Jimin's pov
-Joe dammene un'altra bella ghiacciata e un gin per la signorina qui-urlai al barista ormai mio amico, volendo sentire un altro bicchiere di alcool scendere ardente verso il mio stomaco.Amavo la sensazione dell'alcool che entra in contatto con la lingua arrivando allo stomaco in modo veloce e prepotente lasciando un fuoco e una nota amarognola in gola.
-ti ringrazio signor Park-disse la ragazza sopra le mie gambe della quale non ricordavo minimamente il nome. Amber, Chelsea non lo sapevo ma ero sicuro che le sue mani fossero d'oro.
Era tutta la sera che mi era addosso e non aveva fatto altro che eccitarmi toccandomi e baciandomi da ogni parte possibile preparandomi a farsi scopare a mio piacimento.
Ero così. Amavo il sesso.
Spesso mi capitava di pagare ragazze o ragazzi, dipendeva dalla serata, e di scoparmeli senza pietà e senza alcun pudore.
Non mi piaceva legarmi a nessuno a livello sentimentale, preferivo fare così in modo che poi ognuno fosse andato per la sua strada. Senza sentimenti né preoccupazioni.
Mi era capitato più volte di vedere coppie stare insieme per anni e poi lasciarsi di punto in bianco per le ragioni più stupide.
Non volevo finire come loro.
Perché legarsi a qualcuno se potevo fare ciò che volevo senza alcun problema?
-perché non mi fai sentire e vedere quanto mi sei grata?!-le sussurrai sensualmente all'orecchio, mentre la mia mano scorreva lungo la sua coscia.
-venga con me-rispose lei sorridendo per poi alzarsi, afferrandomi la mano e portandomi in quello che credevo fosse il suo camerino.
Non mi opposi, anzi. Approffitai di quel momento per guardare meglio il suo corpo, soprattutto il suo sedere.
Non appena dentro, mi fece cadere sul divano presente nella stanza ghignando per lo sguardo che le riservai.
Ghignai anche io prima di ordinarle di spogliarsi in modo autoritario, continuando a sorseggiare il mio drink.
Lei non esitò nemmeno un momento, iniziando ad ondeggiare i fianchi mentre slacciava i bottoni della sua camicia.
Mi piaceva dava gli ordini in ambito sessuale, ma amavo ancora di più qualcuno di autoritario che ne dava a me.
Forse mi eccitava ancora di più.
Soprattutto se a farlo fosse un ragazzo, mentre mi scopava forte.
Dopo dieci minuti, la ragazza era già a cavalcioni su di me a strusciarsi al mio pene mentre mi riempiva di baci lungo la mascella e il collo.
Ero in paradiso, ma ero anche stufo di giocare.
La presi di peso, facendola sdraiare e mettendomi sopra di lei.
-ora ci divertiamo tesoro-dissi togliendomi i pantaloni e la camicia, pronto a togliere anche i boxer quando però successe qualcosa che me lo impedí.
La porta del suo camerino venne aperta rivelando Joe con un telefono in mano e un'espressione preoccupata sul viso.
Avevo dato ordine che nessuno doveva disturbarmi per nessuna ragione tranne se era vita o morte.
E dalla sua espressione sembrava così.
-scusatemi se vi ho interrotto....ma signor Park c'è un certo Jack al telefono che vuole parlare con lei....dice che è urgentissimo-concluse Joe passandomi il telefono.
Sbuffai alzandomi rimanendo mezzo nudo per poi avvicinarmi a Joe. Presi il telefono e sentii cosa avesse Jack di così importante da dirmi.
Jimin
Jack che succede di così urgente da telefonarmi nel bel mezzo di una cosa importante?Jack
Signorino mi dispiace informarla che suo padre è venuto a mancare un'ora faSilenzio. Feci silenzio. Come si reagisce esattamente a una cosa così?
Jack
Signorino mi sente?Jimin
Si ti sentoJack
Sta bene?Jimin
Credo di sìJack
Il funerale sarà tra due giorniJack
E lei dovrebbe tornare anche per un fatto burocratico e per la lettura del testamento di suo padreJimin
Non so se riuscirò a venireLo dissi di contro voglia. Non morivo dalla voglia di tornare in Corea, anche se a questo punto dovevo.
Mio padre era morto e ora io ero il nuovo proprietario della sua azienda.
Jack
Signorino lo sa anche lei che è importante la sua presenzaJimin
Lo so Jack ma sai anche che tra me e mio padre non scorreva buon sangueJimin
Sono venuto in Giappone appostaJimin
Volevo stargli lontanoJack
Lo so signorinoJack
Spero riesca a venire,in caso contrario inventerò qualcosa per giustificare la sua assenzaSospirai chiudendo gli occhi.
Non volevo tornare. Non volevo. Ma purtroppo dovevo.
Sarei diventato il nuovo capo della sua azienda. Dovevo farlo.
Jimin
Va bene torneròJimin
Partirò con il jet staseraJack
Bene signorinoJack
Farò preparare la sua stanzaJimin
Va bene
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FanfictionJimin è il figlio di un noto Ceo di una grande azienda coreana. Alla morte improvvisa di questo, Jimin erediterà tutto il suo patrimonio e la sua azienda o quasi. Cosa succederà quando scoprirà di avere un fratello di cui non sapeva nulla?