26. A come Angst

3K 285 459
                                    

Il corpo di Nora, avvolto da tubicini e garze, era così piccolo che spariva tra le coperte del letto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il corpo di Nora, avvolto da tubicini e garze, era così piccolo che spariva tra le coperte del letto. Il suo petto, però, si sollevava e si abbassava costantemente, segno che la vita sgorgava in lei.

Louis lasciò un bacio sulla testa di Lottie, tra i capelli biondi come quelli della loro madre, prima di uscire dalla stanza. C'era una faccenda che lo aspettava, una che non voleva posticipare. Era esausto ed era certo che Harry lo fosse ben più di lui, ma non avrebbe messo da parte la necessità di comunicare, come avrebbe invece fatto da ragazzo.

L'età adulta, dicono, arriva portandosi dietro molte responsabilità, soprattutto nei confronti di noi stessi.

Trovò Harry nella stanza ristoro, intento a bere un'enorme tazza di caffè americano, segno che stava davvero per addormentarsi con la fronte sul tavolo. Dopo l'operazione era sparito, scusandosi, e Louis ci aveva messo quasi venti minuti a scoprire dove fosse finito. Tamburellava con le dita sul bordo della tazza in un motivetto casuale.

Louis decise di rimanere in piedi, chiudendo la porta e appoggiandoci la schiena contro, così da evitare che altri entrassero. Sentendo il rumore, Harry sbatté le palpebre e si girò a guardarlo, accennando un sorriso.

"Hai salvato la vita a mia nipote", fu la prima cosa che Louis riuscì a dire.

Harry soffiò sul caffè, creando increspature nel liquido, poi prese un sorso. "È merito suo, ha un cuore forte."

Era forse la prima volta che il cardiochirurgo non si vantava delle sue capacità. Louis si aspettava un "avevi dubbi?" o "avrei potuto farcela con le mani legate", come diceva sempre, ma non fu così. Di nuovo, ecco il vero Harry, quello che mostrava a pochi.

Louis ricambiò il sorriso, ostentando sicurezza. "Non so come ringraziarti. Sei davvero il migliore, questo te lo concedo."

La risata di Harry era un suono al quale si stava nuovamente affezionando. Gli illuminava lo sguardo, portando piccole rughe ai lati degli occhi, e nascondeva un po' della stanchezza. "Detto da te vale il doppio."

"Ah, sì?" chiese Louis. La sua voce lo tradì, ammorbidita da quello scambio di battute.

"Sì."

Era stato detto con così tanta onestà, sia nel tono che nel portamento, che Louis si ritrovò portato indietro di qualche minuto, quando aveva spiegato a Liam e Zayn perché la sincerità fosse una caratteristica tanto amata nel loro rapporto. Aveva il cuore in gola, voleva continuare nonostante la paura di essere rifiutato.

"Vorrei parlarti di una cosa, se per te va bene", disse, esitante.

Il corpo dell'altro ebbe un tremito, come se un ricordo l'avesse attraversato. Louis capì il perché quando aprì bocca. "L'ultima volta che hai detto quelle parole ci siamo lasciati."

Tra tutte le cose che Louis ricordava perfettamente del loro passato, quella, in qualche modo, l'aveva rimossa. Il karma stava probabilmente ridendo a sue spese. Si appigliò alla risposta per continuare. "Si, beh, ha anche a che fare con quello."

The Broken Hearts Club || [larry stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora