12. L'incubo peggiore

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"Ho fatto una stronzata di proporzioni epiche

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"Ho fatto una stronzata di proporzioni epiche. Hai presente quando siamo andati a vedere Annabelle al cinema e dalla paura ho lanciato in aria il milkshake e colpito in testa quello che poi si è rivelato un ricco imprenditore che voleva denunciarmi? Più grande di così, parlo di dimensioni simili all'iceberg che ha colpito il Titanic, o tipo—"

"Zayn", urlò Louis, non per la prima volta, "respira! Ci manca solo dover ricoverare pure te."

Il suo amico si prese il volto tra le mani, esalando un grido soffocato. Erano da poco passate le due del pomeriggio e Louis si era seduto su una panchina appena fuori dall'ospedale, dopo aver pranzato con Liam ed essersi addormentato con la schiena appoggiata agli armadietti degli specializzandi. Aveva fatto sogni inquieti quella notte, era stanco.

Quel pisolino non programmato gli aveva lasciato addosso una sensazione di torpore che aveva dovuto scacciare con una boccata d'aria fresca. La solitudine era piacevole, prima dell'uragano Zayn.

Non cercò di mettergli fretta, Zayn era così: si faceva sopraffare facilmente quando le cose non andavano come previste e Louis aveva imparato a lasciarlo stare mentre sfogava l'ansia. Come un fiammifero, bruciava in fretta e si raffreddava in fretta.

"Ho detto una cosa che non avrei dovuto dire", confessò infine, sedendosi accanto al neurochirurgo, sollevandogli la testa dalla scomoda panchina e appoggiandosela alle cosce. "Non mi ero accorto ci fosse Harry nella stanza."

Louis si irrigidì nel sentire quel nome. Era stato bravo a evitarlo negli ultimi giorni, l'aveva visto solo di sfuggita, abbastanza per notare i succhiotti sul suo collo che era sicuro di non aver fatto, e grazie al cielo nessuno gli aveva parlato di lui. Non aveva nessuna intenzione di pensare a ciò che era successo, aveva relegato il fatto in un angolo remoto della sua testa e scelto il diniego.

Per caso era capitato qualcosa di strano tra loro? Non gli risultava.

Si era tenuto quel segreto per sé, anche se Isabella vedeva le sue occhiaie e lo trovava seduto sul divano vestito ore prima della sua sveglia; anche se Liam lo guardava di sottecchi storcendo la bocca. Era piuttosto sicuro che anche Harry non l'avesse detto a nessuno, ma per motivi totalmente diversi.

Louis si vergognava di quanto peso avesse avuto quel singolo momento, Harry se l'era di certo già dimenticato.

Il silenzio si stava protraendo troppo a lungo. "Quindi, che hai detto di tanto sconvolgente?"

"Era nella stanza di Niall e—"

Louis si tirò su di colpo, quasi dando una testata sul mento al suo amico. "Lui era dove?"

"Calmati, non è neanche la parte peggiore", lo implorò Zayn, alzando entrambe le mani, come per proteggersi. "Stavano solo parlando, credo, e Niall guardava il suo profilo Instagram. Tu non ce l'hai e non lo sai, ma l'anno scorso ha postato la foto dei fiori che gli hai mandato e io, ehm, uh, mi sono fatto scappare che sono stati un tuo regalo."

The Broken Hearts Club || [larry stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora