Jimin's pov
Avevo sistemato le cose anche all'azienda di mio padre, ora mia. Almeno per metà.Mi mandava in bestia che dovessi dividere tutto con quella sottospecie di fratello che mi ero ritrovato.
Per fortuna in azienda ero io quello riconosciuto come figlio del capo e tutti mi portavano rispetto. Jungkook neanche lo conoscevano.
Avevo passato tutta la mattina a firmare carte e controllare i dipendenti. Era solo il primo giorno è già non ne potevo più.
Gestire la filiale in Giappone era decisamente più facile e meno impegnativo.
-signorino siamo arrivati- mi disse Jack, il quale parcheggio la macchina davanti alla villa facendomi poi scendere.
-grazie Jack, sei sempre il migliore. Ora vado a sdraiarmi mi scoppia la testa-risposi io affrettandomi a raggiungere la mia stanza in fretta soprattutto perché non volevo incontrare Jungkook.
A pochi metri dalla porta corsi, aprendola e chiudendola di scatto.
Chiusi gli occhi prendendo un respiro profondo prima di riaprirli ritrovandomi davanti qualcosa che non mi aspettavo.
-JEON......FOTTUTO..... JUNGKOOK!!!!!-urlai capendo al volo di chi fosse la colpa di tutti quei gigli nella mia stanza, uscendo in corridoio verso la sua stanza.
Senza esitare ne aspettare spalancai la sua porta pronto a urlargli contro le peggio cose ma le parole mi morirono subito in gola vedendolo come era.
Semi nudo, con un asciugamano intorno alla vita e un altro in mano per asciugarsi i capelli. Goccioline d'acqua che guizzavano sui suoi pettorali e poi su i suoi addominali arrivando a sparire nell'asciugamano in vita.
-hey piaciuti i fiori?-chiese lui come niente fosse continuando ad asciugare i capelli.
Respirai prima di parlare.
-assolutamente no! Ti sembra il caso di riempire la mia stanza di fiori in quel modo? Ora dove cazzo dormo?eh?! Te lo sei chiesto?-dissi avvicinandomi guardandolo interrogativo.
-rilassati, basta spostarli-rispose lui con se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-spostarli. Certo come no. Come cazzo dovrei spostare 100 mila fiori dal mio letto? Col pensiero?-chiesi puntandogli un dito sul petto.
-puoi provare ma non so se ce la farai-rispose lui con ironia, ridendo.
-sei un coglione. Ti odio-dissi voltandomi per andarmene quando mi sentii tirare il polso costringendomi a voltarmi verso di lui che in un attimo mi fu a pochi centimetri dal viso.
Il mio cuore iniziò a battere velocemente, mentre il fiato si faceva corto.
Era sexy semi nudo ma non mi sarei lasciato incantare.
-direi che l'altra sera non mi odiavi, visto come mi chiedevi di scoparti più forte-sussurrò vicino al mio orecchio leccandomi poi il lobo.
Sentii una fitta dritta al mio pene che mi fece irrigidire.
La sua voce roca era sexy, cazzo.
Tornai in me velocemente non volendo che vincesse, spingendolo indietro per poi guardarlo male.
-era prima di conoscere il vero te-dissi guardandolo male.
-se lo dici tu. Sappiamo entrambi che non aspetti altro che ricapiti. Te lo leggo negli occhi-rispose ghignando cercando di avvicinarsi nuovamente ma stavolta non lo permisi.
-sei solo uno stronzo che gioca a fare il playboy. Cresci Jungkook, non tutti cadono ai tuoi piedi-dissi voltandomi verso la porta deciso ad andarmene quando sentii le sue prossime parole che mi fecero impazzire.
-infatti non tutti, ma tu si-disse con aria di sfida, guardandosi un sonoro vaffanculo da me, prima di abbandonare la sua stanza tornando nella mia sbattendone la porta.
Come mi faceva incazzare lui nessuno.

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FanfictionJimin è il figlio di un noto Ceo di una grande azienda coreana. Alla morte improvvisa di questo, Jimin erediterà tutto il suo patrimonio e la sua azienda o quasi. Cosa succederà quando scoprirà di avere un fratello di cui non sapeva nulla?