il tuo perdono perché hai dovuto affrontare tutto quel dolore senza una figura genitoriale accanto. E me ne pento. Ma non posso tornare indietro, perciò dimmi solo che adesso stai bene e magari proverò a sentirmi più felice." continua poi.
"Lo sai papà? Io non ho mai toccato una sigaretta perché vedere te da bambino che rigettavi sul pavimento mi faceva venire la nausea e nonostante questo ho sempre avuto cura di te, a soli quindici anni. Perciò non venirmi a dire che ti sentiresti più felice se ora il stessi bene, perché la verità è che io sto ancora di merda, perché quella lurida puttana continua a presentarsi alle porte della mia testa e le tue immagini mentre eri steso a terra non aiutano sicuramente. Quante volte ho chiamato io l'ambulanza, papà? Perciò non dirmi che tu non ce l'hai potuta fare a quei tempi perché io ho subito, ho sopportato e sto cercando di uscirne da questa merda, con scarsi risultati. Perché io ti ho alzato tutte le maledette notti da quel tappeto fradicio della tua anima e ti ho rimboccato le coperte per poi ritrovarmi la stessa sera nelle stessa identica situazione. Quindi scusami papà, se non sono ancora pronto per farti un tantino felice. Perché la merda che ho in testa non smetterà mai di crescere." dico arrabbiato con me stesso e con la mia vita del cazzo.
"Per fortuna ci sono Jas e Charlotte che mi hanno sempre capito ed è a loro che devo tutto." dico finendo il mio discorso.
Vedo gli occhi lucidi di papà, ma ormai ho subito troppo per farmi scalfire da un'immagine del genere.
"Ti prego figlio mio, trova qualcuno che sappia veramente custodire il tuo cuore." mi dice piangendo.
"Se un giorno accadrà papà, vorrà dire che sarò morto, perché non voglio nessuno accanto. Non voglio rovinare una vita ad una persona con uno come me, con i mostri più grandi del corpo." finisco e dagli occhi lucidi di Charlotte capisco che ha sentito tutto.
"Ed ora se non ti dispiace dovrei andare." dico andando da mia sorella. Va a salutare nostro padre e viene da me.
"Non lasciarti mangiare da quello che hai in testa, fratello. Sento in cuor mio che qualcuno un giorno, saprà come mettere a tacere i tuoi mostri. E non quando sarai ormai vecchio e puzzolente eh!" mi dice ridendo.
"Grazie Charl. Sei tutto ciò che ho." le dico mentre l'abbraccio.
"E ora andiamo su, che un pomeriggio faticoso ci aspetta!" dico mentre saliamo in moto.
Sfreccio via da mio padre e da quella conversazione avuta poco prima. So che tenta in tutti modi di essere migliore, ma per il momento non me la sento. Siamo arrivati a casa e Jason mi accoglie in un abbraccio fraterno.
"Sai che ci sono sempre per te." mi dice soltanto.
"Grazie fratello." dico dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
"Ragazzi avete un'ora di tempo per fare ciò che volte, dopodiché a mangiare!" ci chiama Charlotte. Ho bisogno di sfogare tutta questa frustrazione con del buon sesso perciò chiamo Eleonor, la ragazza che ho conosciuto alla festa e aspetto che risponda.
"Ehi fustone! Era da tanto che non mi chiamavi." mi dice. Dalla festa.
"Eh già. Vengo a casa tua, cinque minuti e sono lì." dico senza ma e senza se.
"Ti aspetto macho." e chiude la chiamata. Che sfigata del cazzo! Dopo tre minuti sono davanti casa sua e in men che non si dica le dico semplicemente:"Fammi entrare e apri le gambe per me." Esegue tutto alla lettera e io non perdo un attimo. Le sfilo la gonna striminzita che porta e gliela abbasso insieme alle mutande. Mi metto da dietro e inizio a caricarla come un toro. Senza sosta le tiro degli schiaffi sulla natica destra e geme rumorosamente.
"Oh Jax!" che gallina.
Faccio sbattere violentemente le natiche al mio bacino e continuo rude.
"Così El, vieni." le dico. Ed eccola che in un attimo sento i suoi liquidi bagnare l'involucro di plastica. Continuo fino quando non raggiungo anche io l'apice del piacere e in un attimo sono fuori da lei.
"Cazzo, macho. Sei una vera bestia!" mi dice tentando di accarezzarmi.
"Grazie per la scappattela Eleonor, ma ora dovrei andare." dico ed esco subito da casa sua.
Mi metto in moto e vado a casa.
"Amico, dove sei stato? Il pranzo è quasi pronto!" mi sgrida Jason.
"Calamati Jas, ero nel bel mezzo di una meravigliosa scappattela. Tu da quanto è che non infili l'uccello in qualche buco?" dico molto elegante".
"Da quando frequento Rachel e no, non sono una fichetta!" si difende subito.
"Non ho detto niente io!" dico alzando le mani a mezz'aria.
"Perché scopi con le altre se si vede lontano un kilometro che vuoi Krys?" mi chiede.
Mi irrigidisco.
"Non è la mia fottuta ragazza e io faccio quello che mi pare. Se voglio scopare lo faccio. E poi, cosa ti fa credere che mi importi così tanto di lei?" chiedo curioso della sua risposta.
"Perché forse ti ha baciato sulle labbra e sul petto? E tu odi tutto questo?" dice sospirando forte.
"È pronto ragazzi!" ci chiama Charlotte.
Amo mia sorella.

SPAZIO AUTRICE
BENE SIGNORI E SIAMO QUA!
NON È ANCORA FINITA PERCIÒ PENSO DI FARE UNA TERZA PARTE. NON ODIATEMI MA IL TUTTO SI COLLEGHERÀ ALLA PRIMA PARTE DELLA FINE DEL CAPITOLO DI KRYS.
CAPIRETE TUTTO QUANDO PUBBLICHERÒ.
Abbiamo conosciuto a grosse linee Charlotte e devo dire che personalmente io la amo già! Voi che dite?
Per il momento vi lascio con una frase di Jas che ha lasciato senza parole il nostro uomo.
E con un dialogo molto importante padre-figlio. Non poteva mancare un'immancabile scena alla Jax🤪🥲😑
Vi aspetto al prossimo aggiornamento!

AS LONG AS ARE YOU THEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora