8. In vino veritas

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Le luci stroboscopiche del locale si muovevano sul soffitto come pesci colorati in un acquario, sfuggendo alla sua vista, contorcendosi e rincorrendosi

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Le luci stroboscopiche del locale si muovevano sul soffitto come pesci colorati in un acquario, sfuggendo alla sua vista, contorcendosi e rincorrendosi. Louis alzò una mano per cercare di afferrarne uno, ridacchiando quando gli scivolò tra le dita.

Qualcuno gli abbassò di nuovo la mano con un sospiro e un grugnito, facendolo rattristare. Si morse un labbro e si promise di aspettare cinque secondi, magari così quella persona sarebbe andata via. Uno, due, tre...

C'erano dei pesciolini sul soffitto. Allungò le dita per afferrarne uno.

"Louis, per l'amor del cielo, smettila", disse la voce di Liam. Suonava lontana e un po' distorta, come se gli stesse parlando dentro ad un bicchiere.

"Lasciami prendere un pesciolino!" disse Louis con quello che sperava fosse un tono autoritario. Liam lo guardava con tre sopracciglia aggrottate. Non doveva essere un buon segno, no, e poi perché continuava a muoversi così? "Siamo su una nave?"

Zayn, seduto al suo fianco sinistro, prese una ciliegia dal suo drink e la infilò in bocca, sputando il nocciolo sul tovagliolo un attimo dopo. "No, tesoro, hai solo bevuto così tanta vodka da soddisfare un esercito di russi."

Louis arricciò le labbra, confuso. Sentiva la bocca impastata e provò a muovere la lingua, che nel frattempo sembrava essere diventata enorme. Cercò di guardarla ma gli si incrociarono gli occhi e la sua testa pulsò dolorosamente. "Ahi, ahi", borbottò tra sé, tenendola ferma con entrambe le mani sulle orecchie.

Zayn ridacchiava, collezionando ossicini di ciliegia ad ogni nuovo drink che ordinava. Liam li guardava divertito, muovendo la cannuccia in cerchio nella sua limonata con ghiaccio. Quella sera toccava a lui guidare fino a casa, come il restante 90% delle volte.

"Chi hai chiamato prima?" chiese Zayn. Gli scivolò il gomito dal bordo del tavolo e quasi sbatté la testa contro il legno, tirandosi su all'ultimo.

Louis rise, un suono che rimbombò nel suo cranio al pari di un gong; intanto pensava a cosa rispondere, perché onestamente non ricordava chi avesse chiamato diversi minuti fa. "Credo fosse un uomo, non lo so."

"Era Harry", disse Liam, spostando lo sguardo sulla pista da ballo alle sue spalle, "l'hai fatto per ripicca dopo aver scoperto che io e Zayn andiamo a letto insieme."

Sì, era decisamente una cosa che avrebbe fatto da ubriaco. La sua vita negli ultimi giorni somigliava sempre di più ad una soap opera; prima con Isabella che invitava il suo ex a cena, poi con la scena di Zayn e Liam — che avrebbe preferito evitare di vedere — e infine con la perdita di un paziente, seguita da Harry che lo consolava nel seminterrato dell'ospedale.

L'asticella del 'tanto' era scesa a 'troppo', ecco perché appena finito il turno si era diretto verso il Red Anchor, sperando di dimenticare o almeno di annegare i suoi dispiaceri nell'alcol. Aveva funzionato, visto che ricordava le cose successe con un senso di euforia invece che di tristezza.

The Broken Hearts Club || [larry stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora