2. Il fascino dei biondini pallidi

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"Buongiorno, sai dove posso trovare il Dottor Tomlinson?"

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"Buongiorno, sai dove posso trovare il Dottor Tomlinson?"

L'infermiera non l'aveva nemmeno sentito avvicinarsi e fece cadere la cartella clinica che teneva in mano, provocando un rumore di metallo sul pavimento. Si affrettò a chinarsi per raccoglierla con le guance rosse e gli occhi che evitavano di incontrare quelli di Harry.

Harry, dal canto suo, le sorrideva paziente e aspettava. Si sentiva emozionato, come se quello fosse davvero il suo primo giorno di lavoro in assoluto. Indossava uno dei tanti camici tutti uguali che possedeva, con il suo nome cucito a mano sopra al taschino delle biro, e sotto aveva la divisa blu scuro dei chirurghi al Saint Barths che Sun gli aveva fornito. Lo stetoscopio gli ornava il collo come una collana molto ingombrante.

A New York i chirurghi indossavano una divisa diversa, ma il blu non gli dispiaceva: rendeva più scuri i suoi occhi, che sotto al neon degli ospedali di solito diventavano pallidi e biancastri.

L'infermiera, una ragazza giovane e alle prime armi, balbettò un attimo, cercando di non perdere credibilità davanti a Harry. Alla fine, dopo essersi schiarita la gola, fece un cenno con mano tremante. "Dovrebbe essere in pronto, se non sbaglio."

Harry sollevò un sopracciglio, sorpreso. Da quel che ricordava, Louis detestava stare in pronto soccorso, il caos lo metteva a disagio e con una specializzazione sotto braccio non sarebbe dovuto stare lì più del necessario. Forse era stato chiamato per un consulto, o forse semplicemente quella era una delle tante voci da aggiungere alla lista delle novità.

Ringraziò l'infermiera e poi si diresse nella direzione indicata, ricordandosi il percorso per arrivare. Entrare in un pronto soccorso dava sempre la stessa sensazione, non importava quanti anni passassero o quanta esperienza si accumulasse sulle sue spalle: rumori, odori e urla si mischiavano improvvisamente, provenienti da più lati, rimbombando nella cassa toracica a ritmo del suo battito cardiaco.

Fare il chirurgo voleva dire, prima di ogni altra cosa, essere rapidi. Rapidi nel prendere decisioni, rapidi nel sapere cosa dire, cosa fare, dove andare, chi chiamare, quando intervenire. Pochi secondi potevano fare la differenza nei casi più gravi, e il pronto soccorso era il posto perfetto dove i primari sbattevano i tirocinanti: chi galleggiava e arrivava a fine giornata aveva buone probabilità di farcela.

Ricordava con affetto e malinconia quei giorni, l'ansia da prestazione e la voglia di dimostrare le sue capacità, la corsa per rispondere per primi ad una chiamata. Mai da solo, sempre in coppia con...

"Minions, chi di voi mi illustra cosa stiamo guardando?"

Harry entrò nella sala del pronto soccorso con passo deciso, memorizzando immediatamente la disposizione di cosa vide. La voce di Louis aveva superato il caos generico per farsi sentire. Era in piedi accanto a una barella, circondato da paramedici e specializzandi dalla divisa verde, e guardava con occhio critico il paziente sdraiato lì.

The Broken Hearts Club || [larry stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora