14 - Il collare

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Conosci la differenza tra sub, sottomessa e schiava? Chiese

Sfido chiunque di voi a rispondere a questa domanda.  Non sapere la risposta giusta alle domande era sempre stato un mio punto debole. Per quanto studiassi e mi impegnassi sembrava che le risposte  più importanti della mia esistenza mi sfuggissero sempre e data la mia incapacità ad ammettere di non sapere provai con la strada più semplice: internet. Fui costretta fin troppo presto a riconoscere che la risposta a quella domanda non l'avrei trovata scritta su in sito. Il non ammettere il mio limite era esso stesso un mio limite e lo avrei nascosto ben volentieri se solo avessi potuto. Essendo stata scoperta e messa in un angolo, fui costretta a dire la verità. Ecco dire la verità, che può sembrare la cosa più semplice di questo mondo è invece la più complicata e io di verità ne conoscevo ben poca. 

Non so. Risposi. Vuoi spiegarmelo tu?

Vorrei poter dire adesso di ricordare con precisione le sue risposte molto dettagliate al riguardo, ma mentirei. Scriverò la migliore sintesi che riesco e i puristi della materia spero perdoneranno le mie imprecisioni. 

Sub è una donna che accetta la sottomissione solo in alcuni ambiti e per un periodo di tempo ben delimitato. Per il resto del tempo vive la sua vita senza vincolo alcuno. 

La sottomessa è per sua natura tale. Lo è nei rapporti con amici, parenti, conoscenti, colleghi. Ha naturalmente bisogno di un padrone. 

La schiava è oltre. La schiava non dice mai di no.

Io come sono? Chiesi.

Tu sei di più. Tu hai scelto di essere Cagna. Non prendere il termine nel suo senso negativo. Hai mai avuto una cagna? Sai qual è il rapporto tra una Cagna e il suo Padrone?

In quel momento pensai a tutte le storie di fedeltà e devozione che si sentivano in giro legare i cani ai loro padroni. Quello che mi affascinava non era tanto il mondo oscuro e fascinoso del BDSM che andava tanto di moda in quel momento, mi interessavano molto di più i legami stretti, quelli indissolubili, quelli che andavano oltre il semplice rapporto uomo/donna. Da brava romantica attribuivo tutto alla sfera dell'Amore e a tutto quello che riguardava questa materia.

Sai cos'è un collare? Mi chiese.

Un simbolo. Risposi. Quello che non ha né inizio né fine.  

Esatto. Rispose. Un simbolo che unisce. Aggiunse. 

I messaggi successivi furono tre foto, una di seguito all'altra, ognuna con un collare diverso per colore, spessore, materiale, linea, dimensione. 

Scegli. Aggiunse. Scegli quello che ti piace e io lo farò per te. 

Ero in pieno gioco. Scelsi e lui mi inviò una foto che quasi mi fece cadere dalla sedia della scrivania. Non era presa da internet o da qualche sito a tema. I dettagli facevano la differenza. Lo sfondo,  la qualità della luce, il soggetto facevano capire che l'immagine era stata scattata sul momento: un collare di cuoio nero, poggiato su una scrivania di legno. Sembrava che lo avesse appena tirato fuori da un cassetto. Non poteva averlo fatto in due secondi. Avrei dovuto sentirmi in qualche modo onorata, invece pensai che li facesse con ogni donna con cui chattava. In un impeto di gelosia chiesi: Ne hai fatti molti?

Comprati, diversi. Mi rispose. Fatti solo tre. Uno mai consegnato. 

Quella risposta aveva tante implicazioni, troppe perché io potessi elaborarle tutte. Sulla sua esperienza in materia di BDSM ormai non avevo più dubbi. Quello che non riuscivo a credere era che fosse interessato alla mia storia, a me come scrittrice, ancora più impossibile mi risultava credere che potesse essere interessato a me come persona. Se Lui era vero solo la metà di quello che appariva dietro la tastiera non era possibile che fosse interessato a me. Non sei consapevole della tua grandezza. Mi disse più volte nelle nostre conversazioni nei giorni seguenti. Io non riuscivo a capire di cosa parlasse perché una vera consapevolezza di me stessa non l'avevo. 

La sua risposta però aveva solleticato anche la mai curiosità. A chi aveva fatto gli altri due? E per quale motivo uno non lo aveva mai consegnato?

Non ebbi il coraggio di chiedere delle altre per un motivo che non ebbi il coraggio di affrontare in quel momento. 

Per chi era quello mai consegnato? Domandai invece. 

Per chi mi regalava le rose.  Rispose lasciandomi senza fiato. Vidi che stava scrivendo. Mi avrebbe raccontato la storia di quel collare? Aspettai con il cuore in gola che il messaggio apparisse sullo schermo del mio cellulare. 



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